4 Marzo 2022

Marc Marquez “saluta” Valentino Rossi: “Consideravo solo i piloti veloci”

Marc Marquez arriva al primo round MotoGP in Qatar senza obiettivi precisi: la condizione fisica non è al top, il layout è poco favorevole alla Honda: Se non vinco è perché non posso vincere

MotoGP, Marc Marquez in Qatar

Il grande atteso nel week-end MotoGP in Qatar è Marc Marquez, otto volte campione del mondo, in sella ad una Honda RC-V che “sembra di un’altra marca“. L’anno scorso ha dovuto saltare la doppia tappa di Doha perché ancora alle prese con l’infortunio di Jerez 2020 e anche stavolta c’era il rischio di non vederlo ai nastri di partenza. Fortunatamente la diplopia è scomparsa e il fuoriclasse di Cervera ha partecipato ai test invernali prima di volare nell’emirato arabo.

Marc Marquez e il ‘realismo arabo

A Mandalika Marc Marquez ha lavorato soprattutto per adattare la nuova base al suo stile di guida. Arriva a Losail consapevole che il layout non è favorevole, ma con una moto rivoluzionata la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo. Poi bisogna fare i conti con i limiti fisici. “Dopo i test in Indonesia ho visto che la mia condizione fisica era decisamente migliore. Vediamo come va nella prima gara… Se vinciamo qui domenica, saremo a un livello che non possiamo immaginare. Sarebbe un sogno che si avvera! Ma è ancora molto lontano. Vincere in Qatar non è il mio obiettivo. Ma con l’avanzare del weekend capirò a che punto sono. Non so se sono ancora pronto. Se non vinco è perché non posso vincere e non perché non voglio vincere“.

MotoGP senza Valentino Rossi

La prima tappa MotoGP servirà soprattutto a collaudare la Honda RC213V, prendere pieno possesso della moto, scoprire il suo potenziale, capire come guidarla al meglio. Sarà anche la prima gara senza Valentino Rossi, con cui ha rivaleggiato per nove stagioni, arrivando ai ferri corti nel 2015 a Sepang. Marc Marquez non ha mai negato la totale assenza di simpatia con il campione di Tavullia, sull’argomento preferisce sintetizzare ai minimi termini, non risparmiando una battuta… “Non era uno dei contendenti per il Mondiale, negli ultimi anni consideravo solo i piloti veloci. La MotoGP perde un simbolo, ma va avanti e penso che sarà una buona stagione“.

Le condizioni del campione Honda

Attenzione focalizzata anche sulle condizioni del braccio e della spalla. L’obiettivo iridato resta il pallino di Marc e lo dimostra il suo trasferimento a Madrid, per seguire lo staff del dottor Cotorro, specialista in traumatologia e uomo di fiducia di Nadal. “Dopo i test ho fatto un importante passo avanti fisicamente . Voglio lottare per il titolo ma per questo weekend potrei non essere ancora pronto. Non so in che percentuale mi trovo, ma le mie condizioni sono accettabili per lottare per tutto. Qui in Qatar ho sempre faticato, non è una pista adatta al mio stile di guida, anche se ho ottenuto buoni risultati”.

Se qualcuno si aspetta un Marc Marquez diverso si sbaglia di grosso. Riserverà più attenzione ai prossimi infortuni, non commetterà l’errore di Jerez, quando è risalito in sella a pochi giorni dalla prima operazione, ma non muterà il suo modo di guidare e intendere le gare. “Quello che è cambiato negli ultimi due anni è il modo di affrontare gli infortuni, di prendersi il tempo giusto per ogni infortunio. Ma il mio modo di guidare e di correre rischi è lo stesso. Non appena il mio corpo sarà al 100%, prenderò gli stessi rischi di sempre“.

La guerra in Ucraina

Nel paddock della MotoGP arrivano gli echi di guerra, impossibile restare impassibili, le notizie si susseguono e il timore di un conflitto mondiale potrebbe mettere a rischio lo sport. “Per noi è difficile da capire. Non riesco a capire come nel 2022 si arriva a questo punto, tutta la MotoGP e i piloti sono contro la guerra. Possiamo solo dare tutto il nostro sostegno a queste persone, a questi bambini che soffrono la guerra. Ma non basta, ci sono persone molto più importanti di noi che devono fermare tutto questo“.

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