1 Novembre 2014

Tom Sykes alle corde: e adesso cosa ti inventi?

Alla Super Aprilia è bastata una notte per spingere all’angolo la Kawasaki. Il venerdi da leone di un Sylvain Guntoli consistente in pista e tagliente fuori ha fatto scricchiolare le certezze di Tom Sykes sprofondato nella pancia del gruppo in tutte le tre sessioni: nono, nono e alla fine ottavo. “Comunque andrà non ho niente […]

Alla Super Aprilia è bastata una notte per spingere all’angolo la Kawasaki. Il venerdi da leone di un Sylvain Guntoli consistente in pista e tagliente fuori ha fatto scricchiolare le certezze di Tom Sykes sprofondato nella pancia del gruppo in tutte le tre sessioni: nono, nono e alla fine ottavo. “Comunque andrà non ho niente da rimproverarmi, sono fiero di quanto ho fatto in questa stagione” ha sussurrato Tom prima di scappare in hotel. Sembra una resa, Sykes è in enorme difficoltà. Riuscirà a rialzare la testa e a giocarsela punto a punto nella sfida senza domani?

Tom Sykes, 29 anni, campione in carica SBK (AlexPhoto)

CHE MOTORE! – In tutte le sessioni di free pratiche (135 minuti in totale) l’Aprilia ha piazzato le tre RSV4 davanti a tutti nella lista delle velocità, perfino quella dello spento Toni Elias che ha acciuffato l’ultimo posto per l’accesso diretto in Superpole2 succhiando la scia di Jonathan Rea. Guintoli è transitato a 321,4 km/h mentre Melandri, più piccolo e leggero del francese, si è spinto fino a 324. Sykes si è fermato a 314,9, un divario enorme. “In gara questo vantaggio sul dritto conterà eccome e Tom lo sa” ha maliziosamente puntualizzato l’inseguitore. Guintoli finora ha girato con il motore  usato a Magny Cours ma per la gara monterà una unità nuova, con qualche piccola miglioria studiata in base ai dati accumulati in MotoGP con la ART (Aprilia Racing Techonology) che ha lo stesso identico propulsore della Superbike. L’esperienza MotoGP offre grande vantaggio anche riguardo le regolazioni elettroniche (controllo trazione, freno motore, ect.) lavoro che in Kawasaki è partito da zero. E ormai il tempo è scaduto, o quasi.

TREND APRILIA – La superiorità Aprilia non è una sorpresa, è da metà campionato che la RSV4 sta andando più forte della Kawasaki. Sykes ha salvato il vantaggio (12 punti su 50 in palio) soprattutto per i pasticci combinati dagli inseguitori, in particolare la collisione in famiglia tra Guintoli e Melandri a Portiamo. Il britannico non vince da Laguna Seca, cioè da quattro GP, ma quello fu un gentile omaggio di Marco scivolato mentre era davanti con due secondi di vantaggio. E’ dalla doppietta di Misano (giugno scorso, 5 round orsono) che la Kawasaki è soverchiata dal potenziale avversario. Quel pomeriggio Tom aveva 43 punti su Guintoli e il secondo titolo in tasca. Ma il fantastico lavoro di sviluppo compiuto dai tecnici Aprilia a rimettere tutto in discussione.

SERVE UN MIRACOLO – Nel venerdi dei fantasmi (era la notte di Halloween…) la Kawasaki ha avuto problemi anche con Loris Baz fermato da due problemi tecnici. Sykes prende paga sul dritto ma neanche nel misto le cose vanno a meraviglia, specie nell’ultimo settore della pista. “Abbiamo qualche idea, lavoreremo sulle sospensioni” ha fatto sapere Tom. Ma, realisticamente, come può uscirne? Il primo passo sarà giocarsi bene le carte in Superpole. Partire davanti a Guintoli, o almeno vicino, potrebbe permettergli di agganciare la scia e sopperire almeno in parte al divario velocistico. Per i 17 giri di gara Sykes deve mettersi in condizione di poter spingere al 110% senza alcun decadimento del grip, compito molto difficile su un tracciato molto impegnativo per le gomme, specie l’anteriore. Inoltre dovrà sperare che almeno 2-3 piloti abbiano il potenziale per giocarsi la gara  obbligando Guintoli a rischiare il tutto per tutto per vincere. Giugliano, Laverty e Rea sono andati forte con gomma nuova ma il potenziale sulla distanza è da valutare. Sykes ha una sola possibilità, incollarsi a Guintoli e non farlo andare via. Se resta in scia, conquista il Mondiale (per due punti) anche se Sylvain spara la prima doppietta della vita.

E MELANDRI? – Doveva essere arbitro del Mondiale e invece finora non ci ha messo mano: sesto in FP1, poi decimo e addirittura fuori dalla top ten a fine venerdi. E dire che era il pilota più in forma (4 vittorie nelle ultime 6 gare) e  anche quello più rilassato di tutti, visto che ormai è noto a tutti che nel 2015 andrà in MotoGP. Ma la crisi di Melandri può diventare un vantaggio per la squadra, considerando che nei precedenti appuntamenti di Jerez e Magny Cours è stato l’unico a battere Guintoli portandogli via punti preziosi. Infatti mentre la RSV4 del francese vola, quella di Melandri sbuffa. Che strano…

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1 commento

  1. alfa_it ha detto:

    E chi mai avrebbe pronosticato un finale del genere?!?
    Sykes ha uno stile di guida che non lo favorisce su tracciati come questo, ma non pensavo che ne potesse soffrire così tanto!
    Guintoli finalmente ha tirato fuori quella cattiveria agonistica che raramente aveva dimostrato. BRAVO! Sarebbe un piacere vederlo più spesso così determinato.

    Fantastico epilogo!