13 Settembre 2023

Marco Simoncelli, i due caschi che non ha mai potuto usare

Avete mai visto questi due caschi che Marco Simoncelli non ha potuto usare? Il racconto di Maurizio Ottaviani, amico di lunga data di papà Paolo.

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Nella Riviera romagnola i motori sono un vero stile di vita. A questo aggiungiamo il ricordo sempre vivo di Marco Simoncelli, a cui è stato intitolato il circuito di Misano, ma non solo. Sono tante le memorie, tra i gesti concreti a quelli raccontati a voce da chi ha conosciuto di persona questa giovane promessa tricolore, già campione 250cc ed appena all’inizio in MotoGP. Ma avete mai visto i caschi che Simoncelli non ha mai potuto usare? Maurizio Ottaviani, seconda generazione dell’azienda Ottaviani Infissi di Riccione, ora nelle mani del figlio Roberto, conosce Paolo Simoncelli da oltre 30 anni. Ha un vero museo dei ricordi, inclusi appunto questi due caschi particolari, che ci ha mostrato.

Il museo dei ricordi

In Romagna è raro trovare qualcuno che non abbia a che fare col mondo dei motori. Maurizio Ottaviani, classe 1955, non è da meno. Fin da bambino suo padre lo portava a vedere la Mototemporada romagnola, competizioni di grandissimo successo svolte tra il 1945 ed il 1971. Si trattava di una serie di gare motociclistiche primaverili disputate sui circuiti cittadini della riviera e dell’entroterra romagnoli. Una vera istituzione al tempo, non esiste campionissimo che non abbia fatto la sua comparsa in queste corse, apprezzatissime dal pubblico del posto. In casa di Ottaviani infatti troviamo immagini dell’epoca di Giacomo Agostini, Renzo Pasolini, Angelo Bergamonti, Otello Buscherini… E stiamo citando solo alcuni ragazzi italiani del tempo. Ci vorrebbe tempo per descrivere tutto, ma concentriamoci sui Simoncelli: una conoscenza di lunga data.

L’incontro con Simoncelli

Ottaviani non ha mai pensato di fare il pilota a tempo pieno, ma è un appassionato di Mototurismo. A referto tanti, tantissimi chilometri in moto, arrivando ad esempio all’Isola di Man od in America, senza dimenticare il viaggio fino a Lourdes assieme, tra gli altri, all’ex parroco di Misano. “Con Paolo Simoncelli ci siamo conosciuti circa 30 anni fa. Eravamo entrambi nel gruppo del Mototurismo del Motoclub Città di Riccione” ha raccontato a Corsedimoto. Una conoscenza diventata solida amicizia col passare del tempo: ad esempio nel 2019 Simoncelli, fondatore della squadra SIC58, l’ha avuto come ospite nella tripletta Giappone-Australia-Malesia nel Mondiale. In quelle occasioni Ottaviani ne ha approfittato per offrire qualche volta la cena al team italiano, senza che se ne accorgessero. Un aspetto importante per capire il seguito di questa storia, ma andiamo in ordine cronologico.

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Il casco del Rally di Monza 2011

Marco Simoncelli, una volta conclusa la stagione MotoGP, avrebbe dovuto cimentarsi nelle quattro ruote, una sfida sempre affascinante per un motociclista. Nello specifico Simoncelli avrebbe dovuto disputare il Rally di Monza, in programma nel weekend 25-27 novembre 2011. Come sappiamo, il fatale incidente nel GP Malesia a Sepang è avvenuto il 23 ottobre di quello stesso anno… “Erano stati realizzati due caschi: uno è in possesso di Paolo [Simoncelli], l’altro è rimasto a Davide Degli Innocenti, che si occupava di aerografare il casco” ha spiegato Ottaviani. Lui e l’amico fotografo Valter Magatti sono riusciti a farselo prestare da Degli Innocenti per un evento col Motoclub di Riccione, per poi chiederne una copia esatta da tenere come ricordo. “Ci sono voluti due anni per trovare lo stesso modello, altri due per farlo: nel 2017 ci hanno consegnato i caschi” ha detto, mostrandoci il risultato.

Il casco di Simoncelli per la MotoGP 2012

C’è un secondo casco speciale nella collezione personale di Maurizio Ottaviani (in foto di copertina). Stiamo parlando di quello che Marco Simoncelli avrebbe dovuto utilizzare nella stagione MotoGP 2012. Com’è finito nelle sue mani? Tutto inizia da una cena. “Ci siamo trovati a La Pineta a Riccione, durante il Gran Premio a Misano” ha raccontato Ottaviani. È il 16 settembre 2021: oltre ai ragazzi schierati nel Motomondiale, inclusa la wild card Harrison Voight, c’erano anche i piloti CEV. Ancora una volta, Maurizio Ottaviani offre la cena alla squadra, ma qualcuno se ne accorge. “Lo devono aver detto a Rossella [mamma di Marco Simoncelli, moglie di Paolo]. La settimana dopo si è presentata in azienda lasciando questo casco” ha spiegato Ottaviani con una punta di emozione. Solo in seguito ha capito di che casco si trattasse: ancora senza sponsor, ma la colorazione era proprio quella che il pilota romagnolo avrebbe dovuto usare nella stagione MotoGP 2012.

Il ricordo di Simoncelli

Tantissimi dettagli ricordano questo giovane pilota indimenticato, una delle vittime di uno sport bellissimo ma terribile. Si trova un monumento dedicato a Marco Simoncelli sulla strada che ci porta al tracciato romagnolo, ma sono stati anche emessi francobolli e monete in suo ricordo. Esiste la Fondazione a suo nome, partita con un centro per bambini disabili intitolato a Simoncelli in Repubblica Dominicana nel 2013, attualmente attivissima nel sociale, in particolare in aiuto dei ragazzi con disabilità. Non dimentichiamo la squadra al debutto nel CIV, poi passata al CEV e poi entrata anche nel Motomondiale. Da Ottaviani, nel ‘museo personale’ ricco di ricordi di tanti piloti, non mancano anche gadget, caschi, riproduzioni delle moto guidate da Simoncelli, adesivi e quant’altro. Questo, più le memorie di chi l’ha conosciuto di persona. Una storia romagnola ma non solo, una storia di quelle moto capaci ancora di emozionare.

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