9 Settembre 2019

Tommy Bridewell: la favola ed un tabù (spezzato)

Il ritorno alla vittoria per Tommy Bridewell ha un sapore speciale: il primo hurrà da quattro anni a questa parte e la bella storia con il team Moto Rapido.

Tommy Bridewell

Scorgere nel novero dei vincitori di almeno una gara del British Superbike ben 6 differenti piloti, ma non il nome di Tommy Bridewell, faceva un po’ specie. Sfiorata a più riprese, bramata a lungo, la vittoria per TB46 è finalmente arrivata. Con pieno merito e titolo, Bridewell in Gara 3 ad Oulton Park ce l’ha fatta. La prima affermazione dopo un prolungato digiuno che spezza un tabù di successi interminabile, ma anche la gioia più grande nella storia del team Moto Rapido Ducati. Una favola, a tutti gli effetti.

TABÙ

Per tutto l’arco della stagione 2019 Tommy Bridewell è costantemente rientrato nel lotto dei protagonisti. Qualificatosi con largo anticipo per lo Showdown con un bottino di 11 podi, al nativo di Etchilhampton mancava la vittoria. Da tanto, troppo tempo. Per gli amanti delle statistiche, da 1588 giorni. Se preferite: da 4 anni, 4 mesi e 8 giorni. Da quel successo di Gara 1 conseguito proprio ad Oulton Park, all’epoca da portacolori Tyco BMW by TAS, quando la sua carriera sembrava definitivamente indirizzarsi nel verso giusto. Da quel momento, tuttavia, un girovagare di moto e team lo hanno relegato a continui “reset“. Almeno fino al matrimonio (riuscitissimo) con il team Moto Rapido di Steve ‘Wilf‘ Moore.

CONNUBIO DI SUCCESSO

Nel motociclismo degli anni Duemila c’è spazio anche per delle favole. Ritrovatosi (inspiegabilmente) appiedato dal team Halsall Racing nella prima metà della stagione 2018, TB46 si era ritrovato una moto e con poco margine di manovra per tornare in auge nel circus del British Superbike. Nelle settimane successive, il divorzio consensuale tra Taylor Mackenzie ed il team Moto Rapido aveva offerto una possibilità a Bridewell: salire in sella per i conclusivi round della stagione ad una Panigale R, cercando di dare tutto per non vanificare questa (ultima?) occasione. Di fatto questa è stata la svolta in un problematico lustro vissuto da Tommy: feeling immediato con moto e squadra, la perla della vittoria della Riders’ Cup. Il tutto ponendo le basi per un 2019 di successo.

FAVOLA

Dicevamo: una favola. Perché di questo si tratta. Nel bel mezzo della stagione 2018 Steve Moore, titolare e team manager Moto Rapido Ducati, aveva seriamente preso in considerazione l’idea di fermarsi. Lasciar perdere, dedicandosi ad altre attività in ambito moto (gestione della sua concessionaria), ma al di fuori del contesto del BSB. Il matrimonio riuscito con Bridewell, la disponibilità di una iper-competitiva Ducati Panigale V4 R e l’apporto di un munifico title sponsor come Oxford Products, lo hanno doverosamente invitato verso un ripensamento. In pieno stile “sliding doors, chissà come sarebbe andata. Sicuramente non si sarebbe vissuta questa bella storia. Tommy Bridewell, insieme ad un “piccolo team di Winchester” (citando le parole di sua moglie Stacey), sul gradino più alto del BSB e tra i 6 eletti per lo Showdown. Obiettivi stagionali raggiunti e più nulla da perdere. Lo vedremo correre divertendosi, in un ambiente a lui congeniale, con già il contratto in tasca per il 2020. Considerando questo suo periodo felice, non lo si potrà sottovalutare nella corsa al titolo…

Tommy Bridewell: debutto mondiale ad Imola e con l’Italia nel destino

Lascia un commento