28 Luglio 2023

Le corse secondo Buccimoto, passione e artigianato all’italiana

Claudio Bucci ci ha raccontato la storia di Buccimoto, ora una solida realtà nel Campionato Italiano. La nostra intervista.

buccimoto-civ-misano-diana-tamantini

Le realtà artigianali sono parte importante del CIV. È il caso di Buccimoto, la “creatura” di Claudio Bucci ormai solida realtà nella serie nazionale. Ex pilota, ma soprattutto un passato di grande esperienza nella gestione di team a livello mondiale, lavorando per KTM, Yamaha, Honda. È sempre stato motorista e telaista, il passo successivo quindi è stato piuttosto breve. “Quand’è arrivato il momento di scegliere tra fare il pilota e fare il meccanico, ho scelto di fare il meccanico. La passione era più forte” ha rimarcato Bucci. Quello che è iniziato come un gioco è diventato una realtà sempre più concreta. Conoscete il suo percorso? Lasciamolo raccontare a lui stesso.

Buccimoto, le origini

“Vengo dal mondo del cross, ho fatto per 20 anni il mondiale 500” ha raccontato Claudio Bucci a Corsedimoto. “Nel 2004 ho concluso quell’esperienza e ho iniziato a costruire moto, cominciando con pitbike motard e da cross.” Un inizio appunto per gioco, una passione divenuta realtà. “Ero meccanico, sono diventato costruttore: abbiamo cominciato con 100 moto all’anno, che sono diventate 200, 300… Era un mercato ancora di nicchia, ma la mia moto è sempre stata di alto livello, costruita totalmente in Italia, tranne i motori.” La spinta della passione per le due ruote nel segno di un’artigianalità tutta Made in Italy, che con differenti modelli si fa sempre più notare a livello internazionale. “Ho vinto 5 campionati del mondo di cross, in America, in Europa” ha sottolineato Bucci.

Il passo successivo

Si passa poi alle MiniGP. “Abbiamo cominciato prima di tutti con una 12 pollici, un facsimile della NSF100” ha spiegato Claudio Bucci. “Solo che ero partito troppo in anticipo sui tempi e non avevo avuto un risultato positivo.” Decide quindi di fermarsi per un po’, ma non per molto. “Ho ripreso, costruendo prima una 10 pollici e poi una 12 pollici, continuando lo sviluppo anche delle altre moto: faccio anche un motard 12 pollici, per il cross 12 pollici e 17 pollici.” Segue poi un’altra novità: “Ho iniziato a costruire anche moto da strada da 17 pollici, le famose Moto4: una “italiana”, meno costosa e quindi per tutti, soddisfazioni con poca spesa” ha raccontato Bucci. “Ma non sembra sia stata capita bene e purtroppo quella categoria ha esordito in campionati di meno riscontro, come il MES.” I riscontri sono positivi, ma non tutti apprezzano: “È stato un buon successo, al punto da dare fastidio al CIV, quindi mi è stata quasi “bandita”.”

PreMoto3 e Moto3

Come mai questo discorso? “Hanno detto che toglievo piloti al mondo PreMoto3” è la risposta di Claudio Bucci. “Quindi mi sono detto bene, se ne sono convinti allora io passo alla PreMoto3.” Nel 2017-2018 comincia questa nuova avventura con le prime moto da lui realizzate per la categoria. “Sono poi passato alla BR17GP3, praticamente un facsimile della Honda: tutta in alluminio, sempre artigianale fatta da me.” Buccimoto diventa una realtà sempre più solida nell’Italiano, tra Moto3 e PreMoto3. “Gli ultimi modelli sono dei gioiellini” ha commentato con orgoglio Claudio Bucci. “Sono costruite interamente da me, da artigiano che sono. È una passione che ho dentro.” Per la Moto3 però negli ultimi anni c’è stato un cambiamento importante. “Sono stato poi il primo ad entrare in Moto3 con il motore 450 Yamaha e con due piloti” ha infatti dichiarato.

Buccimoto, la tecnica

Andiamo a dare un’occhiata a qualche dettaglio. “Anche le mie PreMoto3 sono delle Moto3 in effetti” ci ha raccontato Claudio Bucci. “Si differenziano nell’avantreno: hanno una forcella diversa, hanno un solo disco freno invece di due. Hanno chiaramente una motorizzazione più piccola, un 250 Yamaha che solitamente usiamo nel cross, la YZF250. È un buon propulsore che eroga una potenza importante. Ci sono poi tutti gli accorgimenti che vengono dalla mia azienda: qualsiasi parte sulla moto, sia in carbonio che in alluminio, è realizzata interamente da noi. È un Made in Italy al 100%.” Tranne per due aspetti. “Il motore Yamaha, che è per tutti, così come la centralina AiM.” Ci sono poi altri aspetti da evidenziare. “Noi adottiamo un airbox in pressione e un tipo di scarico che ci viene dato da un fornitore veramente bravo, ma lo sviluppo e le modifiche poi vengono fatte internamente sempre da noi. Tutta la parte tecnica è strettamente Buccimoto.”

I “fiori all’occhiello”

“Anche ora sono qui con ragazzi che si cimentano in questa categoria e in più ho questo vivaio di quattro piloti in PreMoto3. Sono il mio fiore all’occhiello e mi danno tanta soddisfazione.” Come sta andando il 2023 finora? “Sinceramente sono soddisfatto. Quello che sta dando i risultati migliori è Cristian Borrelli, che sta veramente facendo il click quest’anno.” Truppa più folta per Buccimoto a Misano, c’è anche Edoardo Boggio [col #147, il suo #47 è già occupato]. “È stato fiero di essere chiamato ed anche io ne sono super contento” ha sottolineato Bucci. “È salito sulla moto giovedì mattina e ha già fatto un buon tempo, mostrando da subito un bel feeling con la moto. Ha anche detto che è stato un piacere guidarla.” Una soddisfazione per tutto il team. “Abbiamo dei tecnici veramente bravi, che non avranno problemi ad andare incontro ad ogni esigenza.” Pronostici per il weekend? “Assolutamente no, qui mi fermo! Diamo il massimo e domenica sera tiriamo le somme, sperando siano positive per tutti.”

Orgoglio Buccimoto

Claudio Bucci, ma quanto sei fiero del tuo lavoro? “Probabilmente nel raccontarlo esagero un po’!” è la risposta divertita. “Ma alla fine non è un’esagerazione, è un piacere. Tutte queste cose che nascono da un blocco d’alluminio, da un pezzo di ferro, da fogli di carbonio… Li vedi adattati ad una moto, prendono forma e sei fiero di quello che costruisci.” Un’ulteriore conferma poi si anche quando si vede la propria “creatura” in pista. “È bello vederla nelle mani di un pilota del calibro di Dodò [Boggio], che ha già usato moto importanti: la Honda della Talent Cup, la KTM della Rookies Cup. Io sono Claudio Bucci, un costruttore italiano, e non si è lamentato di niente riguardo il mezzo. Ne sono orgoglioso!”

Lascia un commento