6 Dicembre 2010

MotoGP: Cal Crutchlow parla dell’avventura 2011

Convinto di poter far bene già dall'esordio in GP

La nuova sfida del Regno Unito alla MotoGP ha il nome di Cal Crutchlow. Il 25enne pilota nato e cresciuto a Coventry, ora residente sull’Isola di Man, avrà quindi il compito di riuscire dove il connazionale James Toseland ha fallito, ovvero nel diventare un punto fisso e importante del mondiale prototitpi. “The Dog” sa di aver davanti una bella sfida, un livello completamente differente di competizione.

“La MotoGP è l’eccellenza delle corse”, spiega al Coventry Telegraph. “Ci sono i piloti più veloci al mondo in sella alle moto più veloci del mondo, quindi quando mi è stata data l’opportunità ho pensato ‘Perché no’? La differenza tra le due (Superbike e MotoGP) è come giorno è notte. E’ come guidare la tua solita auto da strada, per poi passare direttamente ad una Formula 1. E’ davvero così vasta la differenza.”

I primi test, come ovvio che sia, non sono stati indicativi relativamente a quella che potrà essere la competitività del britannico nel 2011, tanto che i giri percorsi da Crutchlow, come da sua stessa dichiarazione, servivano solamente ad un primo approccio alla YZR-M1.

“Queste prime prove in sella avevano come scopo semplicemente la guida, per essere onesti. Sono sceso in pista, compiuto qualche giro e ho provato a capire il mezzo MotoGP, poiché è davvero differente rispetto a qualsiasi cosa che abbia mai guidato. Non vedo l’ora che inizi la sfida, e spero di poter continuare a far bene nell’inverno.”

Tornando al confronto tra la sua carriera e quella dell’ormai ex compagno di squadra nel 2010, Crutchlow ha una teoria relativamente al mancato successo del connazionale, secondo lui finito troppo tardi in MotoGP. Una questione che accomuna molti piloti del mondiale delle derivate dalla serie, che subiscono la dura competizione dai ragazzi provenienti dalle classi 125cc e Moto2, più inseriti nell’ambiente e mediamente più giovani.

“Alla fin della fiera, se lasci troppo tardi, resterai per sempre in World Superbike. Se guardi in giro a quel paddock ora come ora, molti dei piloti non saranno mai in grado di venire in MotoGP poiché se la lasciassero finirebbero per restarci per sempre.

Con i ragazzini che arrivano dalla 125cc e dalla Moto2, che sono già conosciuti nell’ambiente del Motomondiale e riescono ad attrarre l’attenzione dei team MotoGP molto più facilmente, e questo rende molto difficile per i piloti World Superbike di fare il salto, quindi quanto ottieni la possibilità, devi prenderla. Io l’ho colta con ambo le mani, e punto a restarci per molto tempo.”

Valerio Piccini

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