La prima soddisfazione di quest’anno, un risultato che serviva arrivato proprio in casa, a Misano. Alberto Surra è stato il primo vincitore dell’Europeo Moto2 2024, finalmente sul primo gradino del podio dopo averlo sfiorato più volte l’anno scorso. Un tassello importante nel suo processo di crescita, sia fisico che mentale, dopo un’esperienza mondiale difficile e la ripartenza nel JuniorGP con il Team Ciatti e Boscoscuro. La dedica è per tante persone: la squadra, gli sponsor, la famiglia, gli zii, ma la più dolce e sentita, con un pizzico di commozione, è per il nonno Pasqualino, scomparso cinque anni fa. Il prossimo weekend tocca alla prima trasferta iberica, occasione per Surra per confermare l’ottimo inizio di stagione.
“Un’emozione bellissima dopo la difficoltà di sempre a fare il giro secco in qualifica” è stato il primo commento di Alberto Surra alla fine della gara unica della Moto2 a Misano. “Ho rischiato un po’, andando oltre il limite, ed è arrivata la pole position. In gara sono partito subito veloce, pensando però a scaldare la gomma per bene per farla durare tutta la gara.” Un ottimo inizio di stagione per il torinese. “Nei test a Vallelunga ho cercato subito di capire in particolare le nuove gomme, soffermandomi anche su guida, frenata, grip, controllo.
“Nei test a Misano poi abbiamo lavorato passo dopo passo per mettere tutto a posto.” Ma cos’è cambiato in particolare? “Sono migliorato tantissimo a livello fisico e soprattutto a livello di testa. Non mi sono allenato tanto con la moto, mi sono concentrato quindi sulla palestra e sulla testa, anche con la meditazione. Almeno a Misano ha dato i suoi frutti, poi nelle altre gare vedremo, anche gli altri cresceranno di livello. Ma se questo è l’inizio, sono sicuro che andrà sempre meglio.”
Più si guidano queste moto e più si riesce a capire. A Misano poi è venuto Mattia Pasini e ci ha dato una grossa mano. Devi guidare col “flow”, con tranquillità, per fare il tempo, se forzi non ci riesci. Sono moto molto rigide e fai molta fatica, ma io sono migliorato tanto. Non penso a livello di guida perché ero già ad un buon punto, sono cresciuto maggiormente di testa e a livello fisico. L’anno scorso facevo veramente molta fatica, mentre quest’anno ho fatto un bel passo avanti.
Ad esempio, l’anno scorso a metà gara a Valencia avevo quattro secondi di distacco, ma non riuscivo a mantenerlo. Stavolta invece avevo il mio avversario subito dietro e non mi sono mai girato, cosa che invece faccio sempre! È una cosa positiva: ho pensato solo a me stesso, a fare curva dopo curva, a non fare errori, a capire la gomma.
Mi aspettavo anche un sorpasso. Secondo me però ero molto più veloce nel secondo e terzo settore, perdevo invece nel primo e nel quarto. Dobbiamo ancora mettere a posto due cosette, ma per la Spagna ce la faremo.
È stato bellissimo! Sono venuti tutti i miei amici da Torino e mi hanno dato una forza in più. Più che altro però mi sento molto bene con la squadra e con tutto. È stata però una grande soddisfazione.
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