30 Gennaio 2024

Porsche e Formula 1: un legame sbocciato solo a metà

Porsche e Formula 1 un amore che non è mai sbocciato in maniera chiara e con la casa tedesca che ora guarda solo alla Formula E.

Quando si pensa alla Porsche si pensa sempre alla velocità, all’eleganza dell’estetica delle vetture. Eppure la casa tedesca non ha mai avuto un grande legame con la Formula 1. La casa automobilistica di Stoccarda si è affacciata tre volte per entrare nel massimo campionato automobilistico e solo una volta è riuscita davvero a lasciare il segno. Ora l’azienda tedesca non sembra più intenzionata ad entrare in tale campionato mondiale, visto anche come si sta concentrando sul campionato di Formula E. Ora però, cerchiamo di ricordarci quelle tre tappe della Porsche in Formula 1.

Nel 1958 la Porsche prova la sua scalata in Formula 1

Nel 1950 nasce come sappiamo il campionato di Formula 1, che ancora parlava molto italiano. La Porsche decide di entrare in codesto campionato a partire dal 1958, quando esso si era ritagliato uno spazio sempre più importante. La prima storica auto della casa teutonica fu la RSK F2, che corse solo la tappa di casa al Nurburgring, con il pilota locale Edgar Barth. La prima storica gara della Porsche si chiuse con un sesto posto. L’anno seguente la casa ci riprovò, ma fu un altro grande fallimento, con le due 718 che nella tappa inaugurale a Montecarlo non arrivarono al traguardo. Nel 1960 invece l’azienda tedesca corse solo in Italia, conquistando i suoi primi punti nel campionato di Formula 1.  

Il vero approdo nel campionato mondiale di ruote scoperte, ci fu nel 1961. La 718 che montava un motore Porsche 547/6 gareggiò in tutte le otto prove della stagione. L’annata si chiuse al terzo posto nella classifica costruttori, con lo statunitense Daniel Gurney capace di andare a podio due volte, ovvero, nelle ultime due gare: quella a Monza e quella a Watkins Glen. Il 1962 è l’anno della prima vittoria in Formula 1, grazie al pilota a stelle e strisce Gurney che vince il GP di Francia, regalando così una gioia immensa alla scuderia teutonica. Quella è l’unica vittoria della Porsche in Formula 1, per quanto riguarda una sua scuderia ufficiale. Gli anni successivi sino al 1964 sono in decrescita, tanto che l’azienda decide di abbandonare il progetto.

Gli anni d’oro arrivano con i motori fabbricati alla McLaren

Il 1983 vede il ritorno della Porsche in Formula 1, questa volta però, non apre ad un progetto che la vede impegnata come scuderia, ma solo come fornitrice di motori. La McLaren decide di collaborare con la casa tedesca, prendendo i suoi propulsori per riuscire a tornare a vincere. La scelta si rilevò vincente, visto che dopo un anno di assestamento, la casa britannica tornò alla vittoria iridata. Niki Lauda, infatti, nel 1984 vinse il titolo mondiale piloti, mentre la scuderia d’oltremanica quello costruttori. Questo è il primo trionfo per l’azienda automobilistica di Stoccarda nel campionato di Formula 1.

La collaborazione tra le due parti proseguì e così l’anno successivo arrivò un ulteriore trionfo. Questa volta l’iride andò al francese Alain Prost, il motore TAG Porsche P01 era talmente dominate insieme al lavoro degli uomini di Woking, che sembrava non avere rivali. L’anno dopo, l’iride mondiale giunse solo per il pilota transalpino, con un nuovo modello di propulsore. La casa teutonica, infatti, per il 1986 portò il modello TAG Porsche TTE P01. Il titolo costruttori andò alla Williams che montava motore Honda. La casa nipponica prese il posto della Porsche come fornitrice di propulsori della McLaren a partire dal 1988, che vide anche l’uscita della casa tedesca dalla Formula 1 per la seconda volta.

Un rientro di Porsche in Formula 1 sembra ormai sempre più lontano

L’azienda di Stoccarda riprovò ad entrare in Formula 1 nel 1991, ma fu un grandissimo fallimento. La scuderia Footwork decise di prendere il motore V12 creato dagli ingegneri tedeschi, ma fu un grande buco nell’acqua. I propulsori erano così deludenti che la scuderia d’oltremanica decise di cambiare a stagione in corso la fornitura, passando a quelli della Ford. Oggi, un nuovo ingresso della casa tedesca sembra fantasioso, anche se si è parlato di una possibile collaborazione con Red Bull. Nulla di vero, visto che la scuderia austriaca dal 2026 avrà i motori della Ford. Inoltre, la casa teutonica è ormai concentrata in Formula E, per quanto riguarda i campionati a ruote scoperte. E’ una scelta che deriva dalla scelta aziendale di produrre soltanto vetture ecosostenibili. Questo piccolo racconto della Porsche in Formula 1 arriva oggi per un motivo ben preciso. Il 30 gennaio 1951 moriva a Stoccarda Ferdinand Porsche, il fondatore della mitica casa tedesca. L’austriaco poi naturalizzato tedesco è famoso anche per aver ideato il Maggiolino Volkswagen. Quella fu la prima vettura dell’azienda Volkswagen, che oggi ironia della sorte, è proprietaria del marchio Porsche.

FOTO: social Formula 1

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