24 Febbraio 2024

Superbike, Jonathan Rea affonda a Phillip Island: “Siamo nella me**a”

Rea deluso e frustrato per la situazione in Australia: è iniziata in maniera disastrosa la sua avventura in Yamaha.

Superbike, Jonathan Rea affonda a Phillip Island

Avvio da incubo per Jonathan Rea, che ha terminato Gara 1 a Phillip Island con un triste 17° posto finale. Tra test e prove libere si era capito che il nord-irlandese non fosse a posto con la Yamaha R1, però era inimmaginabile un risultato del genere. Davvero enormi le difficoltà incontrate oggi. Dopo l’undicesimo tempo nella Superpole, nella prima parte di gara era riuscito a stare in top 10 ma in seguito al cambio gomme è finito molto indietro e non è riuscito a rimontare.

Superbike Phillip Island, la delusione di Rea

Chiaramente, l’ex pilota Kawasaki è molto amareggiato per come è andata oggi: “È stato difficile fin dallo spegnimento dei semafori. Sono partito male, ma ho affrontato bene curva 1 e 2. Avevo un ritmo costante, ho lottato con Aegerter e van der Mark. Ho deciso di fermarmi alla prima occasione possibile, purtroppo nel pit stop abbiamo avuto un piccolo problema che ci ha impedito di tornare in pista. Ho perso tanto tempo e sono uscito con Bautista, sono stato qualche giro dietro di lui con il suo ritmo, però negli ultimi quattro-cinque giri ho iniziato a commettere alcuni errori e ho faticato a superare Rabat. Quando ci sono riuscito, ho fatto le mie linee e ho trovato un po’ di ritmo, ma è stato frustrante“.

Rea spera che domenica la situazione migliori, nel warmup verrà provata qualche modifica alla sua Yamaha R1 per cercare di fare dei passi in avanti: “Domani proveremo a fare alcune modifiche al setup, perché non sono felice della moto e di come si comporta. Non ho tanta fiducia. La Superbike è molto competitiva, hai bisogno di una moto che funziona e di sentirti a tuo agio per spingere al massimo. In questo momento sento che sto solo guidando e gestendo, questo non è abbastanza neppure per mettere in difficoltà i primi dieci della SBK. Dobbiamo fare uno step per domani. Onestamente, ora siamo davvero persi. Dobbiamo cercare di risolvere i problemi che abbiamo. Quando la moto va bene come a Jerez e Portimao, posso volare. Abbiamo un buon potenziale, è come quando fai surf e aspetti l’onda giusta, ora non sta arrivando me sono sicuro che presto arriverà“.

Il problema della Yamaha R1 di Jonny

Il sei volte iridato Superbike ha spiegato qual è il limite principale che sta incontrando in questo round: “Il più grande problema a Phillip Island è il chattering al posteriore e le vibrazioni che abbiamo nei dossi. Abbiamo provato quasi ogni soluzione, ma i problemi sono rimasti e non ho la fiducia per poter spingere“.

Andrea Locatelli, suo compagno di squadra, è arrivato secondo e ha dimostrato che con la moto di Iwata si può essere competitivi in Australia. Rea e i suoi ragazzi non hanno capito perché lui non ci riesce: “Faccio sempre gli stessi commenti e non riusciamo a capire. Siamo confusi e persi. È frustrante per me e per la squadra, che sta facendo del suo meglio. La consolazione è che Loka ha fatto una grande gara, sono contento per lui, ma abbiamo tanto lavoro da svolgere per permettermi di tornare a fare quello che so fare e per ritrovare la fiducia, che è andata in frantumi. Ho bisogno di credere in me stesso, so che arriveranno giorni migliori anche se adesso è difficile pensarlo. A Jerez la moto funzionava alla grande ed ero da podio, a Portimao è andata meno bene e galleggiavo attorno alla top 5. Qui siamo nella merda“.

Foto: Yamaha

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