29 Marzo 2019

MotoGP: Honda, spoiler Ducati e il ‘processo alle intenzioni’

Honda ha giocato sul regolamento MotoGP presentando uno spoiler in stile Ducati. Il rifiuto e poi l'approvazione mettono in risalto la falla normativa.

Marc Marquez Repsol Honda Team

Honda ha voluto spingere al paradosso un “processo alle intenzioni” che sta scuotendo non poco il mondo del paddock. Nel giovedì del GP d’Argentina ha proposto il progetto di un deflettore in stile Ducati, ma Danny Aldridge ha respinto la richiesta, in quanto il marchio nipponico l’ha presentato con il preciso obiettivo di generare downforce. Una conseguenza invece secondaria del medesimo deflettore approvato dalla Corte d’Appello alla Ducati.

Nel venerdì di Rio Hondo HRC ha ripresentato il medesimo dispositivo, ma con un obiettivo dichiarato diverso. Questa volta lo scopo principale del deflettore variava e Danny Aldridge ha concesso il permesso di utilizzare il componente. Una mossa che  mostra perfettamente quanto siano fragili le regole in MotoGP. Bastava modificare l’obiettivo dichiarato dell’appendice per ottenere o meno l’approvazione. La casa dell’ala dorata ottiene due piccioni con una fava: potrà utilizzare un elemento che fornirà un po’ più di stabilità alla RC213 e, contemporaneamente, evidenzia le crepe del regolamento tecnico MotoGP. Danny Aldridge giovedì non poteva commentare la proposta presentata da Alberto Puig. “Non è appropriato parlarne fino a quando non viene approvato e usato. Dopo i chiarimenti su ciò che è permesso, spero che le altre fabbriche seguano lo stesso percorso di Ducati. Cosa che mi aspetto di vedere“. Ad Austin altri team potrebbero già predisporre del famigerato cucchiaio.

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