3 Aprile 2012

Il profilo di Joan Lascorz, dal Supermotard alla Superbike passando per la Supersport

Tra i piloti più veloci delle 600cc 4 tempi, dal potenziale per ben figurare anche in Superbike. Joan Lascorz, 27 anni di Barcellona, in pochi anni è riuscito ad affermarsi nel circus delle derivate dalla serie dalla formazione agonistica unica nel suo genere, ma sempre legata (dal 2005 ad oggi con la sola parentesi del […]

Tra i piloti più veloci delle 600cc 4 tempi, dal potenziale per ben figurare anche in Superbike. Joan Lascorz, 27 anni di Barcellona, in pochi anni è riuscito ad affermarsi nel circus delle derivate dalla serie dalla formazione agonistica unica nel suo genere, ma sempre legata (dal 2005 ad oggi con la sola parentesi del 2011) al team Provec di Guim Roda. A dispetto della stra-grande maggioranza dei piloti iberici della sua generazione, Lascorz ha iniziato a correre tra le Supermotard, laureandosi subito campione nazionale nel 2004, giusto il tempo di incrociare le strade con il team Glaner (oggi Provec) nel CEV Supersport. Con una Honda CBR 600RR, all’esordio assoluto su pista, è 5° ad Albacete, bissando questo risultato nelle successive prove del calendario tra Jerez e sempre ad Albacete, ritrovandosi al 6° posto nella classifica finale di campionato con una wild card all’attivo ad Imola nel mondiale (19°). Ripete l’esperienza nel 2006 sempre con Honda Glaner, conquistando i primi due podi (3° ad Albacete e Valencia) ed il 4° posto nella classifica generale, miglior pilota Honda alle spalle del terzetto Yamaha capeggiato da David Salom. Nella stessa stagione ripete l’esperienza “mondiale” ad Imola, ma con l’italianissimo team CRS, ponendo le pasi per il passaggio a tempo pieno nella serie iridata sempre con il team di Guim Roda. Un 2007 di “apprendistato” con tante cadute, qualche problema tecnico di troppo, ma la possibilità di mettersi in mostra con una Honda privatissima: in casa a Valencia è nei primi 10, a Vallelunga, pista conosciuta nei test pre-gara, sale sul podio per la prima volta. Ormai “Jumbo” è una realtà del mondiale e lo dimostra nel 2008: all’esordio stagionale di Losail sfiora la vittoria (2° e beffato in pieno rettilineo dalla Yamaha Factory di Broc Parkes per una manciata di centesimi), ma si rifà con gli interessi nella “sua” Valencia dove domina la contesa e conquista la prima vittoria in carriera. Chiude la stagione in crescendo, è 5° in campionato, insieme al team Glaner/Provec passa a Kawasaki per il 2009 con il pieno supporto di Kawasaki Motors Europe. In un biennio da factory rider della Ninja raccoglie due vittorie, ma soprattutto rientra nella corsa al titolo nel 2010 prima di un drammatico incidente al via della gara di Silverstone per un contatto con un altro pilota (il nostro Roberto Tamburini, incolpevole). Nell’impatto rimedia la frattura di quattro costole, una lesione alla spalla, al dito e un versamento di sangue nel polmone: stagione finita, anche se farà di tutto per rientrare nell’ultima prova di Magny Cours a terzo posto in classifica assicurato e, soprattutto, promozione (per contratto) nel mondiale Superbike. Con le 1000cc prevedibilmente cambia il proprio stile di guida, incontra non poche difficoltà, ma riesce a tratti a mettersi in mostra ottenendo 5 piazzamenti nella top-5 ed un giro più veloce in gara nell’ultima prova di Portimao. Quest’anno, incontrando nuovamente i ragazzi del team Provec (promossi a squadra ufficiale Kawasaki in Superbike in luogo del Paul Bird Motorsport), era atteso ad una stagione da protagonista, fino a quel tremendo, maledetto incidente di Imola, proprio dove aveva esordito nel Mondiale Supersport 2005.

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