30 Agosto 2022

Taramasso (Michelin): “Gommino per Valentino Rossi? Ecco la verità”

Abbiamo parlato con Piero Taramasso, responsabile motorsport di Michelin, dell'argomento gomme per quanto riguarda la MotoGP.

Piero Taramasso MotoGP Michelin

Il tema gomme è spesso molto discusso in MotoGP, non è un segreto. Ogni team cerca di azzeccare la scelta giusta in gara, facendo anche qualche azzardo a volte. Michelin è sempre pronta a suggerire le combinazioni più adatte a ciascun pilota basandosi sui dati a disposizione, però delle critiche non mancano.

Quando il comportamento degli pneumatici non è quello atteso, c’è chi insinua dubbi sulla qualità del prodotto. Capita di sentire piloti che si lamentano, a volte forse per giustificare la loro difficoltà ad essere abbastanza competitivi. L’azienda francese lavora costantemente per mettere a disposizione coperture di alta qualità e studia sempre nuove soluzioni per migliorare. Il rapporto con Dorna è solido, non a caso c’è un contratto valido fino al 2026 per essere l’unico fornitore della top class del Motomondiale.

Michelin, Piero Taramasso ci parla delle gomme MotoGP

Per affrontare il capitolo gomme MotoGP abbiamo interpellato Piero Taramasso, responsabile Motorsport di Michelin.

Qual è finora il bilancio della stagione 2022?

È sicuramente positivo. L’obiettivo era quello di fare delle buone performance in tutti i circuiti con una gamma di pneumatici ridotta. L’anno scorso avevamo più di 40 specifiche e adesso ne abbiamo 30, dopo aver selezionato quelle più costanti e facili da mettere in temperatura. Volevamo battere i record un po’ su tutte le piste, in particolare quelli di durata della corsa. Questa è la cosa più bella per un fornitore di pneumatici. Tranne in Argentina e ad Assen, abbiamo fatto ovunque dei record“.

In Austria alcuni piloti a fine gara hanno espresso qualche commento negativo sulle gomme. Come commenti questa cosa?

Ci sono stati piloti contenti e altri meno contenti. Sono successe cose che normalmente possono capitare in gara. Inoltre, in Austria alla domenica le temperature erano più alte rispetto al venerdì e al sabato, di conseguenza sono cambiati i riferimenti. Sulla griglia diversi piloti hanno cambiato gomme all’ultimo momento, scegliendo specifiche più rigide. A fine gara qualcuno si è lamentato dell’anteriore che si è surriscaldato e si è degradato. Anche Aprilia, che ha scelto la soft posteriore, si è lamentata del degrado. Quando scegli la soft, devi aspettarti un calo, non puoi pensare di fare una corsa tutta d’attacco. A volte ci capita di avere delle anteriori che surriscaldano troppo su alcuni circuiti. Poi ci sono piloti e moto che magari sollecitano di più l’anteriore, dunque i team devono lavorarci“.

Ci sono troppe attenzioni e lamentele sulle gomme?

Sì, quello fa parte del gioco. È sempre facile mettere sotto accusa gli pneumatici, succede in tutti gli sport motoristici. Noi comunque ascoltiamo piloti e team, guardiamo i dati e ci confrontiamo con le squadre. Nell’80% dei casi emerge che non ci sono responsabilità delle gomme. Il pacchetto è composto anche da pilota e moto, quindi quando qualcosa non va spesso è per un mix di fattori e non per uno solo“.

In generale, quali richieste vengono fatte dai piloti e team?

Quando siamo rientrati in MotoGP nel 2016 ci chiedevano maggiore feeling con l’anteriore. All’inizio è vero che l’anteriore non dava abbastanza supporto e feedback, quindi nelle prime due stagioni ci hanno chiesto un pneumatico che desse un preavviso quando era al limite del grip. Abbiamo raggiunto un buon livello, i piloti sono contenti. Dal 2019-2020 hanno iniziato a chiederci un po’ più di aderenza al posteriore. Abbiamo introdotto una nuova carcassa e la performance ha fatto un passo avanti enorme. Oggi ci chiedono un’anteriore meno sensibile agli sbalzi di temperatura e di pressione. Ci stiamo lavorando. Le moto sono cambiate molto con le appendici aerodinamiche, il carico sull’anteriore è aumentato. Dall’anno scorso è salito del 10-15%, tantissimo. I piloti frenano sempre più tardi, i freni sono sempre più potenti e grandi. Questi freni scaldano di più le gomme e vengono anche applicate delle coppe aerodinamiche che servono per guadagnare 2-3 km/h. Tutto questo mette maggiore sforzo e temperatura al pneumatico”.

Per il futuro state lavorando a un nuovo pneumatico anteriore. Quando lo vedremo in pista?

Forse avremo i primi prototipi da provare a inizio 2023 con i nostri piloti collaudatori Michelin. Poi verso aprile-maggio li dovrebbero provare anche i tester dei team MotoGP. Se il responso sarà positivo, i piloti ufficiali potranno provarli dalla metà dell’anno. Poi proveremo anche durante il 2024, con l’obiettivo di introdurre il nuovo pneumatico dal 2025. Dobbiamo fare test su diversi circuiti e differenti condizioni, richiede più tempo rispetto a una gomma posteriore“.

A breve termine ci sono novità che farete provare ai piloti?

A Misano nei test avremo una nuova mescola anteriore, la chiamiamo medio-hard. Dovrebbe avere il grip di una media, con il sostegno e il supporto di una dura. Trattandosi solo di una mescola, possiamo provarla e confermarla rapidamente. Nel caso del pneumatico del 2025, parliamo di una nuova carcassa e di un nuovo profilo, un cambiamento grande che richiede tempo. Invece, la nuova mescola potrebbe essere introdotta già nel 2023.”.

Qual è la tua opinione sull’introduzione della Sprint Race in MotoGP?

È una novità positiva, una corsa al sabato dà più visibilità e dunque per l’immagine Michelin è qualcosa di utile. Dovremmo vedere più persone nei circuiti e anche più spettatori davanti alle tv. Una cosa che ci piace molto è che FP1 e FP2 saranno di 60 minuti, quindi più lunghe rispetto ad adesso. Ci sarà la possibilità di fare più giri sullo stesso pneumatico, dei long run per verificare davvero i consumi. Ora è più complicato farlo. Confermo che non realizzeremo alcuna gomma specifica per le Sprint Race. L’allocazione rimarrà quella che avevamo concordato precedentemente, con le specifiche posteriori che da tre passeranno a due“.

Quali sono i piloti che consumano meno le gomme?

Bastianini, Zarco e Vinales. Ultimamente anche Bagnaia ha fatto grandi progressi nella gestione. Con questi quattro si nota la differenza rispetto agli altri“.

Repsol ha accusato Michelin di aver realizzato in passato gomme speciali per Valentino Rossi. Come commenti questa cosa?

Sono contento di questa domanda, perché posso dire com’era la situazione veramente. All’epoca non c’era il monogomma ed è vero che Michelin aveva grande capacità di reazione, realizzando pneumatici anche il venerdì notte e il sabato notte da mandare poi sul circuito. Ed è vero che Michelin faceva gomme su misura per Valentino Rossi, ma le faceva anche per gli altri piloti. È questo che certe persone non dicono. Ecco la verità. Ai tempi dominavamo, successivamente l’organizzazione per livellare le performance ha deciso che le gomme dovessero essere presenti al giovedì sul circuito e che poi non ne potessero entrare di nuove”.

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