3 Marzo 2022

MotoGP, Andrea Dovizioso all’esame Yamaha: “E’ una situazione diversa”

Andrea Dovizioso dopo i test MotoGP pre-season ancora non ha trovato il feeling con la Yamaha M1: "Non sfrutto i lati positivi e vado in crisi con quelli negativi"

MotoGP, Andrea Dovizioso

Inizia il conto alla rovescia anche per Andrea Dovizioso, ritornato in MotoGP dopo quasi un anno sabbatico. Ha detto addio alla Ducati Desmosedici guidata per otto lunghi anni e con grandi soddisfazioni, per abbracciare il progetto Yamaha che sta riservando più difficoltà del previsto. Il forlivese aveva già guidato la YZR-M1 nel 2012, ma erano altri tempi, altre situazioni. Sarà il veterano del paddock, con un anno di contratto, in bilico tra dentro e fuori, con poche gare a disposizione prima di dover decidere il suo futuro.

La prima gara MotoGP in Qatar

A sua disposizione una moto ufficiale, alla pari di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Tre situazioni diverse, tre stili di guida differenti, ognuno con i suoi problemi. Alla fine dei test invernali per il campione francese la velocità è il vero tallone d’Achille, per Andrea Dovizioso è soprattutto la mancanza di grip al posteriore. Le uscite pre-campionato sono poco indicative e quella del Qatar è una gara un po’ a sé dal momento che sarà l’unica a tenersi in orario serale, con le sessioni di prove diurne che saranno di poco aiuto per il Gran Premio di domenica. “La prima gara è sempre la prima gara, la tensione c’è sempre e ben venga, fa parte del soffrire, altrimenti non sarebbe così bello. Di giorno non ha quasi senso girare, nel pomeriggio serve a qualcosa. Sarà un week-end un po’ anomalo, ma sono contento di essere tornato“.

Dovizioso, i pro e i contro della Yamaha

Difficile dimenticare otto stagioni in MotoGP con la Ducati, una moto molto diversa dalla Yamaha M1 che richiede uno stile di guida quasi opposto. Non pesa tanto la sua assenza dalla classe regina nella parte del 2021, quanto il doversi adattare ad un prototipo che ti spinge a modificare molte delle abitudini in sella. “Il tempo che sono stato fermo non è stato un problema. Parti con una situazione tanto diversa, è quella la difficoltà, in una condizione opposta. La moto ha lati favolosi, altri su cui stiamo lavorando, ma per me non è facile sfruttare i lati positivi della moto – sottolinea Andrea Dovizioso -. Quindi vado in crisi con i lati negativi e non sfrutto quelli positivi. Sto facendo un po’ fatica, ma siamo riusciti a metterci a posto in fase di frenata ed è un bel passo avanti anche se non basta“.

Nel suo angolo di box c’è un capotecnico di esperienza come Ramon Forcada, fino allo scorso anno al servizio di Franco Morbidelli, almeno fino al passaggio nella squadra factory. Con Andrea Dovizioso ha subito instaurato una buona collaborazione e sarà di grande aiuto soprattutto in questa fase di adattamento alla M1. “Forcada ha tanta esperienza, uno dei lati positivi è che non perdi tempo e non fai errori, perché conosce tanto bene questa situazione che non perdi sicuramente la strada“. Forse in Qatar non sarà subito competitivo, ma il forlivese vuole puntare al gruppo di testa prima di decidere il suo futuro professionale: “Non ha senso essere qui se non punti in alto. Non ho mai pensato diversamente“.

“Come ho progettato il mio sogno” la magnifica autobiografia Adrian Newey, il genio F1

Lascia un commento