24 Febbraio 2024

Superbike Phillip Island: Nicolò Bulega debutto da fenomeno, che gara 1!

Che debutto per il figlio d'arte: straccia tutti e guida un podio tutto italiano con Locatelli e Iannone. Bautista è caduto

Nicolò Bulega, Superbike

La Superbike in Australia ha scritto una pagina che resterà indelebile: Nicolò Bulega ha stracciato tutti al debutto, con la Ducati che qui ultimamente aveva fatto la differenza solo con Alvaro Bautista, otto successi in nove sfide. Stavolta lo spagnolo è andato giù nelle prime battute, consegnando lo scettro al giovane e talentuosissimo compagno di squadra. Bulega è campione del Mondo Supersport in carica, a suggello di una stagione dominata. Non vinceva per vantaggio tecnico, ma per la manetta stratosferica. Podio tutto italiano con Andrea Locatelli e un formidabile Andrea Iannone a completare la festa: che gusto! Non succedeva da Misano ’93 con Giancarlo Falappa davanti a Mauro Lucchiari e Fabrizio Pirovano.

Cambio della guardia

Stavolta i Magnifici Tre non sono i soliti draghi Alvaro Bautista, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea ma nomi nuovi, freschi, eccitanti. Bulega aveva sbaragliato il precampionato, svettando in quattro giornate su cinque fra Jerez, Portimao e Phillip Island. Il potenziale sul giro secco era già emerso (qui ha firmato anche la Superpole!) restava qualche dubbio sulla consistenza di prestazione. Il cambio gomma obbligatorio ha condizionato la sfida di Phillip Island, ma nelle due frazioni di nove giri ciascuna, quindi sempre con gomme fresche, Bulega ha fatto una differenza abissale. La gara è rimasta incerta fino alla sosta, poi ci ha pensato il team Aruba rimandandolo in pista con un vantaggio di un paio di secondi che il pilota ha successivamente scolpito nella pietra. Perfezione assoluta: pilota, squadra e moto. Bautista ha fatto cilecca, ma gira e rigira vince sempre la Rossa.

Iannone ha risposto in pista

Dopo quattro anni di stop per una storia di doping piena di ombre, il rientro di Andrea Iannone era stato accolto con parecchio scetticismo. “I piloti soffrono a riprendere ritmo dopo un mese di sosta invernale, lui dopo quattro anni non sarà più veloce” dicevano. Scemenze, quando il talento c’è, chi lo cancella? A 34 anni l’ex MotoGP è sempre velocissimo “forse più di prima” ha detto Andrea prima di salire sul podio. Sicuramente adesso è una persona più pacata, più consapevole: chissà quanta strada avrà percorso prima di arrivare su quel gradino di Phillip Island. Una storia di sofferenza e riscatto, bellissima. Fra i due debuttanti è stato grandissimo anche Andrea Locatelli. Qui sta oscurando il nuovo compagno Jonathan Rea (fuori dai punti, che succede?) ed è andato ad un soffio dalla vittoria, che però resta alla portata nelle sfide di domenica.

BMW che confusione

Toprak Razgatlioglu voleva lasciare il segno ma neanche utilizzando due gomme invece di una è rimasto veloce dall’inizio alla fine. Ha provato a resistere ad Alex Lowes con le buone o le cattive, ma alla fine gli è rimasto in mano solo il quinto posto, complice anche la penalità di 1″225 incassata perchè la BMW evidentemente non ha calcolato bene la gestione dei 63 secondi imposti fra ingresso e uscita dalla pit lane. C’è cascato anche Scott Redding, che ha dovuto consegnare il decimo posto alla Honda di Xavi Vierge per la penalità di 2″030. La BMW spende e spande, ma poi inciampa sui dettagli: inaccettabile.

Domenica doppio show

Non avremo tanto tempo per commentare questa fiammeggiante partenza Superbike perchè lo straordinario scenario di Phillip Island ci regalerà due ulteriori sfide. La Superpole Race scatterà alle 13 locali, le 3 di notte in Italia. Tre ore più tardi gran finale con gara 2. Ricordiamo che le highlights di tutti i round 2024 del Mondiale sono disponibili sul canale YouTube CorsedimotoTV, qui per iscriverti.

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