22 Febbraio 2013

Superbike: il racconto del venerdì di prove a Phillip Island

Fabrizio e Aprilia al top, Melandri pilota da battere?

Si può far meglio, in termini di spettacolarità e tematiche d’interesse, della travolgente ed emozionante stagione 2012? Stando ai responsi dell’inaugurale giornata di prove a Phillip Island, le premesse per un 2013 altrettanto coinvolgente ci sono tutte: tredici attesi protagonisti racchiusi in meno di 1″, totale incertezza sui valori in campo con una distinzione sempre meno marcata tra i piloti “ufficiali” e “privati”. Questa è la Superbike e queste sono le prospettive per un weekend di gara che finora ha visto in Michel Fabrizio il suo miglior interprete. All’ottava stagione nella categoria, l’Uragano Mich ha comandato la graduatoria dei tempi tanto nelle prove libere della mattinata, quanto nella prima sessione di qualifiche ufficiali pre-Superpole, staccando in 1’31″317 il miglior crono di giornata a poco meno di mezzo secondo dal record 2011 di Carlos Checa (1’30″882) confermando quanto di buono espresso sin dalla prima presa di contatto con la Aprilia RSV4 Factory del team Red Devils Roma del novembre scorso tra Aragon e Jerez de la Frontera. Assente nei primi test di gennaio, il Campione Europeo Superstock 1000 2003 si è fatto bastare quattro giorni di prove pre-gara per scalare classifiche e, perchè no, gerarchie in Aprilia. “Finora tutto è andato per il meglio, ma ci mancano ancora 5 giri “di passo” per stare al sicuro in vista di domenica“, ha ammesso il pilota capitolino, impaziente di iniziare un 2013 che si prospetta come l’anno della definitiva consacrazione dopo aver cambiato quattro moto e team in altrettante stagioni (Ducati, Suzuki, BMW e Aprilia). Eugene Laverty subito protagonista Fabrizio merita la copertina, ma con 13 piloti in 1″ la corsa ad uno dei 15 posti della Superpole si gioca nello spazio di pochi centesimi. Non si sono presentati particolari problemi per Eugene Laverty, secondo a completare l’1-2 Aprilia, tra i più costanti nell’arco di tutta la pre-season e confermatosi ad alti livelli in Australia con la casa di Noale che porta tutte e quattro le RSV4 Factory nella top-10 grazie a Davide Giugliano (Althea Racing) ed al neo-acquisto del team interno Sylvain Guintoli con lo staff tecnico (Aligi Deganello in primis) ereditato da Max Biaggi. Aprilia vanta un poker d’assi degno di uno “squadrone” con la RSV4 tuttora “Regina” della Superbike, la BMW ben figura con Marco Melandri e Chaz Davies, rispettivamente 3° e 5° in graduatoria, con il ravennate che si è detto “Fiducioso ed ottimista“, ma soprattutto meno dolorante alla spalla sinistra infortunata nell’autunno scorso. “Sono riuscito a far più di due giri consecutivi senza avvertire dolori“, ha spiegato l’artefice dei successi BMW Motorrad in Superbike, tempi alla mano il più costante sul passo ed addirittura il pilota da battere in proiezione-domenica. Le BMW ufficiali di Melandri e Davies in evidenza Sarà proprio così? Lo sperano in casa BMW Motorrad GoldBet, compagine nata dalla comunione d’intenti tra BMW Motorrad Motorsport (sempre presente assicurando sviluppo per i propulsori con un programma pluriennale) e BMW Motorrad Italia/Feel Racing (gestione della squadra e preparazione della ciclistica), lo spera il motociclismo tricolore che vanta degni e credibili pretendenti a succedere nell’albo d’oro a Max Biaggi a scapito dei portabandiera della Union Jack. Chaz Davies è buon 5° e conferma di aver finalmente trovato l’intesa giusta con la BMW S1000RR HP4, a seguire figurano in 6° e 10° piazza le due Fireblade Ten Kate vestite dei colori Pata Honda di Leon Haslam e Jonathan Rea, impegnati nel trovare una soluzione all’eccessiva usura degli pneumatici sulla distanza. Cerca invece di trovar conferme dopo il brutto volo di settimana scorsa Tom Sykes, non al meglio con una micro-frattura al radio del polso sinistro, ma pur sempre 7° in graduatoria con la Kawasaki ufficiale ed avversario temibile per chiunque pensando al prosieguo della stagione. E le Ducati? Non c’è stato verso di ripetere l’exploit (per nulla isolato) di martedì scorso complice una vera e propria “giornataccia”. In simultanea nell’inaugurale sessione di prove libere i due alfieri del Team Ducati Alstare Carlos Checa ed Ayrton Badovini si sono ritrovati a terra: il primo per uno spaventoso highside (“Uno dei più brutti della mia carriera“, ha ammesso l’iridato 2011) alla “Siberia”, il secondo alla velocissima piega sinistrorsa della “Swan Corner” con ruzzolone al seguito. Il risultato? “Speedy Ayrton” attualmente fuori dalla Superpole (ma con tutto il potenziale per rientrare tra i 15 eletti domani), il “Toro” con soltanto 7 giri all’attivo nelle prove ufficiali dopo aver avvertito giramenti di testa per la botta subita. Giornata no per Ayrton Badovini e Ducati Alstare Domattina nella conclusiva sessione di qualifiche possibilità di risalire la classifica per entrambi, anche per i nostri Ivan Clementi (BMW HTM Racing, 17°), Federico Sandi (Kawasaki Pedercini, 19°) e Vittorio Iannuzzo (Grillini BMW, 20°), tra gli esclusi alla Superpole in compagnia di un acciaccato Jules Cluzel, ma a vantaggio delle wild card locali Jamie Stauffer e Glenn Allerton, tra le note positive di una giornata che testimonia ancora una volta l’essenza della Superbike.

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