28 Dicembre 2021

MotoGP, Honda su misura di Marc Marquez: la conferma di Casey Stoner

Marc Marquez è l'unico pilota Honda capace di portare la RC213V ai massimi livelli. L'ex campione MotoGP Casey Stoner conferma la tesi della moto "su misura".

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez si è infortunato proprio quando le sue prestazioni in MotoGP cominciavano a decollare. Nelle sue ultime quattro gare ha segnato due vittorie, un podio e un 4° posto. La scia conclusiva di una stagione 2021 iniziata tutta in salita a causa di una spalla destra non ancora in condizioni ottimali dopo l’infortunio di Jerez 2020, tre interventi chirurgici e una lunga riabilitazione. Agli inizi di novembre un nuovo infortunio complica la sua situazione clinica, stavolta i medici diagnosticano un disturbo di diplopia, di cui aveva sofferto già un decennio prima durante la militanza in Moto2.

Non ha mai pensato di ritirarsi né lo sta pensando in questo momento. Honda e Marc Marquez non possono permettersi un altro Mondiale nelle retrovie e le speranze sono riposte tutte su di lui. Pol Espargarò ha mostrato qualche segnale positivo nell’ultimo ritaglio di campionato, ma la storia insegna che dal 2013 ad oggi è difficile per chiunque essere padroni della RC213V. Hanno fallito Pedrosa, Jorge Lorenzo, gli stessi Alex Marquez (due volte campione) e Taka Nakagami. Il motivo è ormai noto: gli ingegneri dell’Ala dorata hanno seguito le richieste del fenomeno di Cervera. Non una semplice tesi, ma un’ipotesi avanzata anche da un talento leggendario del calibro di Casey Stoner.

Una Honda forte in frenata

Il due volte campione MotoGP ha appeso il casco al chiodo alla fine del 2012, lasciando il posto a Marc Marquez. Nel 2013 l’australiano veste i panni del collaudatore Honda e nota le prime evoluzioni della RC213V. “Penso che Marc e il suo team abbiano commesso un errore nei primi anni“, ha detto Casey Stoner. “Marc è sempre stato molto forte in frenata, quindi hanno ottimizzato la moto sui freni. È sempre una storia di compromesso. Quando hai un punto di forza sulla moto la rendi estremamente debole in altre aree. Non puoi avere tutto allo stesso tempo“.

Nel ruolo di collaudatore l’australiano si è dovuto concentrare molto sulla fase di frenata e alla stabilità. “Marc è stato molto bravo a coprire alcuni dei problemi. Ma poi hanno avuto problemi nel 2015 quando non ha vinto il Mondiale e ha dovuto tornare su un vecchio telaio per ritrovare il feeling, in modo che la percorrenza a metà curva funzionasse meglio“. Ad oggi Marc Marquez resta l’unico pilota in grado di portare questa moto ai massimi livelli e sul tetto della classe MotoGP.

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