6 Marzo 2013

Audience di Phillip Island: le due gare non vanno bene per la tv

Lo so, siete tradizionalisti,  convinti che le due gare siano il tratto distintivo e irrinunciabile della nostra amata Superbike. C'è un piccolo problema: non sono il format ideale per una tv generalista come Italia 1. Non lo dico io, ma l'analisi degli ascolti di Italia 1 che ha inaugurato in Australia i tre anni (almeno) […]

Lo so, siete tradizionalisti,  convinti che le due gare siano il tratto distintivo e irrinunciabile della nostra amata Superbike. C'è un piccolo problema: non sono il format ideale per una tv generalista come Italia 1.

Non lo dico io, ma l'analisi degli ascolti di Italia 1 che ha inaugurato in Australia i tre anni (almeno) di accordo per la diretta delle gare Superbike. Riguardo Phillip Island lo studio è complicato dal fuso orario: Italia 1 ha dato la diretta in orari  italiani notturni (gara uno alle 02 e gara due alle 5.30) offrendo però anche la replica differita domenica pomeriggio, alle 14 (gara uno) e 15 (gara due).

Ecco i dati. Gara uno in diretta è stata vista 341.000 spettatori con una share del 13,13%: significa che alle 2 di notte di domenica 24 febbraio 13,1 televisori su 100 erano sintonizzati su Italia 1. Gara due in diretta ha fatto 125 mila con 12,84 di share. Bisogna sommare Italia 2 che, sempre in diretta, ha fatto 60.422 con 0,43 (gara uno) e 31.918 (3,22). L'approfondimento Fuorigiri in diretta dalle 6:18 alle 6:59 è stato visto su Italia 1 da 75.000 persone (4,86%).

Decisamente più interessante osservare gli ascolti delle repliche pomeridiane. Gara uno (ore 14) è stata vista da 1.324.000 spettatori (6,12% di share), gara due (ore 15) da 766.000 spettatori con 3,79% di share. Fuorigiri in replica ha fatto 316.000 (1,63).

Ecco le mie deduzioni.

1.Il debutto della Superbike su Italia 1 ha superato le aspettative. Brilla il confronto con gli ascolti MotoGP riferiti alla stessa gara di Phillip Island andata in onda domenica 28 ottobre 2012. In quella occasione ci furono 373.000 spettatori per la diretta (alle 6 del mattino) e 1.190.000 per la replica pomeridiana, alle solite 14. La Superbike, pur andando in onda ad orario più scomodo (le 2 di notte contro le 6 del mattino della MotoGP), ha fatto appena 32.000 spettatori in meno. Mentre in differita (stesso orario, le 14) ha fatto +134.000. Chi l'avrebbe detto?

2.La Superbike è un plus per Italia 1. Spiego meglio. Le tv commerciali vendono gli spot pubblicitari assicurando una share minimo potenziale agli inserzionisti in base al giorno e all'orario. La media della domenica pomeriggio su Italia 1 alle 14 è del 4,5% mentre scende al 2% alle 15. La Superbike quindi ha superato la media di rete garantendo un aumento di share (6,12% e 3,79%).

3.Italia 1 ha fatto più ascolti di La7 ma questo era scontato, vista la diversa dimensione e “penetrazione” delle due emittenti. Nel raffronto tra Phillip Island 2012 e 2013 l'aumento di share garantito da Italia 1 rispetto a La7 è stato del +4% (gara uno) e +6% (gara). Tutto okay.

4.Ma c'è qualcosa che non va. Considerando le repliche, gara due ha perso 558.000 spettatori rispetto alla prima, quasi la metà dell'ascolto. E' un dato che deve far riflettere. Se una persona decide di guardare un avvenimento sportivo, è strano che sia interessato alla prima parte e non alla seconda: è come se metà pubblico  avesse seguito il primo tempo e avesse spento la tv per la ripresa. Okay, le due gare Superbike fanno storia a se, ma il calo non torna. Anche su La7 la riduzione di ascolto della manche pomeridiana era drastico. Una delle gare meno viste di tutta la storia La7 è stata gara 2 di Imola 2010 quando Max Biaggi vinse il primo Mondiale: appena 470 mila spettatori.

5.Qundi format dell'evento e collocazione in palinsesto incidono più del fascino e dell'interesse. Alle 15 comincia il campionato di calcio e le famiglie, finito il pranzo, escono fuori. Soprattutto quelle “dinamiche” (possibilità di movimento in auto e moto, maggiore capacità di spesa) che sono lo zoccolo duro del pubblico Superbike e anche core business di Italia 1, la tv più “giovanile” tra le emittenti Mediaset. La situazione peggiorerà da Aragon (14 aprile) nella fase europea del Mondiale con gara due programmata alle 15.30, un orario ancora più infelice. Non a caso  F1 e MotoGP partono alle 14 e finiscono poco oltre le 15.

6.Vi chiedo: che senso ha parlare di riduzione di costi in Superbike quando facciamo gara due ad un orario scomodissimo che riduce sensibilmente l'ascolto in tv, danneggiando il ritorno di Case, sponsor e gli stessi interessi della tv che paga i diritti? Flammini aveva chiara la situazione e, per vari anni, ha provato senza successo a convincere le squadre a correre una gara unica, su distanza più o meno doppia e pit stop. Ma l'idea è rimasta nel limbo perchè le squadre dicevano che il pit stop avrebbe fatto aumentare i costi. Adesso questa motivazione cade perchè moto e squadre sono già preparate al pit stop necessario in caso di variazioni climatiche.

7.Quindi non ci sono più scuse: verificare se la gara “long run” funziona dal punto di vista degli ascolti tv è una priorità assoluta. Da subito, se possibile. La gara unica avrebbe  il vantaggio di poter essere programmata nel miglior orario possibile per evitare le frequenti concomitanze con la F1. Se la MotoGP corre in alternanza con la F1 e la Superbike in alternanza con la MotoGP, è chiaro che la Superbike si correrà quasi sempre insieme alle auto. Ma se la gara “long run” partisse alle 12.30, stimando una durata di circa 80-90 minuti (distanza di due manche, o poco meno), finirebbe giusto in tempo per…lasciare la linea alla F1.

8.C'è chi dice che la “long run” rischierebbe di diventare noiosa e, causa i pit stop, di difficile interpretazione per il pubblico. Lo escludo categoricamente. Anche sulla distanza doppia (150-180 chilometri) la Superbike non diventerebbe un'endurance, il ritmo sarebbe comunque sostenutissimo e il pit stop (con appena venti piloti in pista!) non complicherebbe la situazione: è facile intuire come stanno le F1 che si fermano anche 2-3 volte a gara, figuriamoci le moto. Ho  seguito dalla pista una decina di 200 miglia di Daytona e vi posso assicurare che è uno show super. Che molto spesso si è deciso in volata, per pochi millesimi di secondo.

9.La Superbike è nata senza tv, per un ristretto pubblico di appassionati che seguiva le gare in circuito. Quindi le due gare una volta andavano benissimo, perchè riempivano tutta la giornata di chi era in tribuna. Adesso che sta diventando uno show per milioni di persone la Superbike non può restare ancorata a tutti i costi alla tradizione.

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