25 Maggio 2018

Superbike Donington, Prove 3: Mostruoso Jonathan Rea, allarme Ducati

Il Cannibale conclude davanti a tutti un supervenerdi. Resiste solo Tom Sykes, Kawasaki imprendibili. Ducati affonda, Chaz Davies cade ma è OK

Jonathan Rea è un mostro: di tenacia, di talento e di coraggio. Voleva chiudere il venerdi davanti a tutti e far capire a Tom Sykes, l’unico che può ragionevolmente sperare di batterlo, che anche stavolta non tirerà aria. Lo scudiero Kawasaki a Donington vola, ha vinto nove volte di fila dal 2013 in avanti, fin quando in gara 2 anno scorso il Cannibale  ha rotto l’incantesimo. Un’impesa che spera di ripetere in gara 1, sabato alle 14:15 italiane, per prendere ulteriore slancio nel Mondiale. Il più immediato inseguitore in classifica, Chaz Davies, è incappato in una rovinosa caduta alla seconda curva ed è stato trasportato al centro medico del circuito: solo una botta, è tornato ai box con le sue gambe. Ma è solo 16° e dovrà passare dalla Superpole 1.

ORBITA KAWASAKI – E’ stata una giornata tipicamente britannica: pioggia battente al mattino, poi pista bagnata per la seconda sessione, asciutto ma clima molto freddo nella terza e conclusiva. In tutte le condizioni le Kawasaki hanno fatto la differenza, infliggendo oltre mezzo secondo  a Lorenzo Savadori, terzo tempo con l’Aprilia. Sul giro secco hanno limitato i danni anche le Yamaha con Alex Lowes quinto e Michael van der Mark settimo.

DUCATI GIU’ – La Rossa non sta trovando la strada. Per Chaz Davies è stata una giornata tremenda, ma neanche Marco Melandri sorride: solo decimo tempo a 1″272 da Rea. Ma almeno il ravennate è qualificato per SP2, per il rotto della cuffia. Scivolata anche Xavi Fores, con la Panigale del team Barni, ha chiuso la giornata addirittura in 23° e anche lui ha assaggiato l’asfalto.

WILD CARD – Com’era prevedibile sono andati forte (anzi: molto forte…) alcuni dei protagonisti del British Superbike. Leon Haslam, con la Kawasaki Puccetti, ha concluso settimo  ma qui un anno fa andò sul podio (secondo) e in ottica gara anche stavolta può essere un pretendente al podio. Bene, anzi benissimo, Luke Mossey al debutto con la Kawasaki Pedercini: sostituisce Yonny Hernandez, che ormai era abbonato alle ultime posizioni. Mossey invece ha mancato di pochissimo l’accesso diretto alla Superpole 2: è undicesimo. Meglio ancora Bradley Ray: guida la Suzuki senza alcun controllo elettronico e centralina Motec, come da regolamento BSB. Sul bagnato non ha girato, ma sull’asciutto si è scatenato salendo in nona posizione. Giusto davanti a Melandri, tanto per cominciare: era il suo primo giorno nel Mondiale…

Foto: Diego De Col 

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