4 Ottobre 2010

Superbike: cronaca della giornata di gare a Magny Cours

Crutchlow e Biaggi vincono in SBK, Sofuoglu campione WSS

Un’altra inaspettata giornata di sole segnata da un forte vento ha fatto da scenario all’ultima domenica di gare del Mondiale Superbike 2010. La gara della Superstock 1000 ha visto trionfare eccezionalmente Maxime Berger, le due gare Superbike Crutchlow e Biaggi, mentre il titolo mondiale Supersport è andato a Kenan Sofuoglu che ha controllato Eugene Laverty concludendo alle sue spalle in seconda posizione.

Superbike: trionfano Crutchlow e Biaggi, il Team Ducati Xerox saluta la Superbike con un podio

Gara uno è stata dominata da Cal Crutchlow (Yamaha Sterilgarda) che, portatosi in testa nel corso della settima tornata, ha poi allungato tagliando il traguardo poco meno di quattro secondi davanti ad uno straordinario Leon Haslam (Suzuki Alstare) che fino ad allora in quarta posizione, ha conquistato il secondo gradino del podio con degli spettacolari sorpassi nelle ultime curve che hanno sbattuto giù dal podio il campione del mondo Max Biaggi (Aprilia Alitalia). Terza posizione per Carlos Checa (Ducati Althea) autore di una ottima metà parte di gara. Con la quarta posizione di Biaggi, Aprilia ha conquistato anche il titolo mondiale marche a coronamento di una stagione perfetta.

Gara due è stata conquistata di forza da Max Biaggi che è riuscito a tener testa nella seconda parte agli attacchi di Cal Crutchlow deciso a salutare la Superbike con una doppietta. A nulla sono valsi gli attacchi dell’inglese del Team Sterilgarda nel tentativo di bloccare il Corsaro che sulla pista francese è andato a conquistare la decima vittoria stagionale. Sul terzo gradino del podio è salito Michel Fabrizio che regala con le lacrime agli occhi l’ultimo podio al Team Ducati Xerox che la prossima stagione non prenderà parte al mondiale. Il ventiseienne romano sul traguardo ha avuto la meglio sul pilota di casa, Sylvain Guintoli, che sulla Suzuki del Team Alstare voleva riscattarsi dalla sfortunata gara uno nella quale, a causa di un taglio di chicane, era stato penalizzato con un ride trough e conseguenti bandiera nera e ammenda per non averli rispettati. Solo decimo nella seconda manche il vice campione del mondo Leon Haslam costretto ad un’uscita di pista dalla scivolata di James Toseland all’ultima variante che ha replicato l’epilogo di gara 1.

Domenica da dimenticare per il Team BMW Motorrad Motorsport che colleziona una caduta per Xaus in gara uno con conseguente infortunio che non gli ha permesso di prender parte a gara due, e due inconvenienti tecnici per Corser. Non ha preso parte a gara due neanche Jonathan Rea, già infortunatosi ad Imola e scivolato di nuovo stamattina nel corso del warmup. Gli altri italiani sono Luca Scassa che chiude decimo e settimo, Lorenzo Lanzi undicesimo e scivolato, Matteo Baiocco quindicesimo e quattordicesimo e Fabrizio Lai sedicesimo e ritirato.

