La Honda si trova in una situazione decisamente delicata in MotoGP. Pur disponendo delle note concessioni, non ci sono ancora segnali incoraggianti per il futuro. Vero che era impensabile ribaltare totalmente la situazione rispetto allo scorso anno, ma sicuramente i piloti speravano di essere messi un po’ meglio in termini di competitività. Il lavoro che li attende è ancora tanto.
Nel weekend di gara a Jerez è stato affidato al collaudatore Stefan Bradl, presente come wild card, un prototipo sperimentale con delle novità tecniche riguardanti telaio, aerodinamica, forcellone ed ergonomia. Joan Mir e Luca Marini del team ufficiale Repsol Honda l’avevano già provato in un test privato a Barcellona e l’avevano bocciato. È stato comunque riportato per raccogliere dati e farlo guidare anche a Johann Zarco e Takaaki Nakagami nel test post-gara in Andalusia. Pure i piloti del team satellite LCR l’hanno scartato.
In casa HRC si stanno impegnando per rendere veloce la RC213V, però gli sforzi fatti finora non sono sufficienti. Mir ad Austin aveva già dichiarato che con la moto 2024 era stata sbagliata direzione e, non a caso, dopo il test Jerez ha ammesso di utilizzare parti della 2023 perché gli permettono di guidare meglio. La situazione è molto complicata, non si intravede la luce in fondo al tunnel.
Nonostante uno scenario non esaltante, il team manager Alberto Puig cerca di mantenere motivato tutto il gruppo di lavoro e di avere fiducia per il futuro: “Bradl ha provato la nuova moto – ha raccontato ad AS – e abbiamo raccolto molti dati. Le sensazioni erano buone, non negative. Ma chiaramente non siamo ancora dove vogliamo essere, ci sono cose da migliorare. Non abbiamo ancora trovato la direzione che ci aspettiamo e che vogliamo. Se riuscissimo a capire la direzione da seguire, potremmo provare a fare dei passi avanti. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, stiamo provando tantissime cose e stiamo cercato di trovare una soluzione. Honda non sta dormendo“.
Anche se qualcuno può pensare che sarebbe meglio focalizzarsi sul progetto 2027, anno nel quale ci sarà il nuovo regolamento tecnico MotoGP, mancano troppi anni per arrendersi così prematuramente. In casa HRC si stanno impegnando per tornare competitivi e conquistare dei risultati dignitosi, però oggi è difficile ipotizzare quanto tempo ci vorrà per far crescere in modo netto la RC213V. Il fatto che i piloti abbiano bocciato il prototipo sperimentale non è un buon segnale. Intanto vedremo come andranno le cose nel Gran Premio di Francia del prossimo weekend.
Foto: MotoGP
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