12 Luglio 2014

Sykes e Rea, la MotoGP può attendere

MotoGP è terra promessa, la meta che ogni campione desidera raggiungere. Ma i big della Superbike, almeno nel 2015, finiranno per restare dove sono. Sykes, Rea e forse anche Laverty non cambieranno aria. In futuro, si vedrà. Qualcuno temeva che le importanti novità regolamentari avrebbero prodotto qualche scossone nello schieramento ma invece  le nove Marche […]

MotoGP è terra promessa, la meta che ogni campione desidera raggiungere. Ma i big della Superbike, almeno nel 2015, finiranno per restare dove sono. Sykes, Rea e forse anche Laverty non cambieranno aria. In futuro, si vedrà. Qualcuno temeva che le importanti novità regolamentari avrebbero prodotto qualche scossone nello schieramento ma invece  le nove Marche attualmente presenti confermano il loro impegno. Tanto rumore per nulla.

Tom Sykes, 28 anni, Campione del Mondo SBK 2013 (AlexPhoto)

SYKES RESTA A CASA – “Mi piacerebbe vedere cosa posso combinare in MotoGP, ho 28 anni e credo sia il momento giusto” aveva detto tempo fa il campione del Mondo. Ma, più che altro, voleva mettere pressione sulla Kawasaki per trattare il rinnovo da una posizione di forza. In realtà Tom non ci pensa neanche: adesso la ZX-10R è un missile ed è stato lui a fare tutto il lavoro sporco, perchè dovrebbe lasciarla in eredità ad altri? Sykes è da cinque anni il pilota di punta di una grande azienda giapponese, è coccolato e riverito, ha una squadra fortissima e un buon ingaggio (un  milione €?). Cambiare sarebbe da pazzi, non credete? La Kawasaki vorrebbe confermare anche Loris Baz che ha appena 21 anni e sta venendo su molto bene: è terzo nel Mondiale! Sykes non lo sopporta, ma sarà difficile che ottenga il taglio del francese. Se succedesse, Loris diventerebbe il pezzo pregiato del mercato. Magari in MotoGP ci potrebbe finire l’unico che non se lo aspettava.

NEANCHE REA CAMBIA ARIA – Ogni anno Jonathan dice che gli interessa la MotoGP, ma poi resta dov’è. Succederà pure questa volta, perchè la Honda ha tutto l’interesse a sbarrargli i piccoli spiragli che potrebbero aprirsi nella top class pur averlo di nuovo al via della Superbike. La Honda Europa è riuscita a tenersi stretto lo sponsor italiano e la disponibilità di un top rider come Rea è fondamentale per il successo dell’operazione. Okay, la CBR-RR non è la moto più aggiornata della griglia, ma neanche un ferro vecchio. Nessun pilota vince quattro gare in otto GP se la moto non va, neanche un talento come Jonathan. Che ha 27 anni, quindi tutto il tempo di tentare il salto più avanti. Sarà affiancato dall’astro nascente Michael van der Mark avviato alla conquista del Mondiale Supersport (medie cilindrate). Il 20enne olandese piace anche a diverse squadre Moto2 ma sbancando la 8 ore di Suzuka 2013 (senza aver mai visto la pista né le gomme Bridgestone!) è entrato nelle grazie HRC. Finire in un team privato della classe di mezzo del motomondiale per lui sarebbe un salto indietro.

Jonathan Rea, 27, in azione a Laguna Seca con la Honda (AlexPhoto)

E LAVERTY? – Ha due anni di contratto con Suzuki e ha già provato la MotoGP in Malesia e Australia, quindi ambirebbe a guidarla. Ma il ds Davide Brivio ha una lunga lista di candidati e magari toccherà proprio a Eugene finire fuori dalla rosa. Laverty si è offerto anche alla Ducati ma  c’è ressa pure lì. Non mi stupirei se anche Eugene, dopo tanto parlare, finisse per restare dov’è. In ogni caso la Suzuki in Superbike è a posto perchè Alex Lowes, 24 anni, nel 2015 esploderà. Se Laverty parte, al team Crescent basterà un ritocco, magari uno come Leon Haslam se il figlio d’arte finisse fuori dalla Honda.

IL SALTO NEL BUIO – Ma poi, onestamente, la MotoGP è davvero l’Eldorado? Provate a chiederlo a Danilo Petrucci che nel 2011 era uno dei più interessanti prospetti. Nella Stock1000 se la vedeva ogni volta contro Davide Giugliano, due giovani in rampa di lancio più o meno allo stesso livello. Giugliano ha scelto di crescere in Superbike, e in tre anni è arrivato alla Ducati ufficiale: ha un buon ingaggio e un’Audi A4 special edition in uso gratuito. Petrucci ha tentato il salto in MotoGP ma è ancora al punto di partenza, ferito nel fisico e nell’anima. Il suo sogno, adesso è tornare indietro. Tirati su Danilo, qua c’è una Bmw ufficiale che ti sta aspettando…

Seguitemi su Twitter: https://twitter.com/PaoloGozzi1

Facebook: https://www.facebook.com/paolo.gozzi.54

Lascia un commento

1 commento

  1. Caluz78 ha detto:

    sentendo le interviste postgara bradl sembra fosse partito con le slick ma con l’assetto wet.. quindi si diceva che non avesse tutto questo vantaggio, anzi girava 2/3 secondi in meno rispetto ai top rider.. e bradl non mi sembra un fermone..