1 Novembre 2023

Jonathan Rea e Yamaha Superbike: un inseguimento lungo 14 anni

Retroscena: Jonathan Rea era già stato vicino a correre con Yamaha per il Mondiale Superbike 2010, adesso tutto è realtà.

Jonathan Rea e Yamaha: un inseguimento lungo 14 anni

Per molti non vedere più Jonathan Rea di verde vestito, bensì sorridente e pienamente operativo al box in blu Pata Yamaha Prometeon, ha rappresentato uno shock. Chi l’avrebbe mai detto, dopo 9 anni di successi, di incrociare JR in un box diverso? Le corse motociclistiche sono anche questo e, alle volte, esemplificano a pieno il concetto di “sliding doors“. Nel caso del 6 volte Campione del Mondo, cosa sarebbe successo se, nell’estate del 2009, avesse deciso di sposare la causa Yamaha Superbike?

REA VICINISSIMO A YAMAHA SUPERBIKE NEL PASSATO

Proprio così. Da super-rookie, Jonathan Rea 14 anni or sono è stato vicinissimo a passare in Yamaha. All’epoca la R1 con Ben Spies viaggiava verso la conquista del titolo iridato mentre JR65, da debuttante, dava prova del suo valore con la Honda Fireblade di Ten Kate dopo più che positivi risultati conseguiti tra BSB e Mondiale Supersport. In quell’estate si registrarono delle frizioni tra Rea e Honda Ten Kate, con anche con contenzioso per degli arretrati non corrisposti.

MEREGALLI IN MISSIONE

Con Ben Spies destinato alla MotoGP e Tom Sykes in difficoltà (migrerà in Kawasaki), Yamaha aveva già sondato delle alternative. Il primo nome della lista di Massimo ‘Maio’ Meregalli, all’epoca Team Manager Yamaha World Superbike, era proprio quel giovane irlandese di belle speranze. Subito velocissimo, pronti-via in grado di far la differenza con una CBR lungi dal definirsi competitiva.

LA RIVELAZIONE DI JONATHAN REA

Un retroscena confermato dal diretto interessato nella sua autobiografia “In Testa”, dove spiega nel dettaglio come si svilupparono le trattative. “All’epoca Ten Kate aveva uno sponsor principale che non aveva mai pagato il dovuto“, spiega Jonathan Rea. “La cosa era arrivata fino al punto che Gerrit Ten Kate aveva praticamente dovuto ipotecare per la seconda volta casa sua per permettere al team di andare avanti. Questo, in qualche modo, incideva sulle mie finanze, visto che il management mi doveva ancora circa 90.000 €. Così stavamo attraversando l’Italia e la Germania in auto quando mi telefonò Massimo “Maio” Meregalli della Yamaha. Sostanzialmente mi stava offrendo un contratto per guidare una R1 nel 2010, ma il problema era che il mio precedente contratto mi vincolava per un altro anno con la Honda. Detto questo, io ero ancora in debito di quei famosi novantamila e Ben Spies stava mostrando a tutti quanto fosse competitiva la Yamaha. Le trattative erano arrivate fino al quartier generale e stavo mettendo a punto i dettagli con Laurens Kleinkoerkamp, racing boss di Yamaha Europe. Mi chiese le prove del fatto che il mio team fosse in aperta violazione di contratto“.

TRATTATIVA SFUMATA

Come andò a finire? “Presentai quindi al mio team una formale protesta, pretendendo che tutti i pagamenti in sospeso venissero regolarizzati nel giro di 14 giorni“, ricorda Jonny. “Tempo 24 ore e nel mio conto in banca c’erano novantamila euro provenienti direttamente dalla Honda. Questo significava che il potenziale contratto con la Yamaha diventava ormai acqua passata“. Ventiquattro ore per posticipare di 14 anni un matrimonio tra Rea e Yamaha Superbike che si è concretizzato soltanto oggi…

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