Supersport: Laverty trionfa ma Sofuoglu è campione del mondo

Non è bastato vincere la gara ad Eugene Laverty che, secondo in classifica generale, dopo la gara di Imola aveva 16 punti di distacco dal leader Kenan Sofuoglu. Sedici lunghezze, troppe per poter consentire al giovane irlandese del Team Honda Parkalgar di battere l’avversario con una semplice vittoria. Il titolo mondiale è andato dunque al turco Sofuoglu che sul tracciato di Magny Cours ha bissato il successo ottenuto nel 2007 nella medesima categoria sempre in sella alla Honda del Team Ten Kate. Terzo sul podio, a 13 secondi dalla coppia di testa, è giunto un ottimo Chaz Davies (Triumph ParkinGO BE1) autore di una straordinaria rimonta dalla dodicesima posizione. Da metà gara in poi è stata spettacolare la lotta per la terza posizione tra l’italiano Massimo Roccoli (Honda Intermoto Czech), Robbin Harms (Honda harms Benjan racing) e Katsuaki Fujiwara (Kawasaki Motocard.com) conquistata poi dall’inglese della Triumph. Sotto la bandiera a scacchi ha avuto la meglio Roccoli quarto, davanti ad Harms e Fujiwara. Settima posizione per lo spagnolo David Salom davanti a Michele Pirro, Roberto Tamburini e Miguel Praia. Chiudono la classifica le due wildcard francesi Maurin e Marino in undicesima e dodicesima posizione. Una gara questa contrassegnata da tante cadute e inconvenienti tecnici che ha visto lo stop di ben otto piloti tra cui Foret, Parkes e Rea abbandonati dalle rispettive moto mentre erano in lotta per il terzo gradino del podio.

Superstock 1000: Berger domina e vince

Il weekend di Ayton Badovini non era cominciato sotto la migliore stella già venerdì quando è stato protagonista della prima delle tre scivolate che lo hanno visto protagonista in questi tre giorni, l’ultima delle quali nel corso del warmup. La pole position mancata e un avversario, Maxime Berger (Team Ten Kate Race Junior), motivato davanti al pubblico di casa a conquistare quella vittoria tanto inseguita nel corso della stagione, hanno rovinato la festa al giovane pilota del Team BMW Motorrad Italia. Berger, scattato dalla pole position, ha conquistato subito la testa della gara tentando la fuga sugli inseguitori, manovra parzialmente riuscita con Badovini che ha trovato sulla sua strada il compagno di marca, Sylvain Barrier (BMW Garnier Junior Racing). Passato in seconda posizione nel corso del terzo giro, il pilota di Biella ha ridotto il distacco sul transalpino fino a portarlo sotto al secondo, salvo commettere un errore a tre tornate dal termine che lo ha costretto a rinunciare alla lotta per la vittoria. Niente en plein dunque per il campione del mondo che fa registrare nove vittorie e un secondo posto come ruolino di marcia in questa stagione dominata fin dal primo round. Terzo sul podio il francese Barrier che ha condotto una gara in solitaria così come la coppia italiana che ha tagliato il traguardo alle sue spalle, Lorenzo Zanetti (Ducati SS Lazio Motorsport) quarto e Lorenzo Baroni (Ducati Pata B&G) quinto. Altra storia per le posizioni tra la sesta e la decima che hanno visto da metà gara in poi una lotta serrata tra cinque piloti, quattro dei quali italiani. Si sono messi in luce Danilo Petrucci (Kawasaki Pedercini) e Davide Giugliano (Suzuki Team06) il quale, scattato bene dalla quarta casella in griglia e secondo dopo poche curve, è stato portato fuori pista dalla caduta di Loris Baz (Yamaha MRS Racing) alla terza tornata e costretto alla rimonta dalla dodicesima posizione. Sui cinque sotto la bandiera a scacchi ha avuto la meglio Giugliano che ha chiuso quinto, davanti ad Antonelli, Petrucci, La Marra e Millet decimo. Gli altri italiani sono Magnoni dodicesimo e Beretta quindicesimo. Ritirato Vivarelli.

E con questa ultima prova tramonta il sole sulla stagione 2010 del Mondiale Superbike. Nei prossimi giorni sul tracciato di Magny Cours sono previste delle sessioni di test che vedranno scendere in pista i piloti con i colori delle nuove squadre. Il calendario della prossima stagione è ancora in via di definizione, ma sembra confermato il via a Phillip Island il 27 febbraio per le categorie Superbike e Supersport. Le due classi Superstock dovranno invece attendere fino a 3 aprile quando il circus Superbike tornerà in europa al Motorland Aragon di Alcaniz in Spagna.

Silvia Lavezzo

Servizio Fotografico: Diego De Col

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