23 Settembre 2018

MotoGP, Andrea Dovizioso: “Nessuna possibilità contro Marquez”

Andrea Dovizioso chiude 2° il GP di Aragon al termine di una grande sfida con Marc Marquez. Ducati si conferma moto da battere, ma la Honda resta più agile

Quarto podio consecutivo per Andrea Dovizioso, la scia favorevole più lunga della sua carriera e che promette ulteriori strascichi a cominciare dal prossimo GP di Thailandia. Ad Aragon si è reso autore dell’ennesima sfida epica con Marc Marquez fino all’ultima curva, confermando che non esistono più tracciati sfavorevoli per la Desmosedici. Quando mancano cinque gare alla fine del campionato di MotoGP il forlivese si avvia a riconfermarsi vicecampione del mondo e resta un po’ di amaro in bocca per quei tre zeri rimediati ad inizio stagione a Jerez, Le Mans e Catalunya. Qui cronaca e classifica del GP

Dopo la doppia pole Ducati nelle qualifiche ci si aspettava forse una vittoria quasi certa della GP18, ma guai a sottovalutare Marc Marquez che, sebbene potesse accontentarsi del secondo posto, ha voluto lottare fino alla fine per i 25 punti. “Dipende dai punti di vista. Siamo arrivati qua talmente fiduciosi e veloci in prova che sembrava dovessimo dominare, sembrava facile la vittoria dal di fuori, ma non è così – ha spiegato Andrea Dovizioso a Sky Sport MotoGP -. Io voglio guardarla da un altro punto di vista: noi abbiamo sempre faticato qua e invece ce la siamo giocata, questa è la realtà. Poi è logico che parti per vincere e alla fine all’ultimo giro vedi che non ce la puoi fare con Marc, perchè ha fatto gli ultimi giri davvero veloci. E’ fondamentale che si riesce sempre a scoprire qualcosa di importante in gara per migliorare in futuro, anche qui sono venute fuori cose nuove, sono da studiare e finiture da migliorare“.

A fare la differenza anche la strategia gomme, con il Cabroncito che ha spiazzato un po’ tutti con la scelta della morbida rivelatasi vincente. Si attendeva un calo nei giri finali, ma il campione spagnolo ha dimostrato non solo di essere veloce, ma anche di saper gestire la mescola più soffice. “E’ stata davvero strana questa lotta perchè abbiamo due moto opposte, due stili di guida diversi, ma soprattutto stavolta di aggiunto c’era la gomma, lui la morbida io la dura. La morbida calava tanto a destra e io invece andavo fortissimo. A sinistra a me è calata un po’ di più, quindi il mix di questi tre aspetti ha reso questa lotta molto strana, non era una lotta di velocità – ha sottolineato il pilota Ducati -. E’ una pista dove lui riusciva a fare cambi di manovra in pochi metri, la nostra moto non è così agile. Avevo due o tre punti della pista dove ero più veloce, ma curva per curva non potevo aggredire. E’ stato bravo a fare gli ultimi due giri veloci e non c’è stata possibilità“.

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