11 Marzo 2011

Intervista a Marco Melandri, il debutto in Superbike

Protagonista a Phillip Island, le impressioni da pilota SBK

Alle volte può bastare un week-end per trovare le conferme sulla bontà della scelta Superbike. A Phillip Island Marco Melandri, all’esordio, è riuscito in Gara 2 a salire sul podio concludendo in terza posizione, ma soprattutto potendosi giocare le proprie carte per ritornare sui livelli mostrati nel recente passato in MotoGP. Un debutto positivo per il Campione del Mondo 2002 della classe 250cc, che spera di riconfermarsi a Donington Park quando la condizione fisica della spalla infortunata (e operata) sarà in netto miglioramento, pronto a giocarsi qualcosa di importante con la propria Yamaha YZF R1. Ti aspettavi una partenza di questo livello, considerate le condizioni fisiche non ancora perfette? “No, di fatto ero convinto del mio potenziale ma non sapevo a che livello sarei stato in grado di esprimermi in Australia. Invece ho visto, una volta salito in moto, che turno dopo turno ero sempre maggiormente a mio agio e la spalla rispondeva bene. Anche dopo gara 1 non mi sono ritrovato in condizioni di particolare stanchezza anzi, ero molto motivato a far meglio rispetto alla prima manche, perché sapevo che con qualche modifica alla moto sarei stato in grado di migliorarmi.” Hai dichiarato che le modifiche apportate tra gara 1 e la successiva, hanno permesso di ovviare ai problemi evidenziati di grip al posteriore. Era questo un inconveniente generico a livello di moto o specifico per questa pista? “Phillip Island non era certamente una pista favorevole per noi, soprattutto per quanto riguarda la moto. Il fatto che la moto fosse nuova, ci ha costretto a lavorare sui dati a disposizione ma relativi per lo più alla versione 2010. Solo dopo gara 1, ovvero dopo un vero long-run, abbiamo capito realmente cosa ci serviva per essere più efficaci. Per questo motivo abbiamo analizzato i dati provenienti dalla prima manche, effettuando piccole ma cruciali modifiche per il buon risultato.” Come ti sei trovato con il formato Superpole e con la modalità delle due gare? “La Superpole è stata strana, anche perché subito prima di essa c’è un turno di prove libere. Mi è piaciuta molto, così come ho apprezzato il formato delle due gare, perché al termine della prima corsa sapevo di poter migliorare parecchio. Inoltre questa modalità di permette di ricevere importanti risposte, poiché hai la possibilità di cambiare qualcosa per poi riprovarci.” Quali sono le condizioni della spalla al momento? “Al momento credo abbastanza buone. Dopo la gara, per circa una settimana, ho fatto un po’ di fatica e provato dolore, derivante da un mix che comprende le gare, il viaggio ed il clima freddo che ho trovato in Italia. Ho deciso quindi di restare a riposo per qualche giorno, e la situazione ora appare migliorata. Da domani (oggi, ndr) riprenderò gli allenamenti, di modo da poter constatare il reale livello della stessa.” Abbiamo già visto diversi duelli in pista tra te ed il tuo compagno di squadra in questo primo round, credi sarà così per tutta la stagione? “Secondo me Eugene (Laverty) sarà un avversario molto forte soprattutto in Inghilterra, gara interessante visto che oltre a lui piloti come Rea e Haslam vorranno fare bene. A mio modo di vedere, o faranno una buona gara o in ogni caso non si risparmieranno, e questo può rendere tutto ancora più interessante e certamente non facile. Credo che lui sarà in grado di lottare per qualche gara, mentre per il campionato vedo bene Carlos (Checa) e Max (Biaggi), ed anche io tra i più consistenti.” Quali sono le sensazioni date dal poter tornare a lottare per le posizioni di vertice? “E’ stato davvero bello poter tornare a lottare per le posizioni che contano. Mi piace l’idea di essere di nuovo in grado di poterlo fare, psicologicamente mi ha aiutato molto in quanto mi ha ridato la consapevolezza di poter andare forte e di non tirarmi indietro nella battaglia. Mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca l’aver perso la sfida con Max (Biaggi), ma sono certo che potrò rifarmi presto.” Cosa pensi della dichiarazione di Valentino Rossi, secondo la quale vorrebbe terminare la carriera in Superbike? “Non saprei dirti, forse si è divertito a guardare le gare australiane e si è reso conto che purtroppo in MotoGP non è più così, forse gli mancano questo tipo di battaglie.” Valerio Piccini Servizio Fotografico: Diego De Col

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