7 Agosto 2023

Alessandro Andreozzi “Volevo smettere ma ho ritrovato gli stimoli”

In passato Alessandro Andreozzi aveva corso in Moto2 ed in Superbike, oggi si diverte al National Trophy

Il Motomondiale appartiene ad un passato ormai lontano. Alessandro Andreozzi una decina d’anni fa era considerato uno tra giovani più promettenti a livello in internazionale. Ora ha 32 anni e gareggia nel National Trophy. Lo fa per passione, puro divertimento, senza pensare troppo alla classifica.

“In passato ho gareggiato in Moto2, Superbike, mi sono divertito ed ho girato parecchio. Ho provato a smettere di correre ma non ci riesco, porca mi miseria – racconta Alessandro Andreozzi a Corsedimoto – Quest’anno in realtà non volevo correre, avevo detto che era il caso di smettere perchè o corro a livelli alti o se non lo faccio non ha molto senso gareggiare visto che comunque durante la settimana lavoro. Mi servivano un po’ di stimoli per farmi qualche altro anno a buon livello e li ho trovati. Devo ringraziare per questo Rossocorsa e tutta la squadra che quest’anno mi ha dato una moto all’altezza”.

Hai ritrovato l’entusiasmo?

Sono contento, ho trovato gli stimoli e spero di andare avanti per un po’ di anni. Adesso sono in forma e sto andando forte e per ora non penso al ritiro. In questo momento non punto ad approdare a chissà quale campionato del mondo: corro nel National e sono tranquillo”.

Come sta andando?

“Siamo partiti un po’ a rilento perché abbiamo fatto solo un test poi ci siamo sistemati e siamo sempre lì davanti. Ci sono stati degli episodi sfortunati, abbiamo perso un po’ di punti ed il campionato è corto quindi non siamo in corsa per le posizioni che contano però mi sto divertendo. La squadra lavora bene e mi sto togliendo qualche soddisfazione. Certo, i primi vanno un po’ più forte in particolare Giannini che quest’anno è veramente in forma. A Misano ha girato più forte della pole del CIV quindi il livello è molto alto”.

Ti vedremo al CIV?
“Lavoro a tempo pieno e farei un po’ fatica ad allenarmi al meglio per il CIV. Il National Trophy riesco a gestirlo meglio. Il CIV sarebbe un po’più impegnativo perché ci sono più giri nelle gare, più prove, tutto più complicato per chi lavora. L’unica cosa che non mi piace troppo è che si sta in tenda e preferirei avere il box ed ai piloti del National non lo permettono ma per il resto ci sto bene quindi penso di restare qua”.

Jonathan Rea la splendida biografia: “In Testa” disponibile su Amazon

Lascia un commento