17 Settembre 2015

Superbike: si torna in pista a Jerez, Rea verso il titolo

Dopo una lunga sosta il WSBK torna in azione

Un campionato ha tanto più successo quanto si combatte per il titolo fino alla fine. Lo sa la MotoGP, che con un Valentino Rossi in lotta con Lorenzo ha riempito di più di 90.000 persone il circuito di Misano Adriatico. Fa da contraltare la Superbike, con un (inspiegabile) periodo di pausa di quasi due mesi ed un campionato che potrebbe comodamente concludersi a 3 round dalla fine del campionato. Basta infatti un decimo posto (6 punti) in una delle due gare a Jonathan Rea per laurearsi campione del mondo 2015 sulla moto nata e cresciuta tra le mani di Tom Sykes, che quest’anno sta avendo difficoltà non solo a competere con il compagno di squadra ma anche ad assicurarsi la seconda posizione in campionato, con la classifica che vede un arrembante Chaz Davies portare la Panigale R in posizioni mai viste dalla Ducati dalla nascita del progetto 1199.

Sulla carta il campionato è già finito. Dall’inizio del 2015, ossia dal round d’inaugurazione del campionato a Phillip Island, Jonathan Rea ha portato la Kawasaki sul podio in ogni singola occasione, vincendo 12 delle 20 gare disputate. Un decimo posto non è solo alla portata ma è quasi una formalità viste queste statistiche, ma l’obiettivo non è solamente il titolo piloti. Kawasaki non è mai riuscita a portare ad Akashi il titolo costruttori (nel 2013 andò ad Aprilia e 1993 a Ducati) negli anni in cui i suoi piloti hanno vinto il Mondiale SBK, ma quest’anno i 112 punti di vantaggio su Ducati fanno ben presagire.

L’incoronazione-doppia quindi non è un miraggio, con Rea che sogna il suo primo titolo iridato tanto quanto Kawasaki. Con la poco competitiva Honda il pilota di Ballymena ha fatto capire che il manico c’è, adesso è in arrivo la conferma che tutti si aspettavano. Chissà se la Honda si sta pentendo di non aver trovato una RCV anche per Rea…

Nelle altre classi la situazione è leggermente diversa. La Stock 600 ha già incoronato il suo campione Toprak Razgatlioglu, che con 5 vittorie su sei gare si aggiudica il titolo con due round d’anticipo. Toprak è il pupillo di un altro pilota turco, Kenan Sofouglu, che nonostante la tragedia familiare che lo ha colpito (ultima di una sfortunatissima lunga serie) è ancora in lotta per il titolo, conteso tra lui (168 pt), Jules Cluzel e la MV (155 pt) e PJ Jacobsen in sella ad Honda(140 pt), con uno Zanetti a 113 punti che è già condannato dalla matematica. Nella Superstock la storia è ancor più differente, con tre italiani in cima alla classifica e un titolo alla portata di Savadori, che conduce con 34 lunghezze di distacco su Tamburini quando i punti in palio nei round che restano sono solo 50. A Savadori servono 16 punti per festeggiare il titolo in Spagna. Ci riuscirà?

Alex Dibisceglia

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