30 Settembre 2023

Supersport Portimao: Fantastico Nicolò Bulega, campione del Mondo in anticipo

Bastava un piazzamento ma si è preso tutto: vittoria in gara e Mondiale in anticipo. Adesso per Nicolò Bulega è ora di Superbike

Nicolò Bulega, Supersport

Gli era sufficiente un piazzamento, ma Nicolò Bulega si è preso tutto: vittoria in gara 1 a Portimao e titolo Mondiale Superbike con largo anticipo. Il verdetto rappresenta al meglio l’andamento della stagione: il 23enne romagnolo e la Panigale V2 sono stati letteralmente imprendibili. In ventuno corse, questa è la 14° perla, con 18 piazzamenti da podio. Nicolò Bulega ha viaggiato con il piglio del campionissimo, riprendendosi in pochi mesi tutto quanto gli avevano portato via troppe stagioni di motomondiale con moto, team e situazioni sbagliate. Il bambino prodigio sembrava essersi perduto, invece il talento era solo sopito. Stefano Cecconi, CEO di Aruba.it e proprietario del team ufficiale Ducati, ci ha restituito un campione che ha ancora tantissimo da dire.

Ducati vince tutto

La marca italiana torna sul trono della Supersport, battezzando il primo successo della Panigale V2, che aveva debuttato l’anno scorso, senza vincere mai. Il trionfo di Nicolò Bulega è arrivato neanche due ore dopo il titolo Costruttori Superbike vinto con largo anticipo grazie al successo di Alvaro Bautista in gara 1. Non bastasse il dominio tecnico in MotoGP, la Ducati quest’anno sta facendo un clamoroso filotto anche nelle derivate dalla serie. Una incredibile potenza della moto: una volta c’era il mito dei colossi nipponici, con le aziende europee e italiane a recitare la parte dei guastafeste. Adesso il vero colosso è la Ducati, incontrastata dominatrice delle categorie più importanti.

Gara 1 senza storia

Bulega voleva vincere anche questa, anche se non serviva: i grandi campioni non sono ragionieri, ma Cannibali. Nicolò non voleva farsi rovinare la festa da Stefano Manzi, il rivale di sempre: corrono contro da quando sono bimbi, e quest’anno è stato l’unico in grado di creargli qualche piccolo grattacapo. Il pupillo di Yamaha Ten Kate era anche stavolta secondo, ha spinto per l’opposto motivo. Ma è finita come (quasi) sempre. La gara è stata una passerella, nella quale poteva dire la sua anche Yari Montella, in lotta con Manzi finchè la Ducati Barni non l’ha piantato in asso.

Il cammino di Nicolò

Il neo campione del Mondo è figlio d’arte: babbo Davide è stato uno dei piloti italiani più veloci nelle medie cilindrate anni ’90, laureandosi campione europeo della 250GP. Nicolò, nato nel 1999, ha cominciato a correre da bambino, bruciando le tappe. Nel 2015 vinse il Mondiale Junior, trampolino di lancio per baby campioni, spiccando il volo verso il Mondiale, da predestinato. Faceva parte del giro VR46, e sembrava il pilota e il personaggio ideale per diventare l’erede di Valentino Rossi. Invece l’impatto con la Moto3 è stato duro e le problematiche ambientali, inclusi i contrasti con team e management, lo hanno progressivamente allontanato dal vertice. Nel 2020 era salito in Moto2 con Gresini Racing, ma neanche lì aveva trovato quello di cui aveva bisogno. La parabola sembrava irrimediabilmente in discesa, ma ci ha pensato Aruba Racing a rilanciare questo grande talento. In Supersport Bulega ha ritrovato stimoli e voglia di vincere. Il resto è storia recente. L’anno prossimo affiancherà Alvaro Bautista nel team Ducati Superbike ufficiale. Il bello è appena cominciato.

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