Spy MotoGP: La Ducati ad “effetto suolo”?
Effetto suolo è un concetto aerodinamico che per decenni ha tenuto banco in F1. Adesso la Ducati lo introduce anche nelle moto?
Effetto suolo anche nelle moto? Il dubbio monta, osservando le appendici aerodinamiche che Ducati ha introdotto prima nei test di due settimane fa, e di nuovo nella prima giornata di prove del GP Qatar (qui cronaca e risultati). E’ la prima volta che nelle moto si vede qualcosa del genere. Le appendici, visibilmente realizzate con la tecnologia 3D, lasciano parecchi dubbi sulla loro reale funzione: servono per favorire la deportanza e dare più grip al pneumatico posteriore, o semplicemente per raffreddare il battistrada? O entrambi gli effetti? Una pinna posizionata sul forcellone può generare un effetto tendente a tenere la moto attaccata all’asfalto, particolarmente utile durante l’accelerazione.
I flussi d’aria sotto la Ducati
Sulla Ducati GP19 di Danilo Petrucci, è stato aggiunto un altro deflettore sulla ruota anteriore che probabilmente ha lo scopo di canalizzare il flusso aria che va al radiatore e ritorno, e quindi alla pinna del braccio mobile. L’effetto generato dai flussi d’aria è visualizzato in modo chiaro nella gif animata che abbiamo incollato alla fine di questo articolo. E’ stata realizzata da Michelin.
Luigi Dall’Igna, il mago
Certo, siamo ancora molto lontani dall’effetto suolo di una Formula1. Nelle moto, in passato, si erano viste alcune “derive” fissate sulla parte inferiore delle carenature di alcune GP125 Aprilia. Già, chi era il direttore tecnico in Aprilia a quei tempi? Lo stesso Luigi Dall’Igna che adesso fa il mago dei segreti Ducati. In realtà questa è la prima volta che vediamo un costruttore che lavora davvero sul flusso d’aria che passa sotto una motocicletta. Non abbiamo capito bene a cosa servano queste novità, ma una cosa è certa: l’immaginazione dell’ingegnere italiano non ha limiti. E per questo lo adoriamo!
1 commento
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Negli anni 80 l’effetto suolo sulle moto da gran premio fu sperimentato per la prima volta con successo dal pilota Corrado Tuzii nel motomondiale. Successivamente il progetto vu anche inviato a Ducati, che non lo ha mai utilizzato.
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