5 Ottobre 2010

MotoGP: Jorge Lorenzo a 6 punti dal sogno mondiale

Con Dani Pedrosa fuori gioco è, di fatto, già campione

Sei punti, un misero nono posto, ed il sogno mondiale di Jorge Lorenzo può concretizzarsi tra pochi giorni a Sepang. L’infortunio di Dani Pedrosa ha consegnato a “Porfuera” la possibilità di vincere senza preoccupazioni, senza troppi patemi d’animo, il suo primo titolo iridato nella top class al terzo tentativo. Pedrosa, fratturatosi alla clavicola sinistra a Motegi, non sarà questo fine settimana a Sepang: mercoledì prossimo dovrà ripresentarsi a Barcellona per una visita di controllo e, oltretutto, ha già fatto sapere di non voler accelerare i tempi di recupero.

Tornerò in pista solo in piena forma, al momento penso solo a recuperare al meglio: so bene che non si può fissare una data per il rientro, dipenderà tutto dai progressi giorno dopo giorno“, ha detto in questi giorni. In poche parole niente Sepang, ma a questo punto fortemente a rischio anche la partecipazione al successivo Gran Premio a Phillip Island.

Con l’unico potenziale avversario nella corsa al titolo KO, Jorge Lorenzo può accontentarsi di un modestissimo 9° posto a Sepang: praticamente gli basterà restare in sella e vedere il traguardo. Nell’eventualità di un’assenza forzata di Pedrosa anche per Phillip Island, già adesso il #99 risulterebbe campione del mondo: anche con un ritiro a Sepang i 69 punti di vantaggio risulterebbero una distanza incolmabile per le tappe di Estoril e Valencia, dove ne resteranno soltanto 50 a disposizione.

Naturalmente Lorenzo punterà a chiudere i giochi già in Malesia dove vinse il secondo titolo in 250cc nel 2007, festeggiando da “pugile” con tanto di guantoni a testimoniare di aver… demolito la concorrenza. Conquistare il mondiale in quel di Sepang significherebbe oltretutto poter guardare alle ultime tre gare stagionali in totale relax, senza dover far calcoli di ogni genere e tipo, vivere nell’ossessione di dover conseguire questo risultato: rispondere ad un duello in pista non sarà più un rischio eccessivo, vedi Motegi.

In più c’è la variabile tecnica. Con il titolo già in saccoccia da Phillip Island Lorenzo e la Yamaha potranno lavorare in prospettiva 2011. Più motori “evo” potranno essere “punzonati” senza paura di penalità, tre gare per un computo di 720 minuti (12 ore) di prove in un Gran Premio finalizzate all’anno prossimo: praticamente una giornata e mezza di test di vantaggio sulla concorrenza. Ecco come anche 6 miseri punti possono fare la differenza.

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