17 Aprile 2024

Riccardo Patrese: uno dei più grandi piloti italiani della storia    

Riccardo Patrese è stato uno dei piloti italiani più vincenti della storia della Formula 1, grazie ai suoi 6 trionfi in carriera. Ecco il profilo

Tutti noi abbiamo qualcosa che ci ha aperto la mente su un pilota in particolare, che ci ha spinto a capire chi fosse quella determinata persona. La mia personale esperienza riguarda proprio un pilota di Formula 1. I miei genitori quando ero piccolo avevano un campeggio e i turisti erano soliti portarsi la TV con l’antenna mobile. Uno di loro era appassionato di motori. Quando questo signore mi chiese il nome ed io risposi Riccardo, rimasi di sasso, perché non mi paragonò a Re Riccardo I (il Re cuor di Leone), ma mi paragonò a Riccardo Patrese. Quel nome all’istante non mi eccitò più di tanto. A me piacevano le moto e impazzivo per Valentino Rossi. Nel tempo però, il mio amore per il motorsport è cresciuto e quel nome mi è tornato alla mente. Così ho approfondito chi fosse questo Patrese e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.

Riccardo Patrese un talento sin dalle prime armi  

Riccardo Patrese è un padovano che sin da bambino capì quale fosse la sua passione. Quella per i motori, che unisce tutti noi. I suoi esordi sono nei Kart, dove colleziona vittorie e titoli, per poi passare nella Formula 3 e Formula 2. I due campionati propedeutici sono uno a livello nazionale e l’altro a livello continentale e vengono vinti entrambi dal pilota italiano. Il suo destino è la Formula 1 dove esordisce nel 1977 con il team Shadow. La scuderia statunitense non è di certo una di prima fascia, ma Patrese riesce nell’ultima prova in Giappone a conquistare il suo primo punto in campionato. Nello stesso anno partecipa per la prima volta al GP di Macao, competizione che si corre con le Formula 3, una classica tutt’ora in voga. Riccardo vince all’esordio per ripetersi poi l’anno dopo.  

Il pilota del bel paese mostra un bel talento, ma in Formula 1 non sembra avere molta fortuna. Nel 1978 passa al team Arrow, con il quale in Svezia conquista il suo primo podio in carriera. Il pilota italiano e la scuderia inglese continueranno la loro avventura sino al 1981, arrivando a conquistare altri 4 podi insieme. Nel 1982 si trasferisce in Brabham dove arriva la prima vittoria in campionato. Riccardo Patrese sul circuito Montecarlo conquista il successo con la BT50 davanti a Didier Peroni e ad un altro italiano, Andrea De Cesaris. Patrese conquisterà un’altra vittoria con la casa d’oltremanica, l’anno successivo nell’ultima gara in Sud Africa. Nel 1984 va in Alfa Romeo e tutti sperano in qualcosa di grande, visto il binomio tutto italiano. Le aspettative però non vengono rispettate con la 184T e 185T: purtroppo per Riccardo, non furono monoposto azzeccate. Nel 1986 torna alla Brabham, per poi arrivare alla svolta del 15 novembre del 1987.

Gli anni d’oro in Williams con il 1992 chiuso da vicecampione

La Williams arrivò all’ultimo appuntamento della stagione con Nigel Mansell infortunato. Il leone inglese si era fatto male a Suzuka e Frank chiamò come sostituto Riccardo Patrese. La risposta fu scontata, anche sé correva con la Brabham, visto che stava per correre il GP d’Australia con la scuderia campione del mondo. La gara di Adelaide con la FW11B si chiuse al nono posto, ma valse l’accordo al nostro connazionale. Questo perché il campione del mondo Nelson Piquet aveva lasciato la Williams per passare alla Lotus. Gli anni con la casa britannica vanno in crescendo, tanto che sia nel 1989 che nel 1991 Patrese giunse terzo nel mondiale. Nel 1990 invece arriva la prima vittoria di Riccardo con la Williams ed arriva su un circuito particolare, ovvero, quello di Imola.  

Arriviamo così all’anno più importante della sua carriera, il 1992. La Williams aveva creato un vero e proprio gioiello. La FW14B era davvero l’auto dei sogni, tanto da vincere 10 gare su 16 totali. Il titolo non fu mai in discussone, grazie al dominio di Mansell, sia in qualifica che in gara. L’inglese vinse ben 9 gare quell’anno e dietro di lui molte volte giunse Riccardo Patrese. Quella è stata la stagione più importante per l’italiano arrivando a podio in ben 9 appuntamenti. Riccardo arrivò 6 volte secondo e due volte terzo. L’ultimo podio è quello più dolce, lla penultima gara a Suzuka. Nigel parte meglio di lui in Giappone ma al 36esimo giro ha dei problemi che lo costringono a rallentare, Patrese lo passa e va a vincere. Quella in terra nipponica sarà l’ultima vittoria di Riccardo Patrese che in carriera ha vinto ben 6 GP di Formula 1.  

Il destino che si lega ad Ayrton Senna

Una carriera la sua sicuramente positiva in Formula 1, che si concluse nel 1993 dopo l’anno non bellissimo in Benetton. La fatalità però, ci porta a ricordare di un suo possibile ritorno nel massimo campionato nel 1994. Patrese inizia ad avere dei contatti con Frank per un suo ritorno in Williams per essere il sostituto di Ayrton Senna. Riccardo però, dichiarerà anni più tardi che non se la sentì, dicendo che lui è molto fatalista ed aver visto morire il più grande pilota della storia, gli fece capire che poteva capitare a chiunque. Oggi che scrivo questo articolo è il 17 aprile 2024 il che significa che è il compleanno di Riccardo Patrese che per l’esattezza compie 70 anni precisi. L’unico vero rammarico a detta sua è stato quello di non aver mai vestito in rosso. Ogni italiano sogna di guidare per la Ferrari, ma ciò non può sminuire la sua grandezza. I suoi 6 successi nel massimo campionato fanno di lui il secondo più vincente per numeri di GP vinti da un pilota italiano, visto che è dietro solo al mitico Alberto Ascari con 13 successi.

FOTO: social Formula 1

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