26 Luglio 2011

Superbike: intervista ad Ayrton Badovini

Il pilota italiano si racconta alla vigilia di Silverstone

L’ottima stagione disputata finora da Ayrton Badovini non ha bisogno di ulteriori descrizioni: il pilota BMW Motorrad Italia è riuscito a compiere un importante progresso di round in round, trovando una costanza di rendimento, migliorando di volta in volta i propri risultati. Ora “Speedy” si affaccia al nono round di Silverstone, sul quale lo scorso anno ottenne la certezza matematica del titolo FIM Superstock 1000 Cup, con l’intenzione di continuare su questo percorso intrapreso assieme al team capitanato da Serafino Foti, puntando al massimo risultato possibile. Lo abbiamo intervistato proprio prima di questo importante evento, rilevando le impressioni riguardanti la stagione in corso, le aspettative per il prosieguo dell’anno, per il futuro, ed il rapporto con la squadra e con l’ambiente BMW, per conoscere al meglio uno dei migliori prospetti al momento del panorama motociclistico italiano. In questa stagione avete compiuto dei grandi progressi, sei quindi contento della situazione attuale? “Beh sono contento, in quanto dentro di me sapevo di essere un pilota buono, forte, ma non ho mai avuto le condizioni tali da essere trattato quasi da pilota ufficiale, come avviene ora. Ho una squadra che, sebbene non goda dei mezzi economici di una squadra ufficiale, si muove e e lavora come tale come tale e da parte mia volevo capire quanto valevo e vedere se fossi riuscito a misurarmi con quelli che contano davvero. Per me quindi è una grande soddisfazione poter lottare con piloti che pensavo fossero inarrivabili, fino a qualche anno fa.” Se potessi scegliere qualcosa che avresti preferito fosse andato diversamente in questa stagione, quale sarebbe? “Sicuramente avrei cambiato l’esito di Misano, in quanto a causa di un errore all’ultima curva ho perso il terzo posto. E’ una cosa che mi scoccia sì, ma neanche più di tanto, perché quello è stato più un exploit che altro. Non era ancora il mio momento, non mi dà molto fastidio perché comunque so che al podio ci arriveremo. Se cresciamo ancora un po’ è fattibile, non siamo poi così distanti.” Qual è stato il fattore che ti ha permesso di fare il click da Monza in avanti? “Non saprei dirti esattamente quale sia stato. C’è stata ovviamente una fase di rodaggio nei primi round, certamente il fatto di correre su un circuito che mi piace mi ha sicuramente aiutato, inoltre ho avuto in quell’occasione qualche innovazione in termini di assetti che ho particolarmente gradito e che mi ha permesso di guidare come volevo io.” BMW vi ha dato del supporto durante l’anno? E pensi che ve ne darà ancora? “Si, BMW ci ha dato una mano e ci viene incontro. Basta vedere che ad inizio anno montavamo lo scarico lungo, visto che avevamo una configurazione di motore che lo richiedeva, mentre oggi siamo passati allo scarico corto. Siamo fiduciosi che ce ne saranno altri, noi come BMW Italia abbiamo detto quali secondo noi sarebbero le priorità e cosa cercare nello sviluppo. Ovviamente la squadra ufficiale è un’altra, loro tengono in considerazione i nostri feedback e ci sono delle gerarchie da rispettare.” Come ti senti ad essere il pilota BMW di riferimento da tre round a questa parte? “Si dice che il primo avversario è il tuo compagno di squadra. Io ho la fortuna, tralasciando James che ha avuto una stagione sfortunata, di avere compagni di squadra tra i quali colui che ha ottenuto meno in carriera è l’attuale vice-campione del Mondiale Superbike. Questo mi fa piacere, perché sono sempre stato dell’idea che, per valutare al meglio un pilota, ci devono necessariamente essere delle condizioni paritetiche. Al momento non sono esattamente uguali ma comunque simili, essendoci uno scambio di dati tra i due team si capisce che le configurazioni, sebbene non identiche, non sono in ogni caso molto lontane.” A differenza vostra, il team ufficiale BMW sembra aver smarrito un po’ la strada. Quale pensi sia il motivo? “Sono sicuro che nel team stanno dando il massimo per migliorare la moto, secondo me quello che manca è l’affiatamento tra pilota ed ingegneri, questo è il fattore che non hanno ancora trovato. Le soluzioni tecniche, così come le abbiamo trovate noi, a maggior ragione le possono trovare loro vista l’esperienza che hanno fatto fino ad oggi.” Quanto pensi valga l’affiatamento col team nei risultati da te ottenuti fino ad ora? “Dieci! Penso che ho la forza di avere non solo una squadra, ma una famiglia attorno che mi ha accolto. E’ stato difficile il rodaggio di inizio anno, e lo step di Monza è stato un insieme di fattori. Ho dovuto conoscere i miei ingegneri, i ragazzi del team e viceversa loro hanno dovuto comprendere me e sapere come trattarmi. Non nego che con Serafino (Foti) ed Andrea Buzzoni mi sento completamente a casa, si ride e si scherza su tutto, e poi anche con Daniele Casolari (proprietario di Feel Racing, ndr) mi trovo benissimo. Insomma, vado alle corse felice!” Facciamo un po’ di introspezione: cosa pensi che debba ancora migliorare Ayrton Badovini?  “Devo cercare di conoscere a fondo l’elettronica della moto e di imparare a sfruttarla. Questo in generale, dalle partenze alla sua gestione in gara. Ho cominciato a Brno a fare delle richieste, ma il problema è che cerco sempre altre strade prima di pensare all’elettronica, quindi mi devo ancora un pochettino abituare su questo fronte. Mentalmente, quando ho un problema, non mi viene da pensare all’elettronica ma piuttosto ad adattare il mio stile di guida alla nuova situazione.” Un anno fa, a Silverstone, ha vinto la FIM Superstock 1000 Cup. Oggi invece qual è l’obiettivo? “Quest’anno non si vince nulla, mentre lo scorso anno è stato il coronamento ad una stagione molto bella. Al termine della gara di Silverstone ero contento di aver vinto il campionato ma amareggiato perché mi mancavano delle risposte per il futuro. Ora invece le risposte le ho e sto lavorando per averne delle altre, mi aspetto di fare bene, di essere competitivo e di portare a casa il massimo, poi i risultati si fanno la domenica ed io so cosa voglio fare.” Valerio Piccini

Lascia un commento