2 Giugno 2009

300km Suzuka Test: inizia la lunga marcia verso la 8 ore

Primi test a Suzuka

Dopo Autopolis, il circus dell’All Japan Superbike si è preso apparentemente una lunga vancanza. Come vuole tradizione e calendario, con l’arrivo dell’estate il motociclismo giapponese entra nella seconda fase della stagione, probabilmente (anzi, sicuramente) quella più importante. Si parla di Endurance, si parla di Suzuka, con la 8 ore del mese di luglio che sarà anticipata il prossimo 14 giugno dalla 300 kilometri, gara che rappresenta una sorta di antipasto per gli spettatori e/o appassionati, un allenamento invece per piloti, squadre e case. Una “porzione” di quella che, storicamente, è la gara più importante del Sol Levante, l’ideale per studiare tattiche, preparare le strategie, valutare il potenziale del mezzo tecnico a disposizione e, perchè no, dei piloti. Quest’anno, rispetto alle ultime stagioni, per via delle concomitanze varie tra MotoGP e Superbike non ci sarà “l’invasione” dei piloti europei, con le case che, anche per via della crisi economica, hanno ridimensionato i propri programmi. La Yamaha non si è iscritta alla 300 kilometri (correrà soltanto la gara “sprint” del sabato), la Honda ha deciso di affidarsi/appoggiarsi a strutture satellite come i team TSR, Sakurai e HARC-PRO, disimpegnandosi in forma ufficiale dal campionato Superbike giapponese e la 8 ore. Un risparmio di denaro notevole, per una sfida che resta comunque in cima ai pensieri dei dirigenti dei vari reparti corse sparsi per il Giappone, Asaka Center (la base operativa di Honda R&D e HRC) in primis. Tatsuya Yamaguchi con la Honda HARC PRO Questo si è potuto toccare con mano con l’anteprima… dell’anteprima, i test collettivi (ben 4 giorni) della 300 kilometri. Tutte le squadre si sono presentate, con la Honda che è già parsa in grande condizione. Il miglior tempo è stato spiccato, in 2’07”, da Kousuke Akiyoshi con la CBR 1000RR #1 gommata Bridgestone del team F.C.C. TSR che condividerà con Shinichi Itoh, equipaggio favorito per la vittoria alla 300km e 8h. “Aki”, visto anche ai test IRTA di Jerez della MotoGP con la RC212V ufficiale al posto dell’infortunato Pedrosa, ha pensato meno alla prestazione: nella gara della JSB1000 alla quale ha preso parte (e vinto) del mese scorso ha fatto meglio sul piano cronometrico. Akiyoshi e Itoh si sono divisi con la CBR “pronto-endurance” e con l’esemplare preparazione JSB1000, al fine di testare anche le nuove coperture portate dalla Bridgestone. Per il momento la lotta è ravvicinata con la Yamaha R1 ufficiale del team YSP (Yamaha Sport Plaza) condotta da Katsuyuki Nakasuga, campione in carica All Japan Superbike che, tuttavia, non correrà la 300 kilometri. Pochi i centesimi di distacco, qualche decimo invece per Tatsuya Yamaguchi, capoclassifica di campionato JSB1000 con la CBR dell’HARC-PRO che condividerà con Yoshiteru Konishi. Passando invece in casa Suzuki, confermata al box Yoshimura la coppia #12 Daisaku Sakai e, proveniente da Honda HRC, Kazuki Tokudome, mentre la Kawasaki punterà specialmente sull’equipaggio #87 del Team Green con Akira Yanagawa e Hidemichi Takahashi, piloti della Verdona proprio nel JSB1000. Il box Suzuki Yoshimura Da segnalare l’inusuale scelta del team Sakurai, che ha iscritto il solo Chojun Kameya (conosciuto in ambito internazionale per esser il cugino del compianto Daijiro Kato, ma che si è rivelato un ottimo pilota capace di vincere la “prima” stagionale di Tsukuba) per la 300 km con la Fireblade #2: una possibilità concessa dal regolamento, ma non proprio abitudinaria per una squadra “ufficiale” come Sakurai (già vittoriosa alla 8 ore). Alessio Piana

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