18 Settembre 2023

Antonino Navarria “Non lascerei mai il motard, ho un lavoro da finire”

Antonino Navarria è tra i protagonisti del motard. Conoscete la sua storia? Sapete in cos'altro si sta cimentando? L'intervista.

antonino-navarria-motard-pomposa

Un anno in crescita negli Internazionali d’Italia Supermoto. Antonino Navarria è un pilota classe 2006 (17 anni a novembre), un mix di culture italiane: papà siciliano, mamma di Milano, lui è nato a Rovigo ma la famiglia vive a Brescia. Nato motociclisticamente nella velocità, da tre anni corre esclusivamente in motard, da due col Gazza Racing di Max Gazzarata e Vittoria Di Rienzo. Quest’anno, compagno di squadra del campione Alessandro Sciarretta e del 3° classificato Iacopo Arduini, s’è preso il 5° posto finale. Parallelamente Navarria frequenta la scuola, ma non solo: farà delle prove da “capo di un team” e si sta informando per diventare Tecnico Federale. Volete sapere nel dettaglio la sua storia? Ve la raccontiamo, ecco la nostra intervista.

Antonino Navarria, raccontaci della tua stagione Supermoto.

Siamo partiti con i test, essendo piloti ufficiali Honda Red Moto abbiamo dovuto fare prove generali di ciclistica per l’evoluzione della moto. Fin da Ottobiano è iniziata bene, puntavamo a stare nei 5 e ce l’abbiamo fatta, 5° su 34! Pensavamo anche alla top 3, nell’ultima di campionato a Viterbo era ancora fattibile, solo che ho chiuso 4° e come punti non siamo riusciti a scavalcare chi era davanti. Ma siamo molto soddisfatti di com’è andata la stagione, di come ci siamo comportati: mi sono trovato molto bene con Max, Vittoria, i meccanici, l’anno prossimo però vogliamo di più, puntiamo a vincere!

Ricordiamo, terzo anno in questo campionato.

Ci sono entrato con la TM, giusto per buttarmi e vedere com’era. L’anno scorso sono passato in Gazza Racing e sono arrivato 7°, quest’anno ho ripetuto con loro. Nel 2022 però è stato un anno un po’ sfortunato, tanti zeri per cadute, ma è stata comunque una stagione in crescita.

Facciamo un passo indietro: Antonino Navarria, da dove nasce la tua storia in moto?

Tutto parte da mio padre, che correva nel cross. Quando s’è fatto male e ha smesso ho cominciato a dirgli che volevo correre io, nel 2014 avevo 8 anni e mi ha comprato una minimoto. In realtà lui voleva mettermi in moto a 4-5 anni, ma mia mamma aveva paura e ha sempre proibito, detto di no, finché non ha perso le speranze. Era un po’ tardi per cominciare, ma ci abbiamo creduto ed abbiamo iniziato dalle minimoto.

Quando hai cominciato a gareggiare?

Dopo 2-3 anni, quando ho disputato il campionato italiano. Ho fatto poi lo step con le moto a marce, ho fatto la MiniGP e la PreMoto3, finché nel 2021 non sono passato nel motard.

Com’è avvenuto questo cambio di specialità?

Nella velocità ho avuto alcuni problemi. Tante prese in giro dai team, e si parlava di budget molto alti, quindi mio papà si era anche scocciato. Piuttosto di stare fermo ci siamo quindi spostati su un’altra specialità, anche per aspettare l’età giusta per andare su una 600.

Antonino Navarria, ecco quindi il tuo debutto nel motard.

Già conoscevo l’ambiente perché alcuni amici ci correvano, mi dicevano che era divertente ed il livello era alto. A me era sempre piaciuto, quindi ho deciso di provare e mi sono trovato bene nell’ambiente. Dopo un anno sono passato in Gazza Racing, il livello continuava ad alzarsi e ho deciso di portare a termine l’obiettivo, cioè di vincere. Ma non lo lascerei mai, mi piace troppo.

antonino-navarria-viterbo-supermoto

Com’è nata questa passione per il motard?

Non c’è stato un episodio in particolare. Praticamente ci giro da sempre, era un allenamento per la MiniGP, la PreMoto3… Diciamo che il 65, l’85 non sono come il quattro e mezzo, che è sempre un motardone, ma c’erano molti piloti di Moto3 che beccavo in pista ad allenarsi con il motard 450, quindi l’idea è partita da lì. Ho visto anche che era una categoria che stava crescendo sempre di più, allora mi sono buttato anche io.

Motard e velocità, qual è la specialità più divertente?

Sono due emozioni diverse, entrambe regalano grandi soddisfazioni. Non saprei scegliere.

In parallelo hai anche la scuola, cosa fai? Come la gestisci?

Studio meccanica e meccatronica. Prima ero in un altro istituto tecnico, ma i professori non mi davano una mano, io non ce la facevo e ho perso un anno nel cambio, quindi sono in terza superiore. Fortunatamente in questa scuola mi vengono molto incontro sul fatto delle assenze, dei compiti, delle interrogazioni… Così riesco a gestirmela bene. Anche perché tre mesi di scuola sono di stage e lo faccio nell’azienda di mio papà, così a volte sono più libero per andare con Gazza Racing ad allenarmi. Vittoria poi mi fa le giustificazioni per gli atleti, valide anche se superi le assenze consentite dalla scuola.

Non solo: ci sono anche altri progetti in ambito moto, giusto?

Mi faccio conoscere anche in ambito lavorativo. Grazie a Vittoria, l’anno prossimo seguirò dei ragazzi al Regionale: io e mio padre stiamo facendo su un “piccolo team”, sempre di Gazza Racing però per il regionale lo gestisco io. Avrò 4-5 piloti: li seguiremo alle gare, daremo loro assistenza e il sabato entro in pista con loro. Se non ci sono gare, magari organizziamo giornate apposta per altri ragazzi interessati. Ma siamo anche in contatto con la Federazione per andare a Roma a fare i corsi per diventare Tecnico Federale. Sto pensando anche al futuro, abbiamo molte carte in tavola.

A breve termine hai finito la tua stagione in moto o c’è altro?

Io continuo ad allenarmi in palestra, in bici… Fisicamente non mi fermo mai! A livello di gare invece ne ho un’altra a ottobre: mi hanno convocato per il Trofeo delle Regioni, io correrò per la Lombardia assieme ad Alessandro Costantino. Siamo pronti per giocarcela!

Antonino Navarria, quali sono i programmi 2024? Solo motard come negli ultimi tre anni, doppio campionato…?

Il motard mi piace troppo, quindi qualsiasi cosa mi venga proposta non lo lascio. Se c’è qualche possibilità, anche economica, per tornare nella velocità, ci torno volentieri. Sono nato lì, ma il motard non lo lascerei mai. L’unica cosa è stata qualche parola con Gazza Racing per la Moto3, non per andare in Spagna ma per un test per ora senza pretese. Non la tocco dal 2020, sarebbe interessante!

Foto: Gazza Racing

Lascia un commento