28 Febbraio 2024

Danilo Petrucci: lottatore da Superbike in un ultimo giro da urlo

Danilo Petrucci ha indossato i guantoni per conquistare il suo primo podio a Phillip Island: un ultimo giro di Gara 2 Superbike con un pensiero a Casey Stoner.

Danilo Petrucci: lottatore da Superbike in un ultimo giro da urlo

Per tutto l’arco della pre-season del Mondiale Superbike 2024 si è parlato (anche giustamente) del ritorno di Andrea Iannone, dell’attesissimo esordio di Nicolò Bulega, dei clamorosi cambi di casacca di Toprak Razgatlioglu e di Jonathan Rea, ma anche dei cambiamenti regolamentari e di chi più ne ha, più ne metta. Di Danilo Petrucci, di fatto, se n’è parlato poco, per non dire nulla. Vuoi per dei test vissuti in chiaroscuro, vuoi perché, da parte del diretto interessato e dal team Barni, non si sono registrati trionfalistici proclami. Poi si arriva al primo weekend di gara e, in Gara 2, ‘Petruxsi porta a casa un podio, il primo personale a Phillip Island. Dal sapore speciale. Lo è soprattutto ripensando a come, in tutti questi anni, sia stato impervio per Danilo il cammino al fine di raggiungere questo traguardo.

PODIO SUPERBIKE A PHILLIP ISLAND SPECIALE

Danilo Petrucci disputò la sua prima gara a Phillip Island nell’ormai lontano 2012. All’epoca firmò un triennale con Iodaracing per correre con la loro CRT in MotoGP, tutto questo dopo aver messo in mostra di cos’era capace l’anno prima nella Superstock 1000 internazionale (conquistando il titolo italiano di categoria). In quel 2012 il motociclista ternano, giocoforza per una CRT lungi dal definirsi competitiva, si era posto un obiettivo di massima in tutti i weekend: non concludere ultimo e, da non meno, non subire l’onta del doppiaggio. Tanto per chiarire un po’ quale genere di stagione si ritrovò costretto a vivere il buon Danilo.

LA PRIMA ESPERIENZA A PHILLIP ISLAND

In quel Gran Premio d’Australia 2012, Petrucci riuscì a centrare questo duplice obiettivo. Con la squadra che, a partire da Misano, passò alla Ioda-Suter motorizzata BMW, concluse tredicesimo (terz’ultimo tra i classificati) in gara a Phillip Island prendendo 3 punti, oltretutto senza esser doppiato. Di quel weekend australiano, tuttavia, ci si ricorda anche qualcos’altro dell’eroe dei due mondi.

L’ELOGIO A STONER

Petrucci in quel 2012 ebbe anche la fortuna, da appassionato di motociclismo a tuttotondo qual è, di condividere la pista con Casey Stoner. Anche a Phillip Island, dove il Fenomeno australiano vinse il suo ultimo Gran Premio in carriera, lasciando per l’ennesima volta tutti a bocca aperta per come riuscisse in moto ad interpretare il tracciato alla confluenza degli oceani. Senza che nessuno, ancor oggi, sia stato in grado lontanamente di replicare le sue linee e velocità. Petrucci omaggiò Stoner con un tweet diventato presto celebre: “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori“. Giustamente e doverosamente, per chi si ricorda di cos’era capace Casey sulla sua pista.

QUEL GIRO A PHILLIP ISLAND

Danilo rimase estasiato da un giro di Casey Stoner a Phillip Island, ma presumibilmente tutti gli appassionati di motociclismo vorrebbero aver assistito, nella sua interezza, a quell’ultimo giro di Gara 2 vissuto proprio da Petrucci. La regia internazionale doverosamente aveva indugiato sul duello per la vittoria tra Alex Lowes ed Alvaro Bautista, ma dietro stava succedendo di tutto. Tre italiani a confronto per il terzo gradino del podio: Michael Ruben Rinaldi, Andrea Iannone e, per l’appunto, Danilo Petrucci. Il portacolori Barni Spark Ducati si presentò al giro conclusivo quinto, ovvero ultimo di questo terzetto. Passando poi Rinaldi, riuscendo a ripetersi anche nei confronti di Iannone, rispondendo alla sua controffensiva finale per spuntarla sul traguardo in volata per soli 97 millesimi.

LOTTATORE DA SUPERBIKE

Un ultimo giro da combattente, per un lottatore dei manubri che serve eccome a questa Superbike. A proposito, riprendendo quel suo celebre tweet: una delle cicliche “fasi della vita” è lottare. Petrucci, nelle occasioni in cui bisogna indossare i guantoni, non si è mai tirato indietro. La nobile arte del motociclismo…

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