All Japan Superbike: prende forma lo schieramento di partenza 2012
Presenza delle 4 case giapponesi
Non ci sono più, almeno per 3/4, le case ufficiali presenti in prima persona nel campionato. Forse proprio per questo che nell’ultimo triennio l’All Japan Superbike ha offerto spettacolo e, spesso, responsi sorprendenti nella classifica finale. Con queste premesse anche quest’anno la JSB1000 è destinata a non deludere le attese, con la presenza di piloti conosciuti a livello internazionale per una consolidata esperienza in MotoGP e World Superbike. Partendo dai team supportati dalla Honda (o meglio, HRC), non si può che iniziare dal bi-campione JSB1000 in carica Kousuke Akiyoshi, nuovamente al via con la nuova Fireblade gommata Bridgestone del team F.C.C. TSR Honda, lo stesso con il quale ha trionfato alla 8 ore di Suzuka lo scorso anno. Il tester e occasionale pilota (a punti tra Assen e Motegi con Gresini e LCR) Honda MotoGP dovrà difendere la tabella #1 dagli assalti del giovane di casa HARC-PRO Honda Takumi Takahashi (per il secondo anno consecutivo reduce da una sessione di “training” nel ranch di Kenny Roberts Sr in California), senza scordarci del ritorno dell’ex alfiere HRC Tatsuya Yamaguchi, al via con una Honda Fireblade preparata da Moriwaki e gestita dal Toho Racing. In casa Yamaha non si può che far affidatamento sul team satellite YSP Racing Team dell’ex pilota Tadahiko Taira, da quest’anno “calzato” Bridgestone (e non più Dunlop) con la riconfermata presenza del campione 2008 e 2009 Katsuyuki Nakasuga, 4° assoluto lo scorso anno nella MotoGP a Valencia in sostituzione dell’infortunato Jorge Lorenzo. La casa dei Tre Diapason, pur contando su “Kats”, ha perso Yuichi Takeda, passato insieme a Yukio Kagayama all’omonimo “Team Kagayama” con due Suzuki GSX-R 1000 preparate da Yoshimura e pneumatici ufficiali Bridgestone. A proposito di veterani della Superbike, il “sempreverde” Akira Yanagawa non mancherà all’appello con la Kawasaki del Team Green, emanazione ufficiale del reparto corse Kawasaky Heavy Industries (KHI) di Akashi. L’obiettivo? Vincere quel titolo che manca ancora nella personale bacheca di successi della “bandiera” Kawasaki nel motociclismo internazionale.
ARTICOLO PRECEDENTE
CEV: la “fabbrica dei campioni” compie 15 anni con numeri record
ARTICOLO SUCCESSIVO
Valentino Rossi “Per i prossimi test dovrei essere al 100 %”
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.