16 Aprile 2024

Williams: nel nome di Frank salvate la sua creatura

Nel nome di Frank qualcuno salvi la Williams, ormai una nobile decaduta che sembra non riuscire a riemergere dal fondo.

Quando dici Formula 1 ti vengo alla mente determinate scuderie, quelle con cui sei cresciuto e che hai sempre visto con ammirazione. Una di esse è sicuramente la Williams, quella che Frank Williams fondò dalle ceneri della sua prima scuderia del 1969. Aveva acquistato una Brabham con la quale iniziò la avventura da manager, per poi nel 1976 creare la scuderia che oggi sfreccia sulle piste di tutto il mondo. Partì quasi da zero, diventando con il passare del tempo uno dei più grandi proprietari di team della storia. Le sue auto hanno segnato epoche intere, facendo nascere il mito della scuderia di Grove, con frotte di tifosi anche oltre manica. Oggi per, la scuderia britannica è una nobile decaduta. Il tempo a volte è impietoso, le cose cambiano, quindi il declino è nell’ordine delle cose. Però fa uno strano effetto osservare le difficoltà di questo team che ha scritto pagine di storia.

Frank Williams ha rivoluzionato la Formula 1

Quando la Williams arrivò in Formula 1 quasi nessuno credeva che Frank fosse capace di tali creazioni, soprattutto dopo la sua prima luna di miele col campionato. Il tempo gli ha dato ragione, tanto che gli sono bastati solo 3 anni da quando il manager britannico creò il Team Williams che conosciamo oggi per entrare nel mito. Nel 1980 la casa inglese conquistò il suo primo iridee e lo fece con Alan Jones con la FW07. L’anno dopo il pilota australiano e la scuderia bissarono il successo. La Regina aveva trovato in Frank un suo valido suddito, un cavaliere che esportò il suo genio su tutti i circuiti del mondo. La lotta alla Ferrari era partita, tanto che i suoi gioielli aprirono ad una nuova epoca nel mondiale automobilistico più importante al mondo.

Le vittorie della Williams ma anche quella delle McLaren e della Lotus diedero vita all’epoca dei “garagisti”. Era la definizione, un pò sprezzante, che Enzo Ferrari aveva dato agli assemblatori. Squadre che prendevano il motore da case esterne, per poi farli funzionare alla perfezione sulle proprie monoposto, progettate in proprio. I successi di Frank Williams sono stati inimmaginabili, collezionando ben 16 titoli mondiali. Nove sono i titoli costruttori vinti e ben sette quelli piloti. Il tempo però sembra essersi fermato al 1997, l’anno dell’ultimo titolo targato Williams. Il titolo di Jacques Villeneuve è stato l’ultimo, in quegli anni che secondo molti segnarono uno spartiacque importante nella storia della squadra. Imola 1994 fu un colpo tremendo, la scomparsa di Ayrton Senna su una sua monoposto, portò Frank alla ricerca di un riscatto immediato. Il riscatto ci fu, perché nel 1996 il titolo andò Damon Hill e l’anno seguente, come detto, al canadese. Quelli però, sono stati gli ultimi acuti.     

27 anni di caduta libera

Gli anni iniziano a passare e con essi si inizia a perdere lo smalto dei giorni migliori. La Williams col tempo si è sempre più distaccata dalle posizioni di vertice e guarda caso, il tutto combacia con la perdita di Adrian Newey dal team. Il direttore tecnico britannico lasciò la scuderia proprio nel 1997 per accasarsi alla McLaren che per l’appunto vinse i due titoli successivi. Una scelta quella di Frank di far partire Adrian che si rilevò sbagliata. La genialità del signor Williams c’era ancora, ma aveva perso quella brillantezza che invece il giovane Newey era pronto a far emergere. La fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 in realtà non sono male per la casa di Grove, che continua ad essere tra le prime tre al mondo.

La FW26, ovvero, la vettura del 2004 è entrata nella leggenda per il suo giro a Monza durante le libere, che divenne il più veloce della storia della Formula 1. Nel 2012 la squadra di Frank conquista quella che ad oggi è la sua ultima vittoria, quella di Barcellona con Pastor Maldonado. Gli ultimi anni sono stati un indecoroso spettacolo, passati anche per i troppi debiti accumulati che hanno portato via la scuderia dalle mani della famiglia Williams. Frank è deceduto il 28 novembre 2021. L’anno prima aveva venduto la squadra ad una cordata statunitense. I nuovi proprietari hanno sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare, arrivando alla figuraccia di Melbourne di questa stagione.  

Nel nome di Frank salvate la Williams

Melbourne segna una delle pagine più nere della casa britannica, con Logan Sargeant costretto a non partecipare al GP d’Australia. Il tutto perché il suo compagno aveva danneggiato troppo il telaio. Un terzo telaio non c’era, il budget e quello che è ed è stato riparato dopo la tappa australiana. Il fatto è che il GP lo ha corso solo Alexander Albon che è sì il pilota migliore, ma è colui che aveva provocato il danno. Invece lo statunitense è il pilota pagante, quindi può cedere la sua monoposto. Una fine orrenda, che la Williams per la sua storia non merita. Nel nome di ciò che ha rappresentato Frank, oggi che è il 16 aprile giorno del suo compleanno, ci auguriamo che, mentre spegne le sue 82 candeline, dal cielo possa esprimere il desiderio di rivedere grande la sua squadra. Quella squadra che ha fatto appassionare milioni di tifosi, quella squadra che nel 1992 portava al successo uno dei miei idoli, Nigel Mansell con la iconica FW14B. La Formula 1 ha bisogno di riavere questa celebre scuderia ancora in alto, lo deve a chi verrà, perché tutti gli appassionati devono conoscere la storia di Frank Williams.

FOTO: social Formula 1

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