22 Ottobre 2017

MotoGP: Johann Zarco, una questione di rispetto

Il francese in Australia ha vinto con due GP d'anticipo il titolo di "Debuttante dell'anno". Nell'indifferenza generale. Ce ne occupiamo noi...

In attesa che Marc Marquez liquidi la (quasi) formalità del sesto mondiale, il quarto nella massima serie, la MotoGP un titolo l’ha però già assegnato: quello di rookie of the year a Johann Zarco (qui cronaca e classifica del GP)

RIVELAZIONE – Il più accreditato sfidante, il team mate del francese nella squadra Tech3, Jonas Folger, è stato tagliato fuori dai giochi a causa di una probabile forma acuta di mononucleosi. Ma, diciamola tutta, il vero deb di lusso quest’anno è stato Zarco. Un confronto tanto per capire: nel 2016 il merito di essere la migliore new entry della stagione andò a Tito Rabat, che aveva racimolato 29 punti in totale. Del resto, si obietterà, non aveva concorrenza, essendo l’unico debuttante nella categoria per quell’anno. Il due volte campione del mondo della Moto2, dopo la prestazione maiuscola di Phillip Island invece si ritrova in tasca un bottino di 138 punti, 21 in più – per dire – rispetto a un certo Jorge Lorenzo .

PHILLIP ISLAND, AUSTRALIA - OCTOBER 22: Johann Zarco of France and Monster Yamaha Tech 3 celebrates the Indipendent team victory under the podium at the end of the MotoGP race during the 2017 MotoGP of Australia at Phillip Island Grand Prix Circuit on October 22, 2017 in Phillip Island, Australia. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)ALTRA STOFFA – Sempre per dovere di cronaca notiamo che Tito Rabat è, ad oggi, ancora inchiodato ai soliti 29 punti. La grande sfida Vinales-Marquez di inizio campionato, poi trasformatasi nell’uno contro uno tra il #93 e il #04, forse ci ha un po’ distratti. Nell’immaginario cabalistico che avvolge la MotoGP, abbiamo fatto confusione pensando che il vero debutto fosse più quello di Maverick sulla M1, che non quello (reale) di Johann. Tech3 inoltre, ci ha messo del suo per generare confusione: Hervé Poncharal si era visto soffiare via i suoi piloti traslocati armi e bagagli alla corte KTM. Il primo libero sulla piazza era Zarco. Il francese, in sostanza, appariva un po’ come il classico rimpiazzo acquistato ai saldi. È vero che Suzuki lo aveva “opzionato” per la squadra ufficiale, ma poi con colpevole leggerezza lo ha pure scaricato preferendogli Alex Rins. Un giovanotto di belle speranze, ma di certo non un due volte campione del mondo.

PHILLIP ISLAND, AUSTRALIA - OCTOBER 22: Johann Zarco of France rides the #5 MONSTER YAMAHA TECH 3 Yamaha during the 2017 MotoGP of Australia at Phillip Island Grand Prix Circuit on October 22, 2017 in Phillip Island, Australia. (Photo by Robert Cianflone/Getty Images)SUPER DEBUTTO – Il pilota della Costa Azzurra approdò così in Yamaha, nel team satellite. Dopo un inizio col botto in Qatar, in cui ha pure incassato i complimenti dei senatori della classe regina, a un certo punto Zarco è un po’ sparito dai radar. Mentre la lotta nelle posizioni di vertice si faceva al calor bianco, occupando i pensieri dei cronisti. Ma Johann è un duro: ha i lineamenti fini di Jean Paul Belmondo, ma somiglia per carattere più a Jean Gabin. È arrivato tardi alle corse, non è un baby boomer. Diciamolo chiaramente: a fine della scorsa stagione, nonostante il secondo titolo (consecutivo) della Moto2 in tasca, nessuno avrebbe creduto più di tanto ad un tale risultato di Zarco nel primo anno di MotoGP. Però a leggere bene tra le righe qualcosa forse potevamo capirlo. Mentre la trattativa con Suzuki era ancora aperta, Johann rilasciò questa dichiarazione: “Arrivare in MotoGP per lottare per la decima posizione è solo un modo per perdersi. Si perde quella rabbia che serve per lottare per la vittoria e che è necessario avere in te stesso…se tu provi a comprendere la MotoGP troppo in fretta, sapendo che ci possono essere moto differenti, potresti finire per dare molto peso alla moto e dire: fino a quando non avrò la moto giusta, non ce la farò. Invece il pilota conta ancora tanto in ogni categoria.”

RISPETTO – Detto da un pilota che ha fama di taciturno, non è poco. MotoRevue dopo il Qatar ha chiesto a Johann come abbia fatto a rimanere così composto nonostante tutta l’adrenalina: la caduta infatti gli ha impedito di portare a casa un risultato prestigioso, proprio in apertura di mondiale. La risposta è stata:  “Dobbiamo lavorare in ogni gara come se ci stessimo giocando la vita, ma sapendo bene che c’è un domani. Il sole sorge ancora, anche dopo un brutto giorno. Pensare in questo modo mi permette di prendere in fretta la distanza dalla negatività. Naturalmente sono stato deluso, anche io mi sono dato del somaro. Ma non è durato a lungo“. Esagerazioni ? Forse, ma il sondaggio lanciato dalla rivista tra i lettori mostrava come il 96% delle persone credessero ad una posizione finale di Zarco nella top ten. Jorge Lorenzo, che dopo il Gp di Motegi ha accusato Johann di aver tenuto un comportamento in pista giudicato “irresponsabile”, si è sentito rispondere solo a margine della gara di Phillip Island. Johann ci ha pensato a lungo, poi ha parlato: “In MotoGP devi essere aggressivo come nelle altre classi. Le MotoGP sono più veloci, ma anche più stabili. Se fossi stato Marquez o Valentino, non li avrebbe lasciati passare. Quando sei un rookie, devi lavorare per ottenere il rispetto degli altri“. Insomma, alla fine è solo una questione di rispetto. Ce n’est pas, monsieur Gabin?

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