5 Ottobre 2010

Intervista esclusiva a Cal Crutchlow tra Superbike e MotoGP

Il pilota inglese pronto alla nuova sfida in MotoGP

La stagione di Cal Crutchlow si può dichiarare complessivamente positiva. Sei pole position all’attivo, tre vittorie di manche (doppietta davanti al pubblico di casa a Silverstone), dieci podi e quinta posizione finale, e la netta sensazione che di “The Dog” non si è ancora visto appieno il potenziale. Il titolo non è mai stato alla sua portata, soprattutto alla portata di una YZF-R1 che ha avuto riscontrato diversi problemi per entrambi i piloti in questa stagione. Nonostante questo il pilota di Coventry ha deciso di “seguire le orme” del suo predecessore Ben Spies, firmando un biennale con Yamaha in MotoGP, per prendere il posto dell’americano nel team Tech 3 vista la promozione a pilota ufficiale di quest’ultimo. BIKEracing.it ha avuto l’occasione di approfondire con lui alcuni aspetti relativi a questa stagione, a quella che lo aspetterà, e alla transizione da un campionato all’altro. In una recente intervista rilasciata a BIKEracing.it, “Maio” Meregalli ha dichiarato che il problema della YZF-R1 quest’anno era da ricondurre all’elettronica. Sei d’accordo? “Maio ha detto che è una questione di elettronica, io direi che è una questione di grip al posteriore. Certo, l’elettronica non ha aiutato, abbiamo avuto bisogno di questa per creare grip al posteriore. L’abbiamo ottenuto nel finale, e siamo riusciti a lottare costantemente per il podio, che è buono. Se fossimo stati in grado di farlo ad inizio anno, probabilmente saremmo riusciti a contendere il titolo, poiché io e Jonathan Rea siamo stati i più costanti nell’ultima parte di stagione. Se metti tutto questo assieme, sarebbe stata una battaglia tra me, Johnny e Max per il titolo. Avrei desiderato un inizio migliore, ma ciò che è fatto è fatto.” Ora che il contratto è siglato, parteciperesti ad una gara MotoGP prima della fine dell’anno? “Non fa differenza, andrò a compiere dei test in Giappone presto, ma non parteciperò a nessuna gara prima di aver testato la moto, non sono interessato. A meno che non testi prima, la settimana precedente, non lo farò, sarebbe stupido.” Con che occhi vedi la sfida che ti si pone in MotoGP? “Guardo a questa esperienza in modo positivo. Ho preso la sfida di andare in Supersport, e ho vinto il titolo, così come l’anno dopo ho raccolto la sfida di andare in Superbike per rimpiazzare Ben, che ha fatto un ottimo lavoro. Il passo è stato molto più forte rispetto a quello in cui ha corso lui lo scorso anno. Abbiamo fatto un bel lavoro qui, ora ho una nuova sfida in MotoGP, sono totalmente concentrato su questo, avrò un approccio identico a quello avuto ogni anno. So che la competizione sarà più dura, e sarà più difficile star vicino ai primi, ma darò il massimo. Non sarà facile, di sicuro.” In molti, anche qui in Italia, si sono stupiti del tuo passaggio in MotoGP dopo solo un anno di Superbike, sostenendo che sarebbe stata meglio una tua permanenza in quest’ultimo campionato, per poter lottare per il titolo “Chiedi loro, se avessero avuto sul tavolo un contratto in MotoGP per due anni: lo avrebbero preso oppure no? Non sono nella mia situazione, non hanno idea. Se hai un contratto World Superbike da una parte, e poi due contratti per la MotoGP, uno con un team ufficiale -Suzuki-, e un biennale con Yamaha, cosa sceglierebbero?” Valerio Piccini Servizio Fotografico Diego De Col

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