26 Febbraio 2016

Superbike Australia Jonathan Rea, il Cannibale affila i denti

Al campone del Mondo non piace l'anticipo di sabato. Però ha un gran passo. E' sempre lui il pilota da battere.

Dobbiamo ancora fare l’abitudine alla Superbike 2.0 Sono appena cominciate le qualifiche e tra poche ore sarà battaglia: ventidue giri di fuoco, sul tracciato più spettacolare del Mondo. E’ difficile fare pronostici, ma  puntando sul numero uno si va sul sicuro. Aldilà del tempone di Sylvain Guintoli e del fantastico potenziale della Yamaha al debutto,  è Jonathan Rea quello messo meglio in ottica gara. Il campione del Mondo partirà con l’anteriore dura, la sua preferita. Tutti gli altri con l’alternativa  di mescola media.

“Ho fatto parecchi giri in 1’31” alto, per le gomme la situazione non è così scontata, bisognerà vedere come sarà la temperatura che qui cambia velocemente e prendere un abbaglio è facile” mette le mani avanti il dominatore 2015, che proprio qui comincio la sua cavalcata inarrestabile, con un primo e secondo. “Guintoli dice di essere sorpreso dalla Yamaha? Io affatto, la R1 anno scorso ha vinto diversi campionati nazionali e la 8 ore di Suzuka. Immaginavo che ci sarebbe stato da fare i conti, subito.”

Perchè le Kawasaki hanno girato più piano che nei test?

“Ad inizio settimana avevamo il vento a favore in rettilineo, oggi la direzione è cambiata e con le folate  era difficile controllare la moto. E siccome ogni giorno cambia, chissà domani che tempo farà…”

Superpole e gara 1 a neanche due ore di distanza. Come vi siete organizzati nel box?

“Beh diciamo la verità questo programma è uno scherzo. In poche ore bisognerà lavorare per essere veloci sul giro secco poi resettare tutto e prepararci a 22 passaggi di fuoco. Un po’ demenziale, come concetto. Ma se è per il bene del campionato ben venga, io la vedo dalla parte del pilota, non sono il manager del Mondiale. La mia fortuna è avere un team fantastico. Abbiamo studiato in dettaglio quasi saranno i problemi da affrontare. Io ho molta fiducia nei miei. Vamos!”

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