22 Febbraio 2022

MotoGP, Suzuki: elettronica al potere, Davide Brivio resta senza eredi

Nei Test MotoGP la Suzuki GSX-RR ha fatto progressi in termini di motore ed elettronica. I nodi da sciogliere restano i contatti e il ruolo di team manager

Suzuki, MotoGP

Suzuki non è riuscita a difendere il titolo MotoGP conquistato nel 2020. Nello scorso campionato la GSX-RR non aveva un pacchetto tecnico abbastanza competitivo per consentire a Joan Mir e Alex Rins di ambire a traguardi prestigiosi. Il campione maiorchino a denti stretti ha conquistato il terzo posto finale, il compagno di box ha dovuto fare i conti con infortuni e troppi alti e bassi che hanno compromesso il 2021. L’addio di Davide Brivio ha smontato l’organizzazione all’interno del box, è venuto meno il collante tra la parte europea e quella giapponese. Nei test invernali uno spiraglio di luce illumina il prototipo, ma sarà la gara del Qatar a pesare i veri progressi.

Step Suzuki su motore, telaio ed elettronica

In Malesia e Indonesia la Suzuki ha introdotto un nuovo motore, aggiornamenti del telaio, grandi modifiche di elettronica, un nuovo forcellone e innovazioni aerodinamiche. Il quattro cilindri in linea pare abbia compiuto uno step importante. L’obiettivo primario era trovare più potenza sul rettilineo ed è stato centrato. Nei test MotoGP invernali si è avvicinato notevolmente ai V4 delle big e non si tratta solo di cavalli aggiuntivi. Mir e Rins hanno focalizzato l’attenzione soprattutto sulla centralina Magneti Marelli per non perdere la guidabilità che da sempre caratterizza la moto di Hamamatsu.

Nella preseason il team giapponese ha lavorato anche su due differenti Aero-pack. Una versione inedita è stata avvistata a Sepang, per poi essere accantonato a Lombok. A livello di telaio è riapparso il progetto già visto nel test di Misano 2020 con alcuni aggiornamenti poco visibili dall’esterno. Nel complesso le GSX-RR di Alex Rins e Joan Mir evidenziano un passo avanti sul giro secco. Nell’ultimo biennio hanno accusato un netto svantaggio nelle qualifiche e, nella MotoGP odierna, partire dalle prime sei posizioni è fondamentale per puntare al gradino più alto del podio. La configurazione elettronica sembra il piatto forte del prototipo 2022 e in Qatar dovremmo avere le prime conferme.

Nodi da sciogliere nel box Suzuki

La scuderia di Hamamatsu dovrà fare i conti anche con le strategie interne. Entrambi i piloti hanno contratti in scadenza a fine anno. Joan Mir tiene sulle spine la Suzuki e già nel week-end di Losail potrebbe annunciare le sue intenzioni: il rischio è che possa annunciare la fine del matrimonio con la Casa nipponica e attendere che il mercato piloti entri nel vivo. Alex Rins propende per il rinnovo, ma servirà attendere le prime gare. Resta vuota la carica da team manager: Davide Brivio sembra non avere eredi e i vertici aziendali faticano a trovare una figura di fiducia. “Non siamo preoccupati di non avere ancora un team manager per risolvere il nodo contratti“, ha affermato Shinichi Sahara. “Quando c’era Davide Brivio ho negoziato io sui contratti. Ora sono concentrato ad allestire una moto competitiva per vincere il Mondiale“.

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