1 Ottobre 2017

Superbike 2018, l’ultima trovata: se vinci, ti castriamo

Dorna vuole limitare la potenza Kawasaki per non far vincere più Jonathan Rea e "ravvivare" il Mondiale. Ma il Mondiale per finta piacerà?

La Dorna si è mai sognata di togliere 2-3000 giri alla Honda RC213V per limitare il potenziale di Marc Marquez? No, ci mancherebbe: non sarebbe sportivo. E allora perché in Superbike vogliono castrare la Kawasaki per non far vincere più Jonathan Rea? (qui cronaca e classifica di gara 2)

ZONA ROSSA – Un mese fa i reggenti Dorna avevano fatto sapere che il regolamento 2018 non sarebbe cambiato. Ma tra Portiamo e Magny Cours è sul tavolo una proposta di cambiamento tecnico per limitare in maniera drastica i motori che girano più in alto, in particolare Kawasaki e Aprilia. Si parla di 1000-1500 giri, cioè una consistente limata alla potenza massima. Ma non basta: se Rea vincesse comunque, ogni tre round la Dorna avrebbe il potere di togliere altri 250 giri, e così via finché…Rea  non cominciasse a perdere. Sei troppo forte? Peggio per te…

CONTROLLO – Il limitatore, sottoforma di stringa software, verrebbe montata da Dorna stessa all’interno di ogni centralina e verrebbe imposto anche l’uso di un acquisitore dati gestito dal promoter in modo da poter effettuare il controllo del regime massimo a fine gara. Significa, se abbiamo capito bene, che per sapere com’è andata ogni volta bisognerebbe aspettare l’okay dei commissari tecnici.

RITARDO – In Kawasaki sono infuriati, e hanno ragione. Spendono decine di milioni di euro l’anno per lo sviluppo della Ninja, si sono assicurati un super team e il pilota più forte. Investono moltissimo nei test privati (questi si che andrebbero fortemente ridotti…). Kawasaki ha rinunciato alla MotoGP proprio per stare al top in Superbike e ci sta riuscendo. Anche la Ducati, quando correva solo nelle derivate dalla serie, faceva la differenza, mietendo Mondiali a raffica. Per altro siamo già ad ottobre e coi test 2018 programmati per fine novembre sarebbe necessario rivedere tutto lo sviluppo motori. A costi esorbitanti.

PROMOZIONE – Il problema non è tecnico, è a monte. Alla Dorna non interessa la tecnica, lo scopo è unicamente quello di offrire alle tv lo show migliore possibile. Il promoter vuole casino, sorpassi, vincitori ogni volta diversi. La Donna (e le TV) vogliono una Superbike simile alla MotoGP, cioè un reality destinato ad un pubblico generalista. Ma sbagliano: la Superbike non sarà mai un campionato “per tutti”, per quelli c’è già la MotoGP. Le derivate dalla serie sono un campionato da appassionati. Ai quali non puoi raccontare che Rea dovrebbe essere più furbo e giocare con avversari inferiori fino all’ultimo giro, come il gatto con il topo. Non lo invento io, lo hanno raccomandato in diretta TV! E non puoi azzoppare il fuoriclasse e castrare la moto vincente perché altrimenti l’audience cala. Dovresti, piuttosto, convincere Honda e Yamaha a impegnarsi davvero, con il coinvolgimento dei reparti corse interni. Ed esaltare temi e personaggi, come Rea. Un campionissimo così in qualunque sport  sarebbe valorizzato al massimo, in Superbike invece lo considerano una  jattura. Ma la Dorna non sa valorizzare il prodotto.  La Superbike non è come la MotoGP che funziona da sola, ma gli spagnoli non lo capiscono.

RISCHIO – Il pubblico che qualche anno fa trepidava per la Superbike a gestione Flammini non si riconosce più. E quando il Mondiale verrà gestito premendo un pulsante dalla regia, per far vincere chi buca lo schermo, sarà la fine. Amen.

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4 commenti

  1. andreattfan ha detto:

    Se non fosse vero ci sarebbe da ridere sentendo un’ipotesi del genere. Follia pura, sarebbe da accertamenti sanitari chi ha avuto un’idea simile; ormai da anni hanno trasformato tutto il motorsport in un circo fabbrica soldi autoreferenziale.

  2. aleksjboss ha detto:

    Si sta arrivando veramente nell’assurdo più totale. Che dichiarazioni aberranti queste (limitare i giri motore? Perché non far gareggiare direttamente con un 750 allora?) di Dorna.
    Questo discorso è molto delicato e fino a quando non si trova realmente il modo di assicurare a tutti i team il corretto sviluppo, è normale ed ovvio che Kawasaki (in questo specifico contesto) andrà sempre avanti (ed è giusto così).
    Lo so che è orrendo da dire, ma a questo punto Kawasaki dovrebbe non correre un campionato (e così anche Ducati e Yamaha per esempio), praticamente la SBK muore e Dorna capirebbe (forse). Amen veramente. Sono amareggiato e triste…e seguo sempre con fervore tutte le gare…compreso quelle con le carene “d’oro”…

  3. mala ha detto:

    Senza volersi sforzare troppo con la fantasia, una soluzione già ce l’avrebbero in casa: basta guardare al regolamento STK, mi pare che a livello tecnico ci sia molto equilibrio tra le varie marche. Poi chiaro che se sopra ci sale un fuoriclasse come Rea, rimane dura per tutti, ma almeno si che sarebbero “gare vere per moto vere”

  4. David76 ha detto:

    Un regolamento su misura per Ducati….come succede da sempre. Un campionato che costruisce i regolamenti per favorire sempre Ducati!!!! I 4 cilindri 750cc contro la 1000 Ducati, poi i 1000 contro la Ducati 1200. Nel 2014 dopo il dominio Aprilia sono completamente cambiati i regolamenti per trasformare le derivate in moto…stradali e tagliare fuori Aprilia. Fortunatamente Kawasaki e stata più brava. Ducati ha dato tanto al mondiale Superabile ma ha ricevuto altrettanto. Con queste modifiche guadagna SOLO Ducati e così il campionato muore!