18 Gennaio 2012

MotoGP: “Rookies” del 2012, Stefan Bradl (LCR Honda)

Il Campione del Mondo Moto2 all'esordio in MotoGP

Sembrava destinato ad un’altra stagione in Moto2 per difendere il numero 1 conquistato, con grinta e determinazione, in un indimenticabile 2011. Diverse circostanze, ma soprattutto un promettente “provino” a Valencia, hanno consentito a Stefan Bradl di guadagnarsi meritatamente un posto tra i grandi in MotoGP, siglando un biennale con il team LCR Honda di un entusiasta Lucio Cecchinello. Il giovane pilota tedesco si presenterà ai nastri di partenza della stagione 2012 come grande favorito per aggiudicarsi il riconoscimento di “Rookie of the Year”, trofeo che vanta nell’albo d’oro vincitori di prestigio del calibro di Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Nicky Hayden o Daijiro Kato; sarà l’unico esordiente in sella ad una MotoGP (nello specifico una Honda RC213V 1000cc), ma ha già dato prova di trovarsi a meraviglia con un prototipo da Gran Premio, viaggiando su ottimi riferimenti cronometrici nel primo test a Valencia con la “vecchia” RC212V 800cc ex-Elias. Comprensibilmente per Stefan, passato al numero 6 lasciando definitivamente il #65 che lo ha accompagnato nell’ultimo biennio, la strada non sarà tutta in discesa, un pò come per tutta la sua carriera: figlio d’arte sì, ma con l’obbligo di dover sempre dimostrare qualcosa. Per sua fortuna il talento non è mai stato messo in discussione, vantando in 22 anni due prestigiosi titoli all’attivo (mondiale Moto2, CEV 125) e 18 stagioni di attività nel motociclismo. Da figlio d’arte Stefan ha iniziato prestissimo a prendere dimestichezza con una 2 ruote, nello specifico, quasi un segno del destino, una Honda QR 50 Motocross. A 4 anni c’è spazio per il divertimento, proprio quando suo padre Helmut appende il casco al chiodo: quasi un passaggio di consegne perchè, da lì a poco, il giovanissimo Stefan scenderà in pista per la prima volta. Corre nella Red Bull Rookies Cup (all’epoca limitata ai soli confini teutonici nell’ambito dell’Internationale Deutsche Meisterschaft) e, all’esordio assoluto, è 7° in campionato. Gara dopo gara dimostra di saperci fare tanto che Red Bull e KTM decidono nel 2003 di metterlo sotto contratto: tre anni di contratto, programma pluriennale tra Europeo, IDM e Motomondiale. La prima stagione da portacolori del Red Bull KTM Junior Team lo vede subito protagonista nell’IDM 125 (5° assoluto) e nel Campionato Europeo (si segnala anche nei nostri confini a Vallelunga), ponendo le basi per un 2005 da indiscusso dominatore: nonostante la presenza di illustri team-mates come Randy Krummenacher e Michael Ranseder, Bradl vince il titolo tedesco 125 (IDM). E’ il primo trionfo importante in carriera, sufficiente per guadagnarsi una “borsa di studio” KTM per disputare tre prove del nel mondiale 125 (Barcellona, Sachsenring e Brno, 15° sul traguardo) 2005, ma soprattutto la stagione completa 2006. Da compagno di squadra di Mika Kallio e Julian Simon, Stefan matura esperienza per metà stagione, inizia a raccogliere i primi risultati apprezzabili (12° a Brno), ma nelle prove di Sepang cade e si frattura la gamba destra: stagione conclusa anzitempo, tutto rimandato ad un 2007 che sembra presentarsi sotto i migliori auspici. Firma con il team Repsol Honda di Alberto Puig, prende parte a due test invernali, ma da lì a poco la situazione prende una brutta piega. “Incomprensioni” tra le forti personalità di Puig e Helmut Bradl portano alla rottura, a rimetterci è proprio Stefan costretto, giusto a tre settimane al via del campionato, a ripiegare sui campionati nazionali. Firma con il BQR Team, corre e vince una gara test a Barcellona nell’ambito del Campeonato de Catalunya, trova l’intesa per disputare tutta la stagione 2007 del CEV 125 e qualche prova del mondiale come wild card. Bradl sfrutta il CEV come un trampolino di lancio e si ritrova, a fine anno, a conquistare il titolo in una delle stagioni più competitive di sempre. Si ritrova come avversari Efren Vazquez, Luis Salom, Ricky Cardus, ma soprattutto due vecchi-nuovi rivali della propria carriera: Scott Redding (da compagno di squadra in BQR) ed un “tale” Marc Marquez. Bradl vince a Barcellona e Valencia, proprio con Marquez regala sfide d’altri tempi (Jerez gara da cineteca), ma nel frattempo si esalta anche nel mondiale: corre le ultime gare in sostituzione di Hugo Van Den Berg proprio al team BQR, è 7° a Misano, 6° a Estoril e guadagna complessivamente 39 punti in sole 9 gare disputate. Risultati convincenti tanto che Raul Romero, titolare del BQR Team, gli propone un contratto per la stagione 2008: Bradl, su consiglio del padre, rifiuta e firma per il Kiefer Racing, piccola struttura tutta teutonica che navigava nelle retrovie del mondiale 250cc. Grazie all’apporto di sponsor importanti dispone di una Aprilia RSA ufficiale, sufficiente per confermarsi su alti livelli nel mondiale: a Losail sale per la prima volta sul podio, a Brno e Indianapolis vince e convince chiudendo al quarto posto in classifica nonostante l’amarezza del mancato successo in casa al Sachsenring. Inevitabilmente nel 2009 si presenta ai nastri di partenza come uno dei potenziali favoriti per la conquista del titolo mondiale, ma incontra una delle stagioni più difficili della propria carriera: tanti problemi tecnici ed una serie infinita di cadute lo collocano al 10° posto in classifica, quanto basta per invitarlo ad una promozione anticipata in Moto2 sempre e rigorosamente con il Kiefer Racing. Con una Suter MMX ben figura all’esordio di Losail (prima fila, crash pochi metri dopo lo spegnimento del semaforo per un contatto con Alex De Angelis), ma incontra nuovamente qualche gara difficile e al di sotto le aspettative, complice anche un infortunio rimediato ad inizio stagione. Ritrova una buona forma fisica e regolarità nel finale: 5° a Misano, 9° ad Aragon, 7° a Motegi e Phillip Island, a Estoril sale sul gradino più alto del podio tra lo stupore generale. Vincente in Moto2, nel 2011 realizza l’impresa. Insieme al Kiefer Racing passa da Suter a KALEX, sorprende nei test invernali (miglior tempo a Jerez), da lì a poco inizia una cavalcata trionfale che gli consente di conquistare il #1 nonostante la “remontada” di Marc Marquez. Con quattro vittorie (Losail, Estoril, Barcellona e Silverstone) Stefan Bradl è Campione del Mondo, settimo tedesco nella storia dopo Werner Haas (due titoli in 250cc ed uno in 125cc), Hermann Paul Muller (250cc nel 1955), Hans-Georg Anscheidt (tre titoli nella 50cc), Stefan Dorflinger (due trionfi nella 80cc), Dieter Braun (125 e 250cc), Dirk Raudies (125cc nel 1993) e Anton “Toni” Mang (pentacampione tra 250 e 350cc). Adesso per Stefan l’obiettivo di ben figurare in MotoGP con il team LCR Honda ed un primo traguardo da raggiungere: il riconoscimento di “Rookie of the Year” avvicinando, per quanto possibile, la top-5 gara dopo gara. Alessio Piana

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