29 Luglio 2016

CIV Superbike: Lorenzo Lanzi “Non è finita, tornerò a vincere”

A Misano sono cominciate le prove dei round 5-6 del CIV. L'ex ufficiale Ducati parla a tutto tondo: la ripartenza, il Mondiale, le gomme, i regolamenti.

Lorenzo Lanzi non ha mai vinto il Mondiale ma è sempre andato fortissimo e ha sempre detto cose non banali. Per questo gli appassionati continuano ad amarlo.  Classe 1981, il cesenate ha un’esperienza invidiabile con ben 11 anni di gare mondiali passati su una Ducati, oltre a due anni di Supersport, uno di 125 2T e un 2015 passato con il team 3C nell’IDM Superbike. Complice un infortunio grave a fine stagione, Lorenzo ha deciso di tornare in patria e ricominciare dal CIV, questa volta in sella a una BMW. Con l’idea di stupire: nel week di Misano, per i round 5-6 del Campionato Italiano, può essere la mina vagante.

Il 2015  non si è chiuso bene, un errore di un meccanico mi ha portato questo infortunio che, vista la gravità, mi ha costretto a stare fermo. Io sono una persona onesta, non mi sono nascosto dietro a un telefono, i miei contatti che avevo per il mondiale hanno capito che avrei dovuto saltare le prime gare e non se ne è più fatto nulla. Da qui l’idea di ripartire dal CIV, non come punto di arrivo ma come punto di rilancio. Ho solo 34 anni, penso di poter ancora dire la mia nel mondiale ma prima voglio dimostrare quanto valgo qui in Italia.”

 E rieccoci nel  Campionato Italiano Velocità…

“Fortunatamente sono sempre rimasto in contatto con Rossano Innocenti, mi ha lanciato lui nelle quattro tempi nel 2003 con la Ducati in Superstock. Dopo l’incidente ho ricevuto la sua chiamata, in cui mi spiegava che un pilota aveva cambiato idea e che se volevo avrei potuto correre con BMW. Detto fatto, Vallelunga è servito più da test che da gara vera, anche considerando che stavo terminando la mia guarigione. Dal Mugello siamo andati già meglio, adesso bisogna solo migliorare ulteriormente. Il team si sta impegnando al massimo e anche se non disponiamo di grandissime risorse economiche i ragazzi stanno facendo il 100% per mettermi in condizione di essere lì davanti.”

Non sei lontano dalla vetta. Misano si addice alla tua BMW?

“La moto non è male, quando la provai nel 2011 in Superbike mi trovai abbastanza bene. E’ anche vero che vengo da 13 anni di Ducati, sei mesi di infortunio all’ultima gara e adesso devo resettare tutto e ricominciare da zero.”

Tu come stai? Hai recuperato al 100%?

“Adesso si, a Vallelunga ancora stavo lavorando sulla riabilitazione. Al Mugello ho fatto secondo al fotofinish, migliore della Pirelli e quindi posso dirmi soddisfatto. Qui abbiamo ricominciato nuovamente da zero, per sapere come vado guardo gli altri piloti che montano Pirelli e posso dire di non essere molto lontano. Non sono sicuro che riuscirò ad essere il migliore sul giro secco visto il limite di gomme, con sei bollini la cosa più importante è lavorare in ottica gara e cercare la costanza del rendimento. A tal proposito posso dire che Pirelli ha fatto un lavoro fantastico con la gomma da 17 pollici, e avere queste gomme spesso e volentieri aiuta molto.”

Secondo te, sarebbe meglio avere un fornitore unico per gli pneumatici?

“Si, il CIV è l’unico campionato nazionale con ancora la concorrenza dei gommisti ma questo non aiuta. I campionati nazionali in primis dovrebbero servire a lanciare le nuove leve verso il mondiale ma la differenza nei vari pneumatici non aiuta i piloti ad esprimere il loro massimo potenziale. Se in una situazione funziona meglio un determinato tipo di pneumatico un pilota, per quanto forte, non avrà modo di competere con un’altra gomma. Questo secondo me, al giorno d’oggi, non ha più molto senso.”

La Superbike dovrebbe fare un passo indietro?

“Onestamente speravo che la SBK facesse lo stesso passo del CIV, diminuire le modifiche alle moto abbiamo visto tutti che porta spettacolo. Se sei un pilota veloce lo sei anche con 30 cavalli in meno, e un regime di spesa minore comporta che le prestazioni si livellano. Ormai nel mondiale di team davvero privati restano solo Pedercini e Grillini, e per loro è praticamente impossibile puntare al podio. Oltretutto uniformare i regolamenti permette ai vari team nazionali di partecipare alle tappe di casa come wild card senza dover spendere una fortuna per preparare le moto, andando quindi ad arricchire la griglia e aiutando i piloti a correre nei campionati del mondo. Sarebbe bello se la SBK tornasse un campionato dei team privati, come quando le squadre portavano le moto con i furgoni in autodromo…”

Progetti futuri?

“Io in moto sto bene, mi piace correre e penso di non essere abbastanza vecchio per rinunciare al mondiale. Prima di chiedere qualsiasi cosa però voglio dimostrare quanto valgo, e secondo me il CIV è il posto perfetto per farlo, visto l’altissimo livello dei piloti e delle squadre presenti. Dopo di che vedremo cosa succede.”

Il super week end del CIV Misano

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