9 Febbraio 2024

MotoGP, Davide Brivio: “Honda e Yamaha? Nessuna proposta”

Davide Brivio ritorna in MotoGP con il team satellite Aprilia. L'obiettivo è ripetere l'impresa di Pramac Racing con Ducati.

MotoGP, Davide Brivio

Nell’ultimo giorno dei test di Sepang, il neonato team clienti Aprilia della Trackhouse ha annunciato ufficialmente l’ingaggio di Davide Brivio in veste di Team Principal. Il manager brianzolo ha ricoperto il ruolo di team manager per Suzuki Ecstar dal 2014 alla fine del 2020 e, dopo aver vinto il titolo MotoGP con Joan Mir, è passato all’Alpine in Formula 1. Il suo ritorno nel paddock del Motomondiale era nell’aria da tempo e finalmente quel momento è arrivato.

L’obiettivo di Davide Brivio

Il 12 dicembre scorso Alpine Racing e Davide Brivio avevano annunciato la separazione. Non era un segreto che il suo desiderio era di ritornare nel mondo delle due ruote. La firma con il Trackhouse Racing Team dimostra quanto seriamente la forza americana prenda il suo impegno in MotoGP. Il manager italiano attendeva solo il momento giusto per rientrare nel suo mondo. Tutto è scattato pochi giorni fa quando ha ricevuto una chiamata da Justin Marks, fondatore del team che gli chiede se volesse salire a bordo… “Mi è piaciuto il suo progetto, è molto motivato. Suo padre è stato tra i fondatori della GoPro, è nel cda di Tesla… vuole avere successo“.

Nei mesi scorsi sembrava fosse vicino alla Honda, poi alla Yamaha. In realtà Davide Brivio ha avuto contatti con entrambi, ma “non c’è stata nessuna proposta“. Certo, passa in un team satellite, ma questo non preoccupa l’ex manager di F1. “Se penso a Yamaha o Suzuki, ogni volta che chiedevi qualcosa dovevi rivolgerti al management, fare riunioni, aspettare risposte“, racconta a ‘La Gazzetta dello Sport’. “Adesso basterà una telefonata a Justin, dire cosa ho in mente e farlo“. Inoltre potrà collaborare con un’altra mente eccelsa della MotoGP, Massimo Rivola. “L’idea è di replicare quello che Ducati ha fatto con Pramac. Hanno faticato diversi anni, ma ora si trovano a giocarsi i campionati“.

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