19 Febbraio 2016

Blog Adesso la Ducati è ostaggio di Casey Stoner

Se prova dà fastidio, se corre ancora peggio. Se fa solo il tester rischia di essere inutile e comunque ingombrante.

Forse in Ducati si stanno già chiedendo se sia stata una bella idea prendere Casey Stoner. Sfumato l’entusiasmo per il quinto posto nei test malesi, davanti ai due ufficiali,  l’australiano rischia di diventare un problema in ogni caso: se prova, se corre, perfino se sta a guardare come in Australia. I due Andrea non brillano, nei test di Phillip Island si sono arenati intorno alla decima posizione, pagando dazio (per più giorni…) a comprimari come Barbera e Baz che hanno la Ducati di due generazioni più vecchia della fiammante Desmosedici. E’ chiaro che non sia colpa di Casey se piloti e moto 2016 non sono ancora dove vorrebbero essere, ma il rischio che diventi lui il capro espiatorio è reale.

CHE FARE? Prima della fine dei test di Phillip Island era stato deciso che nei prossimi collaudi in Qatar Casey girasse 6-7 marzo, due giorni dopo tutti gli altri, inclusi i due Andrea. Una sola moto in pista a Losail significa la quasi certezza di trovare pista sporca di sabbia. Se la Ducati ha deciso così, significa che la priorità è evitare paragoni diretti per trovarsi a fare i conti con un’altra Sepang. In Australia è anche emerso che di far correre Stoner non si sarebbe parlato fino a metà stagione inoltrata. Quando, con tutti i big in scadenza di contratto, i giochi di mercato saranno definiti, con la possibilità che uno o entrambi gli Andrea siano già indirizzati verso altri lidi. Il modesto bilancio di Phillip Island farà cambiare i piani? Tra l’altro adesso c’è pure la (doppia) grana Danilo Petrucci, a rischio per il GP d’apertura: se si liberasse un posto in Pramac, come fanno a lasciare Stoner  a piedi?

MINA VAGANTE Diamo per scontato che Casey Stoner non veda l’ora di rientrare, che magari lo abbia già fatto presente e la Ducati stia solo aspettando momento ed occasione giusti. Ma se il Canguro non ne avesse la minima voglia? Dopo tutto stiamo parlando di un ex pilota che ha smesso all’apice della carriera perchè ne aveva abbastanza di girare in tondo. Forse  vuole solo continuare a fare lo “special tester”, curiosare nei box, provare tutte le Ducati possibili, Superbike compresa. Per il gusto di mettere ancora la tuta, parlare coi tecnici, indirizzare lo sviluppo. Se Stoner non ha voglia di correre, per la Ducati è anche peggio. Perchè l’arrivo di Casey, che ha indubitabilmente creato malumori, a questo punto sarebbe stato proprio per niente. Iannone e Dovizioso  un anno fa sono partiti a razzo, lo sviluppo se lo sarebbero potuti fare da soli. Con più calma…

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2 commenti

  1. c.elleun_79 ha detto:

    che Stoner abbia avuto molta voglia di correre, anche recentemente, lo testimoniano la sua partecipazione (sfortunata) alla 8 ore di Suzuka e, ancor più, la diatriba nata in casa Honda per sostituire Pedrosa infortunato.
    Può essere che – complice il clima entusiasta e cameratesco che si è creato in Ducati per il suo rientro – abbia attutito e placato le sue voglie; tutto sommato sta facendo la passerella gloriosa e gratificante del fuoriclasse che torna in pista dopo cinque anni e fa tempi impensabili per chiunque altro fosse stato lontano così tanto tempo.

    E di chi, visto il finale all’arma bianca dell’ultimo mondiale, può compiacersi nell’affermare: “avevo ragione io quando ho sbattuto la porta, questa MotoGP è una m…a, meglio correre per il gusto di correre”.

    E il calore – imprevisto e trasversale – che lo ha circondato è prova lampante anche all’occhio dell’immancabile scettico.