Motomondiale

MotoGP, la tecnica: Aprilia, da un’idea Yamaha una ‘tuta RoboCop’?

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di Marc Seriau/paddock-gp

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Terza (ma non ultima) parte dei brevetti tecnici depositati da Aprilia riguardanti la MotoGP. Non abbiamo avuto il tempo di occuparcene a causa dell’attualità tanto intensa quanto interessante, anche a livello di elementi aerodinamici per lo stesso pilota! Ricordando la prima parte e la seconda parte del discorso, procediamo con il terzo capitolo.

Aprilia e lo studio della tuta

Proprio come per le moto che guidano, l’idea di migliorare l’aerodinamica dei piloti stessi non è nuova. Lo testimoniano ad esempio la recente evoluzione dei caschi, o l’adozione negli ultimi 35 anni della gobba sulla tuta. Quest’ultima attribuita da Dainese al pilota 250cc Jean-Philippe Ruggia, che aveva notato che migliorava la stabilità e riduceva la tensione del collo.

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La gobba è ormai universalmente adottata sui circuiti e Aprilia intende riuscire a spingere ancora più in là il concetto, rispettando gli imperativi di sicurezza e di non disagio del pilota nelle manovre “fuori bolla”. Si intende sfruttare il vantaggio dato da un’aerodinamica migliorata in rettilineo, che alla fine sembra poco rispetto agli svantaggi che potrebbe comportare nelle azioni sempre più delicate che i piloti della MotoGP oggi devono compiere.

Tutto parte da un brevetto Yamaha

Non c’è quindi nulla di veramente spettacolare nel brevetto WO2023037207 depositato dall’ingegnoso Marco de Luca (vedi qui) per conto della Piaggio & C. Spa. Peraltro è solo un’evoluzione di un precedente brevetto (EP1625800) depositato da Yamaha nel 2005 e di cui vi mostriamo lo schema. Si possono notare alcuni elementi per rendere il pilota più aerodinamico.

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Anche se la formula non ebbe molto successo, Aprilia brevettò una propria versione, meno spettacolare, prima in Italia e poi nel mondo nel 2023.

Fondamentalmente, questa volta si tratta di non meno di 10 elementi (avambracci, braccia, cosce, polpacci) integrati nella tuta per renderla aerodinamica in questa posizione.

Aprilia spiega gli svantaggi del brevetto Yamaha

“L’efficienza aerodinamica dell’insieme pilota-moto è una delle caratteristiche che influenzano le prestazioni durante una gara motociclistica. Sono note a questo proposito diverse soluzioni associate all’abbigliamento del pilota per ottenere determinati effetti aerodinamici. Un esempio è descritto nel brevetto EP1625800, che descrive una tuta avente una pluralità di deflettori disposti in diverse aree del corpo del pilota, che si estendono per riempire gli spazi aperti creati quando il pilota assume una posizione ripiegata, tipica di quando si procede in linea retta. Ciascun deflettore è montato a sbalzo rispetto alla superficie esterna della tuta, e quindi rispetto alla zona del corpo a cui è applicato. In altre parole, ciascun deflettore sporge rispetto alla superficie esterna della tuta. La combinazione dei diversi deflettori permette di proteggere uno spazio aperto definito quando il pilota assume la posizione ripiegata, consentendo così un miglioramento dell’aerodinamica del movimento del pilota.

Una tale soluzione comporta però un grosso inconveniente quando il pilota non assume la posizione ripiegata dei tratti rettilinei o in altre circostanze in cui è opportuno assumere tale posizione. In questo caso, i deflettori esposti al flusso del vento possono influenzare la guida stessa del pilota, limitando così le sue prestazioni. In un altro aspetto, tali deflettori determinano una limitazione, o addirittura un ostacolo, al movimento del pilota sulla moto. Ad esempio, tali deflettori potrebbero urtare parti della moto durante la guida, compromettendo così la sicurezza del pilota.

Pertanto, l’obiettivo della presente invenzione è quello di fornire una combinazione motociclistica che superi i suddetti svantaggi, migliorando al contempo l’assieme aerodinamico pilota-moto. Altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una tuta da motociclista che sia aerodinamicamente più efficiente pur risultando comoda e pratica per il motociclista nei movimenti di guida.”

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    Onestamente, senza voler minimamente mettere in discussione l’inventiva e l’altissimo livello della casa di Noale in campo aerodinamico (basti vedere le novità portate dalla RS-GP), è difficile vedere Aleix Espargaro e Maverick Vinales indossare una simile “armatura” all’inizio di un Gran Premio. Per ora almeno non ne indossano, perché non bisogna mai dire mai…

    In attesa di vedere le gare di RoboCop, abbiamo però trovato un altro brevetto Aprilia che ci sembra molto più interessante e non riguarda l’aerodinamica. Ve lo racconteremo molto presto.

    L’articolo originale su Paddock-GP

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