25 Ottobre 2023

Formula 1 Logan Sargeant: il primo punto deve servire a tracciare la strada

Logan Sargeant ha collezionato nel weekend di casa il suo primo punto in Formula 1, dopo un’attesa di diciannove gare.

Il GP degli USA è passato, ora siamo pronti per il GP del Messico Formula 1. C’è un pilota che deve collegare entrambe le gare. Logan Sargeant ha collezionato nel weekend di casa il suo primo punto nella top class delle auto, dopo un’attesa di diciannove gare. Il pilota si è tolto un peso non da poco, visto che il ragazzo è tacciato di esserci solo per la sua nazionalità american. Ecco perché Logan dovrà dimostrare di nuovo che con la sua Williams è cresciuto e può ambire a stare nella zona punti stabilmene. Una risposta che dovrà dare già a Città del Messico, perché sennò il rischio è di ricadere nel tunnel dei pregiudizi.

Uno statunitense che ha trovato fortuna nel vecchio continente

Sargeante è nato nella città costiera di Fort Lauderdal, una piccola cittadina nello Stato della Florida. Non sapeva che per trovare fortuna doveva spostarsi in Europa. Logan, infatti, è cresciuto nei campionati propedeutici europei, approdando in Formula 3 nel 2019. Nel 2021 invece, vola in Formula 2 dove resta fino alla chiamata della Williams per quest’anno. Nei due campionati antecedenti alla Formula 1, il pilota ha vinto in totale 5 gare: 3 in Formula 3 e 2 in Formula 2.  Il ragazzo prima dell’approdo in Formula 1 non ha mai vinto un titolo e forse questo non lo ha aiutato. Molti sono convinti che il suo passaggio nel massimo campionato automobilistico derivi dalla sua nazionalità.  

La casa di Grove, la cui situazione economica non è certo una delle più rosee, secondo voci, avrebbe accettato Logan per il budget. Oltre a ciò, Liberty Media ha spinto molto per avere un pilota a stelle a strisce nella serie che promuove. Tutto questo ha fatto pensare che il giovane ventenne è qui, solo per motivi non apertamente sportivi. Sargeant dal canto suo, non ha mai brillato fino ad Austin, tanto da essere paragonato al suo predecessore in Williams Nicholas Latifi. Anche il canadese non aveva brillato, ed era al centro delle stesse voci che quest’anno hanno investito Sargeant: corre perchè paga.

Un peso spezzato ma anche grazie alle penalità

Lo statunitense in questa stagione non ha fatto molto per far parlare di sé in positivo, frutto di quattro ritiri e di un undicesimo posto come miglior piazzamento prima di domenica. Insomma, una stagione molto anomala, soprattutto avendo come compagno Alexander Albon, che invece, con la FW45 sta mostrando tutto il suo talento. Vero che paragonare i due è impossibile, uno è un rookie mentre l’altro è pilota affermato, con caratteristiche davvero importanti. Il punto è che Sargeant sembra quasi rinunciatario delle volte, quasi come sé si accontentasse di svolgere il compitino. Capitolo a parte Losail, dove lì, il ragazzo ha ceduto fisicamente per le condizioni ambientali di caldo asfissiante.

Logan ha poi perso il confronto con gli altri rookie a partire da Liam Lawson. Il neozelandese in sostituzione dell’infortunato Daniel Ricciardo è andato a punti alla sua terza gara. Questo ha inevitabilmente intaccato il morale dello statunitense, che invece, non riusciva nemmeno a stare nella lotta per la zona punti. I risultati di Liam hanno così scatenato la stampa e i tifosi, contro l’americano con la valigia. Austin è stata una salvezza, il pilota statunitense con il suo decimo posto, è riuscito a togliersi il peso di conquistare il suo primo punto in Formula 1. Un decimo posto giunto per le penalità inflitte a Lewis Hamilton e Charles Leclerc certo. Ma per sfruttare gli aiuti della fortuna bisogna comunque essere in mezzo alla battaglia. E Logan stavolta si è fatto trovare più pronto.

Sargeant in Messico deve mantenere tale trend

Il GP del Messico di questo fine settimana, vedrà molti occhi puntati sulla prestazione di Logan. Tutti si aspettano che Sargeant riesca ad essere della partita della zona punti anche qui, per dimostrare che è davvero cresciuto. Entrarci o no poi, starà anche alla bravura dei rivali, ma intanto esserci è fondamentale. Un pilota può avere un percorso di crescita completamente diverso da un altro; quindi, è possibile che il portacolori della Williams ci abbia messo di più per arrivare a certi risultati, questo va sempre considerato. L’augurio è che il ragazzo utilizzi questa iniezione di fiducia giunta in patria, per aprire realmente una carriera rosea in Formula 1.

Foto: Social Williams

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