5 Luglio 2023

MotoGP, Aprilia delude: Massimo Rivola svela due punti deboli

La prima parte della stagione MotoGP '23 si chiude sottotono per l'Aprilia. L'a.d. Massimo Rivola svela i due punti deboli.

MotoGP, Aleix Espargaro

È una stagione MotoGP al di sotto delle aspettative per Aprilia, dopo che Aleix Espargaró ha sfiorato il colpaccio iridato nel 2022, almeno fino alle ultime gare, prima di assestarsi 4° in classifica finale. La casa di Noale era considerato la principale sfidante della Ducati, ma per adesso è KTM a recitare il ruolo di grande antagonista.

La concorrenza va più veloce

Il pilota di Granollers nella prima parte di campionato 2022 aveva già regalato grandi emozioni e risultati, con una vittoria in Argentina e quattro podi prima della pausa estiva. Nel 2023 un solo podio centrato in Olanda, dopo che Brad Binder è stato penalizzato dal terzo al quarto posto per aver toccato il green all’ultimo giro. Massimo Rivola, Amministratore Delegato di Aprilia Racing dal gennaio 2019, analizza la situazione del Motomondiale e i punti deboli della RS-GP23. Nessun calo di prestazione da parte della RS-GP e dei suoi piloti, anzi. Il problema è un altro: “Dobbiamo essere onesti e vedere cosa sta facendo la concorrenza (Ducati e KTM, ndr)… Penso che il nostro passo non sia stato così grande“.

L’analisi di Massimo Rivola

Le KTM RC16 hanno migliorato non poco in fase di partenza, ottimizzando il loro dispositivo holeshot. Inoltre hanno fatto un ulteriore step nelle qualifiche, riuscendo a creare una breccia tra le Ducati in griglia di partenza. Aleix Espargaró dopo la gara sprint in Argentina si era lamentato: “L’Aprilia non è una sprint“. Il nuovo format della MotoGP ha in parte influito sui risultati del marchio veneto. “Penso che prima di tutto devi essere molto avanti in griglia e poi partire bene. Queste sono due cose che non riusciamo a fare. Ci manca il 50 percento, o anche di più“, ha aggiunto Massimo Rivola a Speedweek.com. “La nostra moto ha determinate caratteristiche. Possiamo essere molto veloci quando i nostri piloti non sono bloccati nel gruppo. E soffrono di più nelle curve stop-and-go che in quelle più scorrevoli. Per poter sfruttare i vantaggi della nostra moto, dobbiamo essere in testa e non dietro. Per adesso questo non sta accadendo“.

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Foto: MotoGP.com

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