19 Dicembre 2013

Bimota torna al Mondiale? Si, no, forse…

Francesco Batta, vulcanico proprietario del team Alstare, vuole riportare in pista la piccola e prestigiosa azienda riminese. Ma c’è un problema, mancano le moto sufficienti per ottenere l’omologazione. Per correre la Superbike 2014 alla Bimota servirebbe una deroga della Federazione Motociclistica Internazionale. Ottenerla sarà molto difficile. COME FUNZIONA – Per partecipare al Mondiale le Case […]

Francesco Batta, vulcanico proprietario del team Alstare, vuole riportare in pista la piccola e prestigiosa azienda riminese. Ma c’è un problema, mancano le moto sufficienti per ottenere l’omologazione. Per correre la Superbike 2014 alla Bimota servirebbe una deroga della Federazione Motociclistica Internazionale. Ottenerla sarà molto difficile.

Quando Bimota dominava: Virginio Ferrari (1) e Davide Tardozzi (5) al via del GP Ungheria del Mondiale TTF1 ’87

COME FUNZIONA – Per partecipare al Mondiale le Case devono produrre, a regime, 2000 esemplari stradali identici alla versione da corsa. Per agevolare l’arrivo della novità c’è un sistema a scalini: per potersi iscrivere al campionato 2014 la Bimota dovrebbe produrre 125 moto entro la data dell’ispezione FIM, diciamo entro metà febbraio. Non serve che le moto siano finite e montate, basta dimostrare che ci sono  i pezzi necessari. La produzione dev’essere di almeno 500 esemplari al  30 giugno, 1000 entro dicembre dell’anno in corso e infine 2000 entro dicembre 2014. Sono numeri aldilà delle capacità produttive di un’azienda che ha sempre prodotto moto super esclusive in pochissimi esemplari.

 

La Bimota BB3 presentata all’Eicma, novembre scorso

RILANCIO – Dopo mille traversie la marca riminese dal settembre scorso è nelle mani di due immobiliaristi ticinesi, Marco Chiancianesi e Daniele Longoni. Imprenditori giovani, molto appassionati di moto (che non guasta), con tante buone idee e le potenzialità finanziarie per realizzarle. Il primo sogno si chiama BB3, ha il telaio in traliccio e monta il quattro cilindri Bmw, la stessa unità che equipagga la S1000RR che ha sfiorato duevolte il titolo con Marco Melandri. I tedeschi fornirebbero il top della tecnologia, cioè gli stessi propulsori utilizzati dal team ufficiale ritirato a fine stagione. Lo sviluppo verrebbe portato avanti da Alstare che tecnici di rango e un reparto corse molto attrezzato nel quartiere generale di Alleur, un sobborgo di Liegi (Belgio). C’è già anche il pilota: Ayrton Badovini, 26enne biellese ex Ducati ufficiale e pupillo di Batta. Manca solo la luce verde della FIM.

Giancarlo Falappa ha vinto 4 gare con la Bimota nella Superbike 1989

MISSION IMPOSSIBLE? – Sotto la precedente gestione Flammini una soluzione si sarebbe trovata. Ai vecchi tempi riuscirono a far correre per quattro stagioni di fila (2003-2006) perfino la malese Petronas, un’avveniristica tre cilindri che nessuno ha mai visto per strada. Nonostante l’investimento di parecchie decine di milioni di dollari conquistò soltanto due pole con Troy Corser, quindi dava poco fastidio e le avversarie chiusero un occhio. Ma in realtà si trattava di un prototipo che avrebbe dovuto gareggiare in MotoGP, non in Superbike. Adesso che la gestione dei due Mondiali è sotto l’ombrello di una sola società, la Dorna, diventa improbabile poter  derogare ai numeri necessari per l’omologazione. Tra l’altro gli spagnoli hanno già otto Costruttori al via e con 24 piloti permanenti, oltre a quattro wild card a GP, la griglia è già stellare così. Dorna ha girato la patata bollente alla FIM che tra l’altro nel settore tecnico è in pieno vuoto di potere, visto che deve ancora nominare il sostituto del capo dei commissari  Fabio Fazi appena defenestrato. Per diversità di vedute con la Dorna.

L’australiano Anthony Gobert ha firmato l’ultimo successo Bimota nel GP di casa nel 2000

AMARCORD – A dispetto della dimensione artigianale Bimota in passato era conosciutissima sia per i risultati che per il fascino di proposte tecniche sempre all’avanguardia.   A metà anni ’80 venne presentata la YB4 con cui nel 1987 Virginio Ferrari conquistò il titolo della TTF1, il campionato Mondiale antesignano della Superbike. L’anno dopo sul quattro cilindri Yamaha venne  montata l’iniezione elettronica, un particolare che allora nessuna Marca, neanche le giapponesi, aveva ancora utilizzato nelle competizioni.  Davide Tardozzi, un prodotto del vivaio, vinse la prima gara Superbike della storia a Donington perdendo il Mondiale per una scivolata nella prova conclusiva di Manfeild, in Nuova Zelanda. In due stagioni, 1988-89, Bimota vinse dieci gare lanciando tra l’altro il fenomenale Giancarlo Falappa. Dopo una lunga crisi aziendale Bimota riapparve nel 2000 con la SB8R con motore bicilindrico Superbike. Il team diretto da Virginio Ferrari centrò un insperato successo sul bagnato in Australia con il funanbolico Anthony Gobert, poi per mancanza di soldi Bimota non riuscì neanche a finire la stagione.

Ma i sogni non muoiono mai.

Lascia un commento