20 Giugno 2022

MotoGP, Aprilia riaccende la polemica anti-Ducati: “Dispositivi da vietare”

Massimo Rivola amaro per quanto accaduto a Maverick Vinales durante la gara di MotoGP in Germania: i dispositivi di altezza sono da vietare?

MotoGP, Massimo Rivola

Nel decimo round MotoGP al Sachsenring finalmente si era rivisto Maverick Vinales a lottare con il gruppo di testa, ha cominciato a mettere pressione al compagno di box per il terzo posto, ma ha dovuto deporre l’ascia di guerra per un problema tecnico all’abbassatore. Rientrato ai box ha accarezzato la sua Aprlia RS-GP per ringraziarla, l’assalto al podio è solo rimandato, Massimo Rivola è accorso a confortarlo. Una domenica andata in fumo per un colpo di sfortuna, che ha affogato quello che poteva essere il primo grido di gioia per ‘Top Gun’ dal suo arrivo a Noale.

Problema all’abbassatore di Vinales

Nel post gara Massimo Rivola è evidentemente stizzito. “L’abbassatore è un’invenzione bellissima, un’idea geniale, ma con le regole che ci sono è realizzato in maniera primitiva. Servirebbe l’elettronica, purtroppo non si può fare, allora si rimedia con un accrocchio. Ovviamente è un errore nostro e ci assumiamo le nostre colpe“. Il direttore sportivo Romano Albesiano è il papà tecnico della RS-GP, una moto sempre più costante e capace di migliorare step by step. “Quando realizzi prodotti di serie fai un prototipo, fai migliaia di chilometri di prove, poi fai un altro livello di prototipo e altre migliaia di km. Qui non fai niente, fai qualche chilometro con il collaudatore, quindi tutto deve essere basato sul disegno fatto al primo colpo. A volte può succedere, abbiamo visto tanti abbassatori bloccati, ma non deve accadere. Ora faremo una diagnosi, ci vuole tempo, dopo di che abbiamo varie soluzioni“.

MotoGP contro i dispositivi di altezza

La rabbia di Massimo Rivola si espande a macchia d’olio e rispolvera la polemica anti-Ducati scatenata all’inizio di questa stagione MotoGP, quando i costruttori si sono schierati apertamente contro l’abbassatore anteriore in movimento. Adesso la battaglia è contro i dispositivi di altezza di marcia posteriore consentiti fino alla fine del 2026. “Questi dispositivi costano solo denaro, non portano nulla allo sport e non contribuiscono allo spettacolo. Sono chiaramente dalla parte di KTM su questo problema… Perché non fa bene al nostro sport e non ha senso nemmeno per lo sviluppo di serie“. Per bandirli da subito servirebbe il consenso unanime di tutti i costruttori. “Ma dubito che Ducati voglia vietare questo sistema“.

Foto di Valter Magatti

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